Joelette alla partenza - foto di Maureen Crispi -
(Maurizio Crispi) Alla Acea Maratona di Roma 2015 (21^ ed.), delle 42,195 km italaiane sicuramente quella più amata dagli Italiani e sempre più preferita dai podisti che vengono dall'estero, hanno partecipato quasi un centinaio di diversamente abili. Alcuni sportivamente: in hand-bike (tra cui un modello di nuova concezione per soggetti con patologie agli arti inferiori, ma tali da non impedire la posizione seduta in assetto di equilibrio con il dispositivo propulsore posto sul manubrio, sicuramente un vedente con il suo angelo custode. Ma tanti anche i disabili che hanno partecipato non sportivamente (nel senso competitivo del termine), ma semplicemente per potere vivere l'esperienza e l'eccitazione della maratona, spinti da angeli custodi (Maratonabili, Spingitori di Fabrizio e quant'altro).
Tra questi, in uno spettacolo toccante e commovente, mi è passato davanti quasi in dirittura d'arrivo uno splendido gruppo di runner blu-vestiti (come angeli, appunto) che conducevano una Joelette con un bimbo a bordo, tutto imbacuccato, per proteggerlo dalla pioggia che aveva imperversato nelle prime due ore di gara.
Un grande spettacolo, emozionante, ma anche rilevante dal punto di vista sportivo, considerando che il gagliardo gruppetto è passato poco prima dei pacemaker che segnavano l'andatura per concludere la maratona in 4h30'.
La Joelette con le sue caratteristiche è stata studiata primariamente con lo scopo di consentire ai disabili di sperimentare percorsi disagiati ed anche l'escursionismo in montagna: infatti, con la sua struttura e senza l'impaccio di molte ruote, può essere agevolmente sollevata per il superamento dei passaggi più difficili e portata a tutti gli effetti come se fosse una "sedia volante", ma dotata di una serie di moderni accessori, costruita con materiali particolarmente leggeri e fornita all'occorrenza di accessori optional per rispondere ad esigenze differenti del disabile che dovrà essere trasportato.
Già diversi gruppi sportivi nel Nord Italia si sono attrezzati per possederne una, in modo tale da poter offrire ai giovani disabili di fare esperienze di questo tipo on occasione di gara trail.
Il problema fondamentale, in tempi di magri bilanci e il costo di una singola Joelette che si aggira attorno a 2500 euro, senza parlare di eventuali accessori.
Se la buona volontà da parte di singole associazioni sportive non manca (si constata una sempre maggiore apertura in tal senso), occorrono degli sponsor: l'ideale sarebbe quella di creare delle joint ventures tra Società sportive e Club e Associazioni che curano gli interessi delle diverse categorie di disabili (o diversamente abili) che potrebbero avvantagiarsi dell'iniziativa: nel senso che proprio dalle Associazioni potrebbero scaturire le indicazioni circa i possibili "candidati".
unendo le forze si può fare molto in tal senso: già vi sono molte società sportive che vorrebbero mettere a disposizione i propri runner al servizio di quei disabili che non potrebbero mai sperimentare da soli le gioie e la bellezza di un percorso trail o di un sentiero di montagna.
La stessa Joelette e i suoi portatori nei pressi dell'arrivo dei 42,195 metri (Foto di Maurizio Crispi)
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Le Jolette, con una seria di accessori per rispondere a diverse esigenze vengono prodotte dalla ditta francese Ferriol-Matrat
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