Carmela Motta e Salvatore Marotta, amici di corsa di Elena Cifali, si sono ritrovati a partecipare alla gara a staffetta, abbinata alla prima edizione della 6 ore di San Gregorio (che ha avuto luogo il 9 maggio 2015).
Ma hanno partecipato in squadre avverse: ed è stato così che per un'ora sono stati "nemici", ma anche questa per loro é stata un'esperienza condivisa che Elena Cifali ci ha voluto raccontare.
(Elena Cifali) Per le persone come me le gare non finiscono con l’ultimo passo sotto il gonfiabile.
Per le persone come me le gare continuano nei giorni successivi, nutrendosi dei commenti, dei racconti e dei sentimenti dei partecipanti.
Ho riposato due giorni dopo la fatica di sabato. Oggi il primo allenamento in pista, per sciogliere le gambe. Ad aspettarmi ho trovato Angela, Mela e Salvatore.
Mela e Salvo, marito e moglie innamorati della loro vita sono l’immagine dell’unione e della complicità coniugale. Li ho ad esempio e li osservo spesso per trarre da loro nuovi spunti, punti di partenza per una esistenza sempre migliore.
Anche loro, cogliendo il mio invito, hanno partecipato alla 6 ore di San Gregorio. Si sono ritrovati ad essere rivali per un’ora, correndo per squadre diverse.
Loro due, uniti in tutto e per tutto dalle passioni al lavoro, divisi da una staffetta.
Ho trovato la circostanza curiosa e divertente.
Bene, dicevo: stamattina in pista si parlava, si discuteva di quanto fosse stato bello quel giorno di festa, di corsa, in quell'anello di poche centinaia di metri.
“Ho dato il cinque a tutti i bambini che erano schierati alla partenza” - mi dice Salvo con l’entusiasmo che lo contraddistingue e che ormai ho imparato a conoscere.
E’ bastata questa frase a farmi tornare in mente l’episodio che avevo quasi completamente rimosso.
Sì, i bambini li ho visti anche io. Piccoli, belli, festosi. I bambini immagine di purezza e candore che dovrebbe essere - in un mondo giusto ed equo - destinata a durare in eterno!
Quel cinque è bastato a dare una forte carica a Salvo che ha scoperto, provandola su sè stesso, l’importanza emozionale e la carica motivazionale della corsa.
Le sue gambe prendono ad andare più veloci, sollevandosi l’una davanti all’altra con quel ritmo che gli permette di superare gli avversari.
Impegnata nella mia 6 ore podistica li ho osservati, contagiati da quella strana abitudine di correre.
Mela e Salvo, grazie al loro lavoro di fotografia e video sono abituati a guardare e cogliere anche le più piccole sfumature della vita, quegli attimi, ingredienti sostanziali che, agli occhi meno abituati, sfuggono.
Quei bimbi da me quasi del tutto dimenticati restano impressi nella loro mente come una fotografia a colori.
Mi piace pensare che la fotografia sia luce e poesia e per associazione di idee questa coppia così bene affiatata diventa incanto e dolcezza mentre corre, sfidando e sfidandosi, a colpi di chilometri e ripetute, per poi culminare in abbracci che vanno oltre l'amore che li lega da oltre 25 anni.
Ancora una volta, la corsa protagonista consapevole di una qualità di vita migliore che rende, senza ombra di dubbio, frizzante una unione coniugale, già di per se stessa indissolubile.
Auguri, ragazzi, che sia questa la prima di una lunga serie di staffette corse fianco a fianco dove non ci sono né vinti né vincitori, ma solo coraggiosi che tagliano il traguardo da vittoriosi.
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