(Elena Cifali) The day afther direbbero i più anglosassoni!
Ieri la maratona di Malta, oggi il mio letto!
Che ci sta nel mezzo? Nel mezzo, ci sta la voglia di correre una maratona. Ci sta la consapevolezza di arrivare davanti alla linea di partenza tra uno starnuto e l'altro, tra un colpo di tosse e l'altro, contando i postumi d'una notte in bianco. Ci sta la voglia di correre, sempre, comunque, arrivando alla mezza con un crono non ancora spaventoso. Ma ci sta anche la forza, la tenacia la voglia non mollare mai.
Ero al 26° km quando capii che con molta probabilità non sarei riuscita a tagliare il traguardo. Sarebbe stato il mio primo fallimento podistico e non volevo che succedesse. Forti colpi di tosse mi facevano perdere il controllo del corpo, dovevo fermarmi e reggermi per tossire senza cadere in terra. Poi la pioggia, il vento e le sue raffiche violente, la mancanza di cibo solido.
Sbaglio strada, un adetto mi ferma, torno indietro, una raffica violenta mi fa volare via il cappellino. Torno ancora indietro, cerco di affermarlo, ma il vento si diverte con me. Vola dinuovo lontano. Un runner ci mette un piede sopra e finalmente lo prendo. Non proprio pulito, ma che importa ormai. Lo infilo di nuovo in testa e via ancora una volta.
Che stanchezza, che spossatezza! Mi fanno male il collo, le spalle, le braccia. Devo avere la febbre, ne sono quasi certa. La strada mi sembra interminabile. Malta è bella nella sua veste di dama dorata. Completamente circondata dal mare sembra una gemma preziosa che emerge dalle acque.
Mentre sono assorta tra questi pensieri arriva il cartello del trentesimo chilometro. Solitamente si presenta con un muro, a Malta si è presentato con un fortezza! Sapeste che voglia avevo di mollare tutto, salire su un bus e tornare in albergo. "Ma ormai mancano "solo" 12 km e gli ultimi 12 sai perfettamente come sono fatti, li conosci bene, tu!"
SuperElena parla a Elena nel tentativo di incoraggiarla, nel tentativo di distrarla.
Questa dualità, questa lotta, questo sdoppiamento mi permette di continuare a mettere un piede davanti all'altro. A tratti piango. Piango perché non mi sento bene, perché riconosco il mio primo fallimento, perché non era così che doveva andare, perché mi vedo superare da tanti, perché camminando non riesco a tenere neppure il passo dei più lenti.
Maledetta tosse, mi leva il fiato, se cerco di aumentare il passo il respiro accellera e lei torna. Devo prestare attenzione a non fare entrare troppa aria nei polmoni perché questa viene respinta fuori con violenza. Mi rassegno: o così o mi ritiro.
Ed allora il compromesso è fatto: così, vado avanti così!
Mi affianco ad un podista francese che ha problemi di equilibrio. Barcolla ogni 300 metri. Lo afferro per la mano e procediamo così, insieme, ridendo e cercando di capirci con lo stentato inglese di entrambi. Procedo con lui fino alla fine, prima avanti io, poi lui, siamo stati l'uno la lepre dell'altro, senza neppure sapere quali sono i nostri nomi, comunicando attraverso quel linguaggio universale che è quello della buona educazione, del rispetto, dell'altruismo, della fratellanza.
Quel messaggio d'amore che nutre i cuori dei podisti che diventano fratelli nella fatica. Finalmente i numeri dei cartelli cambiano, il 3 lascia spazio al 4!
40 - 41 - 42 km!
Ho finito, in uno slancio di orgoglio, tra gli applausi dei presenti e le urla dei Giovanni e Giuseppe che mi aspettano al di là della transenna, taglio il traguardo!
Sì, taglio il traguardo in 4h50', un crono che non è da maratona ma da passeggiata, ma non avrei saputo fare di meglio!
Ho alzato le braccia e applaudito me stessa, lasciando scorrere quelle lacrime che avevo represso.
Mi resta l'amarezza di non avere avuto la condizione di benessere fisico più adatta per un evento come la maratona.
Mi resta la soddisfazione di essere comunque arrivata sulle mie gambe.
Mi resta il ricordo di un viaggio bellissimo.
Mi resta l'amicizia sincera che mi lega a Giovanni, a Giuseppe, a Salvo, ad Emanuele, a Biagio e a Mika.
Mi resta l'insegnamento che forse il crono impietoso è solo una lezione di vita che ancora non avevo avuto.
Arrivederci alla prossima puntata!
Vodaphone Malta Marathon 2015. Un vero record di partecipanti - Ultramaratone, maratone e dintorni
Si è disputata il 22 febbraio 2015 la Vodaphone Malta Marathon, valevole sia per la distanza maggiore della Maratona sia per quella della Mezza. Il podio maschile della Maratona è stato interamente
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