Si è svolta domenica 22 marzo 2015, l'8^ edizione dell'Ecotrail di Monte Pellegrino, valevole come terza prova del Circuito Ecotrail Sicilia 2015, promosso da SportAction ASD. Sono stati in oltre 300 a prendere il via:oltre alla gara competitiva previste - secondo un palinsesto ormai consolidato i walk trail sulla distanza completa o su una più breve, il "Junior Trail", il "Vilardo Doggy Trail" per gli amici a quattro zampe ed un'escursione guidata nei luoghi della RNO Monte Pellegrino di maggiore interesse naturalistico.
L'aftermath della gara è stato avvelenato da polemiche fomentate da alcuni a causa della penalizzazione di un atleta per decisione irrevocabile dei Giudici di Gara.
Le polemiche non hanno senso, a mio avviso, e sono assolutamente anti-sportive: quando ci si iscrive, iscrivendosi si accettano tutte le regole enunciate nel dispositivo di gara e queste regole vanno rispettate. Se il giudice di gara eroga delle sanzioni, ciò scaturisce solo da una precisa responsabilità dell'atleta.
In calce vengono riportati il breve commento di Aldo Siragusa e la critica mossa dal Presidente di ASD Panormus.
Una splendida giornata en plein air ad un passo dalla città. In un clima finalmente primaverile, erano oltre 300 stamane, tra podisti, camminatori e semplici amanti della natura a “Case Natura”, ex scuderie reali, per l’ottava edizione dell’Ecotrail di Montepellegrino, terzo appuntamento del Circuito Ecotrail Sicilia 2015.
Una festa proprio per tutti, a cominciare dai giovanissimi trail runner che hanno dato vita al Trail Junior, passando per un gruppo di simpaticissimi amici a quattro zampe, protagonisti assieme ai loro padroni del “Vilardo Doggy Trail”.
Ad imporsi nei 16 chilometri della gara agonistica, lungo gli impervi sentieri della montagna della “Santuzza”, tra gli uomini il palermitano Francesco Cesare, mentre tra le donne Susanne Olvback.
Tanti anche i partecipanti ai due walk trail non agonistici di 16 ed 11 chilometri ed alla escursione guidata, che hanno avuto modo di apprezzare le peculiarità naturalistiche ed i paesaggi mozzafiato della Riserva Naturale palermitana.
Ad organizzare l’evento, l'ASD SportAction, con il patrocinio del Comune di Palermo e dei Rangers, ente gestore della Riserva.
Prossimo appuntamento per la sempre più nutrita carovana del Trail, il 19 aprile a Palazzo Adriano, con l’Ecotrail dei Monti Sicani.
Per ulteriori informazioni www.ecotrailsicilia.it
(Aldo Siragusa) Faccio una premessa: La decisione è stata presa da Giuseppe D'Ambra e Pino Giordano, entrambi giudici FIDAL. Io non ho avuto alcun peso nella loro decisione.
Anche atleti Sportaction sono stati in precedenza penalizzati a causa di infrazioni simili.
La norma del pettorale è stata inserita per evitare casini all'arrivo permettendo di stilare le classifiche correttamente, e quindi per salvaguardare tutti i concorrenti.
Da un'analisi fatta con Giuseppe D'Ambra e Filippo Filippone abbiamo accertato che da quando è stata inserita questa norma, le classifiche sono molto più rispondenti alla realtà e molto raramente sfuggono concorrenti al rilevamento all'arrivo. Ritengo infine che non sanzionare gli atleti di oggi sarebbe stata un'ingiustizia nei confronti di chi ha subito la stessa sanzione in passato. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, sia qui, sia nel post di Cuttaia.
(Giuseppe Cuttaia) Con un provvedimento arrogante e smisurato oggi il ns compagno Nino Camarda ben noto e riconoscibilissimo nella maglia nel volto e sempre nelle prime posizioni di classifica ha avuto rigorosamente applicato il regolamento sulla visibilità del pettorale, regolamento tra l'altro necessario perché non si vuole utilizzare il servizio elettronico di cronometraggio per evidenti motivi di risparmio.
Ringrazio Aldo Siragusa per continuare a interpretare ancora lo spirito trail a suo uso e consumo!
Il commento di Giuseppe Cuttaia è - a mio modo di vedere - inutilmente polemico e litigioso.
Ricorderei d'altra parte che anche là dove è in uso il microchip per il rilevamento della prestazione cronometrica il pettorale deve sempre essere usato e deve essere ben visibile.
Che ci sia il microchip o no è una decisione degli organizzatori di questa o quella gara ed è un fatto essenzialmente legato alla disponibilità del budget necessario.
Per gare di piccoli numeri, si può fare a meno del chip, ameno di non dovere incrementare la quota d'iscrizione individuale.
Per concludere questo mio commento redazionale, è molto facile parlare e criticare, quando non si è mai organizzata una gara: per poterli capire sia i problemi che si pongono sia la necessità di certe scelte, bisogna aver provato a stare nel ruolo di organizzatore.
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