Di seguito, l'esperienza di Alberto Bressan alla 30^ edizione della Maratona di Venezia (VeniceMarathon) dello scorso 25 ottobre 2015 (dal blog "Pasteo Runners)
(Pasteo Runners - Alberto Bressan) La maratona ha delle regole strane, il 95% di chi la corre sa che non vincerà mai mentre tutti, almeno una volta nella vita hanno sognato di farlo.
La maggioranza dei partecipanti ha sudato non 7 ma 100 camice per giungere allo start con un allenamento adatto ad affrontare i 42,195 km che caratterizzano la lunghezza della maratona e per questo dovrebbero già essere considerati dei vincitori.
Ma torniamo a ieri (il 25 ottobre), a Stra (VE) luogo classico dello start della Venicemarathon. 8000 anime si sono assiepate dentro le gabbie di partenza, il sole alto e la temperatura che si è presentata subito decisamente calda per la preoccupazione dei runner più esperti, mentre lo speaker animava i minuti che precedevano lo start.
Alle 9:45 il via tra applausi e incitamento del pubblico sempre caloroso. Affiancato da Nicola Nardi anche in questa nuova esperienza, dopo aver condiviso buona parte della preparazione, con l'obbiettivo di tagliare il traguardo attorno alle 3h10', risultato audace ma non fuori dalla nostra portata.
Il ritmo da subito un po' troppo veloce ma si correva leggeri che quasi risultava difficile rallentare. "Dobbiamo frenare - dicevo spesso a Nicola - dobbiamo diminuire l'andatura altrimenti rischiamo di pagare alla fine", ma per svariati motivi non ci siamo riusciti.
Le ali di folla lungo i vari paesi incontrati ci hanno invece fatto aumentare ancora di più il passo grazie al tifo della gente e alla grande partecipazione del popolo della Riviera del Brenta che come sempre è sceso tutto in strada a fare festa.
Tra Dolo e Mira il passaggio nella zona colpita dal tornado ed è stato molto toccante vedere le case distrutte e la gente che nonostante tutto non si è persa d'animo."Siete forti - urlavo a destra e a manca - siete forti", ma in cuor mio mi chiedevo: Se fosse successo a me come avrei reagito?
La corsa proseguiva ed il passaggio alla mezza maratona è stato registrato in 1:34:00. Il passaggio a Marghera mi ha fatto venire in mente i Pitura Freska (come sempre), ma rapidamente ecco il sottopasso della stazione ed il centro di Mestre ad attenderci.
Il 25' km era guadagnato ed il passo sempre stabile mentre il transito per piazza Ferretto ci ha regalato l'ennesima accoglienza da brivido con la piazza piena ed un tifo incredibile.
Poco prima del parco S.Giuliano ho detto a Nicola:"Sarebbe bello tenere questo ritmo fino alla fine ma sarà difficile ed in più ho uno strano fastidio all'anca destra".
Nicola dal canto suo avvertiva un po' di stanchezza ma il 30' km era alle porte ed era importante superarlo per poi ragionare. Dentro al parco vedo e riconosco Mario Ricci, un saluto di corsa poi non ci siamo più incrociati.
Al ristoro Nicola si è fermato per mangiare mentre io sono avanzato, convinto che mi avrebbe raggiunto poco dopo.
Al passaggio del 32' km vedo che il cronometro stava sulle 2h26', ma il fastidio all' anca era diventato dolore.
Come sempre azzero il Garmin e vado avanti di km in km.
Al 33° km registro un leggero calo, ma al 34° il crollo!
All'anca si è aggiunto un forte dolore al ginocchio sinistro probabilmente dovuto alla mia corsa ormai scoordinata e gli ultimi 8 km sono stati davvero duri. "Ragiona - mi ripetevo - ragiona" ma la sofferenza era tanta.
Testa bassa e denti stretti con la testa ancora lucida ed il fisico in pallone. Al 39' il primo dei 14 ponti mentre - passo dopo passo - il dolore era sempre in aumento.
In quel tratto trovo John, Ferdinando e Patrizia, Michi Fox e gli amici di Falzè che mi hanno incitato tanto, ma io ormai ero alla frutta.
Il ponte sulle barche mi regalato, come sempre, una sensazione di sbornia mentre il passaggio per piazza S. Marco mi ha fatto scordare tutti i dolori ed è stato:adrenalina pura!
Gli ultimi ponti sono stati delle montagne ma affrontato l'ultimo ecco che mi si presenta davanti il traguardo,gli occhi si bagnano di lacrime che spaziano tra dolore,soddisfazione, emozione e sfogo liberatorio mentre taglio il traguardo della mia 26^ maratona, l'8^ in terra veneziana chiudendo in 3:21:20 che non sarà stato il mio miglior tempo ma - viste le vicissitudini - credo che sia un grande risultato lo stesso. Nicola finirà la gara in 3:24:00 circa ed il mio rammarico è che se avessi rallentato un po' di più magari avremo chiuso la gara insieme.
Sarà per la prossima volta mentre ora cercherò di recuperare e di rimettermi in gioco verso una nuova sfida.
Pasteo vi saluta e vi augura buone corse!
Running: 30^ Venicemarathon:il sogno,il crollo e i segni indelebili
La maratona ha delle regole strane, il 95% di chi la corre sa che non vincerà mai mentre tutti, almeno una volta nella vita hanno sognato di farlo. La maggioranza dei partecipanti ha sudato non 7 ma
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