La Maratona di Messina che si sarebbe dovuta svolgere il 22 febbraio 2015 è stata annullata integralmente: nel senso che tutte le gare in programma sono state cancellate "per motivi di sicurezza", a causa del maltempo e di un "nubifragio" che si era abbattuto su Messima, già sin da sabato, con rovesci d'acqua e violente raffiche di vento, sino a poco prima dell'esordio della gara.
E' stata una decisione presa irrevocabilmente dai Giudici di Gara che hanno fatto un sopraluogo del percorso e hanno accolto l'istanza della Protezione Civile che ha ritenuto che non vi fossero le condizioni di sicurezza minime per garantire l'incolumità dei partecipanti.
E, a quanto sembra, subita dagli organizzatori che si sono visti ritirare il "nulla osta" per lo svolgimento della manifestazione [e qui gli addetti all'informazione a mezzo stampa sono ancora in attesa di un comunicato stampa da parte di questi ultimi che invece tacciono, laddove essere tempestivi con una comunicazione ufficiale sarebbe stato doveroso]
Secondo alcuni è stata una decisione discutibile ed eccessiva, nel senso che - per lasciare tutti contenti - si sarebbe potuta fare egualmente la gara sulle distanze ridotte, accorpando i maratoneti alla Mezza Maratona.
Gli oltre 500 maratoneti ammassati sulla linea di partenza, pur essendo sotto la pioggia, sono rimasti colpiti da questa decisione: pioveva sì, ma non in maniera particolarmente intensa.
Hanno dovuto accettare, senza comprendere.
E se le condizioni di maltempo fossero state davvero gravi (per esempio, un'incombente tromba d'aria) tutti si sarebbero immediatamente dileguati al sicuro nelle proprie automobili e nelle case.
Ma così non è stato: molti - per non dovere considerare sprecata la propria giornata sportiva ed una transferta per la quale avevano spese energie e denaro - hanno fatto egualmente un allenamento sul circuito di gara.
Il principio della sicurezza a volte diventa un po' troppo invadente: nei paesi anglosassoni vige il principio della responsabilità individuale del singolo runner nel decidere ciò che è meglio fare per lui/lei. E quanto più avverse sono le condizioni atmosferiche, tanto più a loro piace gareggiare: anche in caso di nevicate e di formazione di ghiaccio. Anzi, in questi casi, la festa pè più grande perché pè più challenging.
In Italia sono tutti spaventati, invece, e vogliono fare "prevenzione".
Ma così, in un certo senso, si tradisce il messaggio sportivo.
Sono finiti i tempi in cui si leggeva nei regolamenti di gara "La manifestazione si svolgerà con qualsiasi condizione di tempo atmosferico".
Una volta che si apre una maglia senza che sia ben definiti i limiti di ciò che è "pericoloso" o non "sicuro", si lascia spazio alla soggettività di colui che ha il potere di prendere le decisioni, spesso plasmate sulla base di personali pregiudizi e di irrazionali paure.
E on si sa più dove si potrebbe arrivare: per esempio, qualcuno - se gli viene dato il potere di farlo - potrebbe sospendere una manifestazione sportiva perche "c'è troppo caldo" e i podisti sono a rischio di beccarsi un colpo di sole, oppure perchè "c'è troppo umido" e i partecipanti potebbero incorrere in un colpo di calore.
Le possibilità di noxae patogene aumentano all'infinito e così all'infinito potrebbero diventare i motivi per sospendere una gara per prevenire qualcosa che "potrebbe" soltanto avvenire.
Ma queste sono le storture della prevenzione: ed è vero anche che viviamo in contesto che vogliono sempre più normare i comportamenti dei cittadini e "proteggerli" dai pericoli.
Come ho già detto, la sospensione di una gara per simili motivi (apparentemente "oggettivi", ma in realtà arbitrari) pone gli organizzatori dell'evento in una difficile posizione, toglie loro slancio e, sopratutto, crea le premesse perché nei partecipanti sotto scacco (costretti ad una rinuncia, malgrado le energie e il denaro che hanno profuso per arrivare sul luogo di gara) si ingeneri una rappresentazione della gara come evento fallimentare e non affidabile.
Ma leggiamo cosa ci racconta Gerlando Lo Cicero che da Palermo (precisamente, da Bagheria) si era recato a Messina per correre la Maratona.
(Gerlando Lo Cicero) Maratona di Messina: a tutti a schifiu ni finiu! (a tutti da schifo è andata)!
Anzi non è andata proprio!
Più che altro, se devo dir il dettaglio, non è partita affatto!
Non so, ne io ne tutti gli altri iscritti alla manifestazione, chi alla maratona, chi alla mezza e chi alla 10 km, realmente la decisione di annullare le tre gare da dove è stata originata e da chi! Abbiamo solo sentito li sul momento che veniva annullata, perché la Protezione civile e la Polizia municipale hanno ritirato all'ultimo momento il nulla osta che autorizzava la manifestazione per le avversità meteo troppo rischiose!
E dunque il comitato organizzatore senza più quel nulla osta non poteva dare il via a nessuna delle tre gare!
Ripeto: non so se tale motivo risponda al vero o se trattasse solo voci di popolo nate li sul momento tra i podisti stessi tutti amareggiati e ammutoliti per l'improvviso flop!
Fatto sta che comunque effettivamente oggi a Messina il meteo ha rotto le scatole e ha imperversato sulla città e sullo Stretto in maniera davvero forte e lo ha fatto fin dal sabato pomeriggio.
La notte addirittura io ho avuto reali problemi a dormire per le fortissime raffiche di vento che scuotevano la finestra della mia stanza d'albergo!
E la conferma delle pessime condizioni meteo le ho avute io stesso sulla mia pelle per esser rimasto a Messina insieme agli amici Salvo, Francesco e Domenico e ci siamo concessi un allenamento di lunghissimo a ritmo lento: io al 25° km ho mollato perché le raffiche di vento subite in quei 25 km mi hanno letteralmente messo KO, esaurendo anzitempo le mie energie.
I miei tre amici sono riusciti a tornare in albergo correndo e hanno fatto alla fine 33,5 km in poco più di tre ore, ma io al 25° sono letteralmente saltato al volo su un autobus che mi ha lasciato vicino l'albergo!
Pazienza! Maratona saltata e week end del tutto bruciato come gara ma comunque mi consolo del fatto che almeno son stati due giorni comunque piacevoli in compagnia degli amici!
Mi dispiace tantissimo soprattutto per alcuni amici miei che hanno fatto ben oltre tre mesi di preparazione atletica per questa maratona come Luigi e Giuseppina Lo Destro, Gioacchino Lo Giudice, Giovanni Scopelliti perché per loro questo appuntamento con la distanza regina era un obiettivo per il proprio personale cronometrico e per alcuni di essi addirittura il battesimo alla maratona, ma fa parte del gioco anche queste inattese sorprese meteo e improvvisi annullamenti!
Amici cari se vi può un minimo consolare vi giuro che comunque oggi a Messina anche se facevano partire la maratona non era giornata da personale per nessuno.
I miei 25 km dentro le raffiche impetuose mi hanno realmente annientato fisicamente!
Come già detto son rimasto a Messina e mi sono allenato con gli amici di Palermo. Dovevamo e volevamo fare 30 o più km tanto per digerire l'amarezza della maratona mancata, loro sono riusciti a farne 33 di lunghissimo ma io al 25° km ero kaput!
Ho visto un autobus arrivare e l'ho fermato e ho avuto la pazzesca fortuna che giusto passasse vicinissimo al mio hotel mio,. E se non fosse stato così, non sarei riuscito a tornare con i miei piedi fino alla stanza per la doccia.
Autista gentile pure per aver chiuso un occhio visto che ero senza biglietto e soldi dietro.
E sinceramente (perché non ammetterlo?) alla fine per me personalmente è stata una fortuna che abbiano annullato la maratona.
Oggi non ero assolutamente in grado di fare manco 30 km io, figurarsi 42!
No, se oggi la maratona fosse partita, io - senza neppure il beneficio del dubbio - al traguardo non sarei stato in grado di arrivarci, a prescindere dal ritmo di corsa!
Amen!
Sabbenirica (Sia benedetta... in senso ironico) maratona di Messina!
Nelle foto, il gruppo di podisti con cui Gerlando Lo Cicero si é recato a Messina e alcune immagini del ricco pranzo post-allenamento.
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