(Emanuela Pagan, 29 luglio 2015) Farfalle colorate attraversano la strada mentre covoni sono depositati come totem nei campi dalla terra rossa.
Si entra nella zona dei vigneti. Sono bassi. Il vino è inserito pure in una fonte appositamente allestita per il pellegrino. Dissetarsi è d'obbligo in una giornata calda spazzata dal vento che porta via la temperatura.
Ho lasciato la reflex a casa. Pesava troppo. Ho una compatta discreta, ma devo ammettere che faccio fatica a fotografare. Immagazzino nella mia mente mille immagini. Le gusto con gli occhi, le fisso a un ricordo. Restano appese come tanti quadri esposti in una bella stanza.
Santiago è lontana.
Ho lasciato il mio mondo fuori da questo viaggio per entrare nel mondo e mi rendo conto che sarà difficilissimo tornare alla mia quotidianità. Qui vivo senza tempo, l'unico riferimento è lo spazio. È questo che guarisce. Da ogni amarezza della vita. Possono passare molteplici secondi, ma se si resta fermi nel punto in cui si piange, le lacrime scaveranno un pozzo.
Camminando ogni paese, prima lontano puntino, diviene reale.
Il primo che incontro, Cirauqui, è molto caratteristico con le sue case in pietra tutte disposte in salita.
Estellea ha una chiesa dalla pianta irregolare perché posta su una collina. Il suo chiostro antico è incantevole e pieno di rose dalle sfumature ricercate. Il resto della città è caotico e a tratti fatiscente. Meglio la via che risale sulle dolci colline.
Il vento stasera chiama le nuvole. Finisce un'altra giornata. I pellegrini si coricano molto presto. Fuori c'è ancora luce, ma la stanchezza la ignora.
La tappa di Emanuela del 29.07.2015 si è snodata da Mañeru a Villamayor de Monjardin, sempre attraverso la comunità autonoma della Navarra, alle soglie della Meseta, con l'attraversamento di piccoli borghi antichi. Per esempio Cirauqui, da lei citato, ha una popolazione di poco più di 500 abitanti, mentre Villamayor de Monjardin, dominata da un antico castello posto sulla cima di un colle poco distante dal borgo, ha appena 134 abitanti. Il borgo di partenza Mañeru ne ha invece poco meno di 400.
E' facile dunque essere dominati dalla sensazione della solitudine, mentre si attraversano questi territori, in compagnia spesso solo del vento, in cui è lo "spazio" quasi senza tempo l'elemento dominante.
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