Quella che segue è la storia di un libro trovato casualmente lungo un Cammino di Elena Cifali. E' proprio vero che i libri vengono a noi e che sono loro a cercarci e ad attirare la nostra attenzione. Mai che accada al contrario, anche quando siamo certi al cento per cento di avere pilotato le nostre scelte, ci sbagliamo profondamente. Nulla accade per caso.
(Elena Cifali) Quando caricai lo zaino per partire decisi che nessun libro vi avrebbe preso posto.
La decisione fu insolita per me che ovunque vado mi faccio far compagnia da una buona lettura.
Eppure, stavolta no, lo zaino era già di per se troppo pesante e piuttosto che riempirlo avrei voluto svuotarlo d’un fardello che porto addosso da troppo tempo oramai.
Deciso, parto leggera!
Il Cammino per le Vie Storiche di Sicilia sarebbe dovuto essere un libro non scritto fatto delle storie di tutti coloro che vi avrebbero preso parte. La storia dell’amico ingegnere, quella della guida, del vigile urgano, della psicologa, del disoccupato, dello studente universitario, insomma, la storia la stavamo scrivendo noi.
Ma… c’è quasi sempre un “ma”!
Il Cammino ti dà ciò di cui hai bisogno
Il sole troppo caldo, il sudore che scorre, gli occhi abbagliati dalla luce, le gambe stanche, i piedi doloranti, 50 e 50 e 50 chilometri ancora da percorrere … è tutto così emozionante, tutto così fortemente stancante. Attraversiamo chiacchierando una strada di campagna, poche case, nessuna anima ad accoglierci. La terra rossa, arida, chiede pietà e implora acqua.
Sul ciglio della strada, tra sterco di mucca e tracce di pneumatici passati e diretti chissà dove, li vedo abbandonati malamente, uno sopra l’altro, come amanti insaziabili: i libri!
Potrebbe essere un miraggio, cosa ci fanno due vecchi libri in mezzo alla campagna?
Non lo saprò mai, ma so che il Cammino mi dà sempre ciò di cui ho bisogno.
Gli altri sono avanti, accanto a me solo Nino, il suo passo mi accompagna e la sua allegria mi conquista.
Mi chino, li raccolgo, li tocco, li rimetto in ordine, li spolvero, poveri libri. Chi può averli messi sul mio Cammino e perché? Non trovo risposta, trovo solo la voglia e il coraggio di portarli sulle mie spalle, dentro il mio zaino.
E diventano miei. Ancora una volta, l’ennesima volta, dei libri si sono fatti trovare sulla mia strada.
Tornando a casa li ripulisco senza riuscire a levare completamente l’odore di campagna, di vissuto, di vita che portano d’appresso, di passato che mai conoscerò.
Li tocco disegnandone i contorni, ne scelgo uno e inizio a leggere ….
“Lo Stoppino che fumiga” di Cesare Zavoli.
L’autore avverte: è una storia triste, e coloro che la leggeranno ne trarranno un senso di pena per le vicende narrate. Storie di ragazzi tormentati nell’infanzia e nell’adolescenza malata, la storia di una maestrina e di un dottore sul finire del secondo conflitto mondiale. Storie d’amore e di solitudine, di dolcezza e amarezza, di contrasti, di violenza e di atti generosi.
Io credo, che nella mente dell’autore Lo stoppino che fumiga altro non sia se non la considerazione delle condizioni umane e patologiche che affliggono alcuni essere umani. Credo che sia la capacità di considerare che, nel corpo misero, esista anche una sensibilità difficile e chiusa e soprattutto un’anima che aspetta quel tanto di illuminazione e di redenzione che può venire solo dall’amore.
L’ho letto in pochi giorni, tra le mille cose da fare al ritorno d’un viaggio che mi ha dato molto più di quanto potessi aspettarmi. L’ho letto con la consapevolezza che ciò che inizia molto spesso non finisce mai, con l’illusione di essermi portata dietro per sempre la gioia di quei gironi, la spensieratezza, il ricordo della fatica, la contaminazione dell’anima e del corpo.
A questo proposito mi tornano alla mente le parole del “mio ragazzo” Manfredi, un uomo che ho tanto amato e che continuo ad amare nel silenzio indolore e tombale che purtroppo lo avvolge:
“Nulla è per caso”. Già, caro Manfredi, nulla è per caso …
Cesare Zavoli. Lo stoppino che fumiga. Racconto di scuola triste, Marzagalli, 1962
Location: Scheveningen north-beach, early morning, 21 July 2011. Music: Vienna Blue, by Doc & Lena Selyanina.
LO STOPPINO CHE FUMIGA - Cesare Zavoli - Libera la mente
LO STOPPINO CHE FUMIGA - Cesare Zavoli Quando caricai lo zaino per partire decisi che nessun libro vi avrebbe preso posto. La decisione fu insolita per me che ovunque vado mi faccio far compagnia da
La sede orignale del testo-recensione di Elena Cifali
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