Lo Stand Up Paddle (SUP) è il nuovo sport delle spiagge. Su una tavola simile a quella del surf (Longboard) si pagaia controcorrente stando in piedi come gondolieri. Questo sport ha avuto una considerevole crescita negli ultimi anni a livello mondiale, con alcuni praticanti anche in Italia
La tavola da SUP è differente dalla classica del surf ed è tecnologicamente più avanzata. «Si costruisce con un mix di polistirolo, fibra di vetro e una speciale resina e può avere una dimensione doppia o anche tripla di una normale tavola da surf da onda», spiega Roberto Ricci, progettista e proprietario della Rrd di Grosseto, leader mondiale nel settore degli sport acquatici. «La pagaia è realizzata in carbonio e ha una pala inclinata di circa trenta gradi. Questo le permette di dare una spinta da prua verso poppa notevole con un’efficienza in termini di resa del 30% superiore a quella di un normale remo. Il costo? Da 900 a 1.200 euro per la tavola e da 200 a 500 euro per la pagaia».
La tecnica per il surf con remo segue proprie regole. «Le prime lezioni sono le più semplici», spiega il maestro Coppola, uno dei primi istruttori nella disciplina. «Si esce quando il mare è piatto sotto costa e si inizia a imparare a remare in piedi. Alla tavola il surfista è fissato con il leash, un laccio che si può chiudere al ginocchio o al polpaccio». Quando la pagaia diventa un'amica è l’ora di andare incontro alle onde. «E qui il divertimento diventa estasi», continua Coppola. «Remare e cavalcare le creste è una sensazione incredibile. Ti senti padrone del mare e del vento, riesci a guidare il surf come un motoscafo, la natura e la tecnica diventano alleate e ti sorridono».
Il SUP ha anche un vantaggio in più. Non ha campanilismi. Nel surf, per esempio, ci sono rivalità tra gruppi e non sempre si guarda con troppa simpatia chi invade gli spazi spesso ristretti degli altri. Dice Coppola: «Il SUP non ha bisogno solo dell’onda, bastano i remi, e dunque si può fare ovunque. Gli spazi si allargano, le rivalità non esistono più. A Vada arrivano da tutta Italia e speriamo presto da tutto il mondo».
(Wikipedia) Le origini del SUP non sono molto chiare, ma nelle memorie del Capitano James Cook, nel 18° secolo mentre navigava in acque Polinesiane, si parla di tale sport, visto che lo stesso capitano afferma di aver avvistato degli indigeni intenti a pescare con delle lance stando in piedi su delle rudimentali tavole e utilizzare dei remi per spostarsi, racconti simili sono stati trovati anche nelle memorie di Robert Louis Stevenson e Jack London due secoli più tardi. Lo sport diventa molto popolare negli anni 50 tramite i Waikiki Beach Boy quando alcuni surfisti, primo tra tutti John Zabatocky , iniziarono ad alzarsi sulle loro longboard utilizzando remi per raggiungere i turisti che praticavano surf e scattare foto. Nell'estate del 2000 i maggiori Surfisti hawaiani, tra cui Laird Hamilton e Dave Kalama, cominciarono ad allenarsi con le canoe tandem per provare nuove emozioni e per prendere onde sempre più grandi. Da qui iniziarono a sviluppare il concetto di una tavola capace di far prendere onde enormi e forti, e solo nel 2004 Brian Keaulana introduce lo Stand up Paddle come una vera e propria disciplina sportiva.
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