L'aftermath di una gara è ricco di emozioni e di stati d'animo espressi, non solo da parte degli atleti che vi hanno partecipato, ma - e soprattutto - da parte di coloro che li hanno organizzati, soprattutto se si tratta di "organizzatori per passione".
Cinzia Sonsogno, alla guida della ASD Podistica Capo d'Orlando (società organizzatrice della 6 ore Capo d'Orlando by Night che, alla sua prima edizione, si è svolta lo scorso 11 luglio 2015, esprime le sue emozioni nel dopo-gara, ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile la manifestazione orlandina, decretandone il successo, malgrado l'afa.
E all'eccitazione, alla frenesia, alla concitazione dei momenti di gara, quando - dal punto di vista dell'organizzatore - si affastellano problemi e piccole difficoltà che richiedono aggiustamenti, rettifiche, soluzioni, fa seguito un momento di quiete e di silenzio e, proprio attraverso questo silenzio, emergono assordanti emozioni.
Ecco di seguito le sue parole.
Percorro il lungomare Ligabue, le palme si stagliano alte ai lati della strada, decine di auto parcheggiate, i bagnanti sulla spiaggia, i giochi dei bimbi in acqua, ma tutto mi pare così vuoto... desolato.
Mi vengono i brividi, giungono le lacrime, quelle delle grandi assenze.
Ho vissuto con grande intensità questi mesi precedenti l'11 luglio, con grande lucidità le ore della gara affinché tutto si svolgesse nel migliore dei modi e i disagi per gli atleti fossero i minori possibili.
Come un dittatore mando a destra e sinistra i miei compagni di società, i miei familiari e i volontari, a volte con toni pacati, ma il più delle volte con toni perentori e di questo chiedo SCUSA, anche se so e i loro occhi lo dicono.... comprendono il momento, come sanno che per essi nutro profonda riconoscenza.Oggi nel grande vuoto che sento, perché non ritrovo visi sorridenti, volti sudati....sfatti dalla fatica, volti di amici, volti di atleti che ho conosciuto alle tante gare; stranamente, però, mi sento VIVA.
Viva nella misura in cui il pianto liberatorio dello scadere della 6^ ora, ha fatto crollare quel muro che avevo costruito tra me e chi mi sta accanto nella quotidianità, la mia famiglia.
Quotidianità fatta di silenzi, di assenze che pesano come macigni.
Oggi sono svuotata di forze , ma felice di aver ritrovato me stessa.
scrivi un commento …