(Emanuela Pagan, 6 agosto 2015) La notte è troppo lunga incastrata tra il soffitto e un letto traballante senza scaletta. Un vietnamita mi aiuta a scendere per andare in bagno perché il letto è sprovvisto di scaletta.
L'alba è una liberazione dalla piccola stanza densa di persone in cerca di riposo disturbato da mosche e zanzare.
Parto, ma dopo pochi metri mi fermo per sistemarmi la scarpa che combatte con una vescica.
Passano i chilometri, li percorro tutti in un fiato, perché se mi fermo la vescica avverte la mia testa e mi fa camminare male. Scelgo la via asfaltata, noiosa. Costeggia l'aeroporto e si inoltra nella zona industriale. Un lungo rettilineo tra fabbriche e negozi. Burgos è davanti a me. Penso a tutti quei noiosi rettilinei che ho corso in alcune gare. Questa esperienza è una preparazione mentale efficace per le mie corse.
La quantità non mi fa più paura. Se arrivo a Santiago, la maratona me la berro' come aperitivo.
Il rettilineo entra nella città. Negozi molto belli. Ci sono i saldi. Non posso comprare nulla per non aumentare il peso del mio zaino, ma scopro con gioia che gli sconti durano fino al 31 agosto. Inizio a progettare che se arrivo a Santiago compro un trolley, perché sulla schiena non intendo portare più nulla per almeno dieci giorni e dilapido il patrimonio che ho risparmiato dormendo negli ostelli in vestiti.
Avrei voluto fotografare la faccia della ragazza della reception quando mi ha visto entrare nella hall raffinata e antica con il mio abbigliamento da pellegrina: short, manica corta, cappellino, guantini, bastoncini. Le comunico che ho una prenotazione e poi sarebbe arrivata un'altra mia amica. Rassegnata, ma diligente, risponde alle mie domande e mi consegna la chiave di una fantastica stanza in stile antico con bagno privato e vasca da bagno.
Niente roncadores questa notte.
Burgos mi piace. Il suo centro storico è incantevole. La cattedrale mi lascia a bocca aperta. Vorrei tornarci con calma per visitarla godendomela, invece di girarla in infradito
per lasciar respirare i piedi arrossati.
Aperitivo con tapas e cena con specialità locali insieme a spagnoli con la mia amica italiana. L'ho conosciuta camminando. Lungo il cammino si diventa amici in pochi passi. Ora dividiamo una camera con bagno alla fine di ogni tappa.
Bisogna riposare per recuperare la stanchezza, basta roncadores!
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