Il riscontro sul Garmin dell'allenamento compiuto da Elena Cifali e della cui esperienza racconta qui di seguito
(Elena Cifali) Solo 54 km!!!
L'allenamento di questa mattina è stato pesante. Difficile direi.
Seguito ad una notte tormentata da infiniti risvegli per il pensiero della corsa che avrei dovuto affrontare.
Sentivo battere la pioggia alla finestra. Enzo ed io avevamo deciso di iniziare alle 6.00, ma siamo stati costretti a posticipare di oltre due ore per godere di condizioni meteo un pò più favorevoli.
Alle 8.30 non pioveva e così ... viaaaa, in pista per 6 ore!
Ma il cielo plumbeo non lasciava tanto spazio all'immaginazione. Nel giro di poco, non appena i nostri amici ci hanno lasciati soli, a farci compagnia sono arrivati pioggia, vento, nebbia e tanto freddo.
L'inverno qui a Nicolosi è rigido e preparare gli allenamenti per una 100 km, ormai alle porte, non è cosa semplice.
Guanti, bandana, cappello, K-way: eppure, la sensazione di non essere sufficientemente coperti l'avevamo sempre.
Il vento incessante ci batteva da ogni lato a mano a mano che giravamo sull'ormai noto ovale della pista di atletica. Davanti, dietro, di fianco, ovunque noi andassimo c'era anche lui.
La pioggia di tanto in tanto frenava la sua caduta, ma l'umidità no!
Quell'umidita che, fitta fitta, entra dentro le ossa e le fa bruciare.
La stanchezza arriva poco prima del termine della terza ora. È in anticipo e si presenta senza risparmiare nulla. Mi fanno male le gambe, le sento stranamente stanche e il muscolo piriforme fa i consueti capricci.
Ho il desiderio di mollare, di tornare a casa, sono troppo stanca.
Ma la testa dice no.
Faccio appello a tutte le mie capacità. Parlo con le gambe "Rassegnatevi, io non mollo". Mangio, bevo di continuo.
E intanto manca solo l'ultima ora.
"Coraggio Elena, ce la fai anche stavolta! "
Un passo dopo l'altro come mi ha insegnato l'amica Inge.
Ma i passi diventano sempre più pesanti e corti.
I minuti un lasso di tempo interminabile.
Un giro di campo una distanza incalcolabile.
Un chilometro un'eternità!
Stringo i denti.
Mi dissocio dal corpo, la mente prende il timone: "andare avanti" è la parola d'ordine.
Stoppo il cronometro, non conteggio 3 giri di campo corsi perché so perfettamente che il GPS non è preciso in pista.
Il risultato finale è di 54 km effettivi, avrei voluto correrne almeno 56, ma considerate le condizioni meteo mi accontento.
Adesso sono quasi pronta ....
La conquista del Gargano mi aspetta!
Elena Cifali si riferisce alla "Gargano 100" in programma tra l'11 e il 12 aprile 2015 (alla sua prima edizione, di cui di seguito si include il link che porta ad un articolo su questo magazine in cui se ne è data un'anticipazione.
E le condizioni meteo avverse, il freddo, le difficoltà demotivanti fanno sicuramente parte dell'allenamento mentale per affrontare le ultramaratone e per incrementare il proprio margine di resilienza nei confronti delle difficoltà che si dovranno fronteggiare sul percorso di gara.
Quindi, allenamenti di questo tipo sono sicuramente tempranti e propedeutici, senza ombra di ironia.
Provare per credere.
Quanto più si soffre prima, tanto più semplice sembrerà affrontare un cimento di ultramaratona.
Per il 2015, Pasquale Giuliani, super-maratoneta e ultrarunner, già organizzatore di una maratona e di una 50 km in terra di Puglia ( Maratona del Gargano ), regalerà agli appassionati delle ...
La "Gargano 100 - la 100 km del Promontorio 2015, alla sua prima edizione, si svolgerà tra l'11 e il 12 aprile 2015
scrivi un commento …