Quella di Salvatore Sulsenti è una bella storia, specie adesso che ha preso ad inviare - per illustrare il suo cammino - i diari paralleli del 2014 e del 2015.
Sembra quasi che, per una congiuntura di eventi, per "aver contemplato" una sua situazione di vita non soddisfacente, egli abbia deciso di intraprendere quello che, a tutti gli effetti, sembra essere un pellegrinaggio, un percorso trasformativo per il corpo e per l'anima.
Leggendo questa sua "puntata" della settimana tra il 2 e l'8 novembre non ho potuto non pensare ad alcuni libri letti (fiction e non) che sono paradigmatici delle "avventure" che ci attendono quando intraprendiamo un cammino, avventure che riguardano ciò che possiamo incontrare lungo la nostra strada, sia all'esterno di noi, ma soprattutto in termini di paesaggi interiori che si vanno schiudendo.
Dei tanti libri che mi vengono in mente, adesso ne citerò soltanto uno che "Sognavo di correre lontano", un romanzo scritto da Ron McLarty (titolo orignale inglese: The memory of Running), che ebbi modo di leggere nel lontano 2006.
E' la storia di Smithy, sobeso e super-fumatore che, in seguito all'improvvisa morte di entrambi i genitori, inforca una vecchia e rugginosa bicicletta e parte senza niente al seguito, avendo come meta la West Coast dove cercherà di rintracciare l'amata sorella da tempo andata via di casa. Durante il viaggio cambia la sua vita: sarà il suo un viaggio di trasformazione, di recupero delle memorie sepolte, di superamento di molti traumi e di riassetto esistenziale (un volume che purtroppo non è più disponibile e che, sicuramente, meriterebbe di essere ristampato).
(Dal risguardo di copertina) Smithy Ide ha quarantatré anni, pesa centoventisei chili e, con ancora indosso l'abito scuro del funerale dei genitori, inforca la bicicletta della sua adolescenza e comincia a pedalare: la meta è Los Angeles, giusto all'altro capo degli Stati Uniti, alla ricerca dell'amatissima sorella Bethany, di cui da tempo ha perduto le tracce. Armato soltanto della sua buona volontà, Smithy inizia un viaggio avventuroso e denso di sorprese. Un romanzo di formazione, una storia forte, un protagonista della più autentica tradizione letteraria americana.
Quindi, vai Salvatore, vai, prosegui nel tuo cammino che ti riserverà sorprese e meraviglia (ma anche dolori e doloretti) ad ogni passo e ad ogni punto di svolta.
2014
02 novembre 2014. Riposo per visita parenti. Vado a trovare mia sorella ed i miei due nipoti. Come sono cresciuti! La più grande ha 14 anni crede che il mondo le appartenga, il piccolo, 13 anni ed interista, soffre d’amore, ma per la sua squadra.
03 novembre 2014. ieri sera a letto senza cena. Da sabato (pranzo e cena) a domenica (pranzo) sono andato oltre le mie abitudini, ho esagerato - appena un po’ - e mi sento appesantito. Quindi, niente cena ieri. Alle 5:11 comincio questa settimana in un clima quasi da primavera inoltrata, cammino bene, ho un buon ritmo e lo mantengo fino alle 7:11 quando completo le mie 2 ore quotidiane. Sorge un sole che scalda tutto e da subito e mi dicono che siamo già in autunno. Arrivato a casa mi peso: kg.108,9. Dopo i bagordi del week end credevo di trovarmi a combattere con la mia bilancia. Almeno stavolta sono stato graziato.
04 novembre 2014. Tutto bagnato, la strada, i marciapiedi, gli alberi, la spiaggia e le mie ossa cominciano ad indispettirsi per l’umidità. Spero che la pioggia si tenga lontano, adesso non piove. 5:10 si va ed alle 7:10 rientro, cammino in totale solitudine. La mia play list mi fa compagnia. Ad est nuvole cariche d’acqua vengono illuminate, dall’interno, da fulmini color arancio. Torno a casa e mi peso. Non ho camminato bene come avrei voluto. Ho sentito le gambe, negli ultimi 40 minuti, particolarmente appesantite. Comunque ho portato a compimento un altro passo verso quota 85. La mia bilancia dice che peso kg. 109,3 ci sarà da fidarsi?
05 novembre 2014. Ore 5:06 si parte in una mattinata ventosa e fredda. Inizio quasi spettrale. Nuvole nerissime coprono il porto e chiudono il cielo, buio improvviso causa sciopero di tutti i lampioni. Il vento continua ad insinuarsi fra yacht, catamarani giganti, semplici Zodiac e fa sentire sempre più la sua forza. Io continuo guardandomi intorno e facendo attenzione a non camminare troppo vicino al mare, non vorrei che una raffica di vento mi creasse qualche difficoltà. 7:06: ho coperto le 2 ore quotidiane sempre con il vento forte a farmi da scorta, la temperatura è salita e, alla fine, è anche piacevole. Arrivato a casa dò compimento ad un consolidato rituale: la pesata. Responso kg.108,8 al 94° giorno di cammino e dopo 199,44 ore mancano kg.23,8 a quota 85. Vado avanti.
06 novembre 2014. Alle 5:02 è ora di mettere le zampette per terra e cominciare ad andare. Alle 7:04 finisce la mia passeggiata. Vento e nuvole, con mille sfumature di grigio, a coprire tutto il cielo. La minaccia di pioggia è molto concreta. Mi peso kg.108,8, stazionario. Finisco il secondo ciclo di compresse Vertiserc da 16 mg per i miei capogiri, ormai completamente spariti. Comincia a piovere, alta temperatura.
07 novembre 2014. Piove e comincio a camminare già bagnato. Sono le 5:08 si va e spero di riuscire a concludere le mie 2 ore quotidiane. 7:10 ce lo fatta , finito di camminare fra un cocktail di vento e pioggia. Anche la mia anima si è bagnata stamani, ma in realtà meno di quanto pensassi. Mi hanno fatto compagnia Radio DJ ed alcuni gabbiani, che non avendo nulla da fare, vanno in giro con un tempaccio del genere. Ho camminato al buio, ma soprattutto senza incontrare nessuno degli habitué, ma proprio nessuno. Tutti impauriti da un po’ di pioggia. Arrivo a casa, prendo il caffè con mio padre, faccio la doccia, un po’ di bucato e vado a pesarmi. Il responso è: kg.109,2. Registro i dati e faccio colazione con uno yogurt all’albicocca, crusca, biscotti.
08 novembre 2014. Voglia di camminare, di muovere anche un solo capello zero. Stamani non va affatto. Ma già alle 5:07 sono per strada. Leggero vento, sulla spiaggia i resti di uno stabilimento balneare frantumato dalla mareggiata. 7:07 finisco di camminare senza volerlo e senza averne voglia. La mia bilancia mi confida che sono ancora a kg.109,2.
2015
02 novembre 2015, lunedì. Mi alzo alle 5,30 e guardo per strada se il cielo promette bene. Nulla da dichiarare.
03 novembre 2015, martedì. 15,55/17,45 e un secondo step 18,30/20,30 per km 24. Inizio prima del consueto per camminare da solo. Rivedo il canta autore Vincenzo Spampinato, cammino provando uno zainetto diverso. Cammino male, sono lento e stanco, si ripresenta il dolore alla gamba destra, prendo un anti infiammatorio dopo cena. Così non va.
04 novembre 2015, mercoledì. Da un po’ di tempo ho qualche problema con la memoria a breve termine, solo episodi in realtà. Faccio un test per valutare la mia predisposizione all’Alzheimer [Ma dai!!!! NdR] e per fortuna le mie capacità cognitive, alle 6.00 del mattino, sono buone. Metto della pomata sulla mia gamba destra, avverto una leggera tensione muscolare e domani devo tentare i 70km? No, no. Nulla da fare la gamba è dolorante, altro anti infiammatorio. Rimando l’uscita con Inge, oggi riposo. Sono nervoso, esco per un caffè con un’amica.
05 novembre 2015, giovedì. Mi sveglio bene, ho dormito serenamente ma credo di aver esagerato a cena. Comprendo il valore del riposo come parte integrante di un allenamento alle lunghe distanze. Apprendo come educare il mio corpo al rispetto di sé. Faccio un test operativo di un vecchio zainetto che sembra essere ok. Le tasche laterali sono adatte a contenere due bottigliette d’acqua o due borracce, la posizione delle tasche (dopo alcune prove) non va, è arretrata e poco fruibile. Dovrò prevedere due borracce da agganciare agli spallacci o magari acquistare uno zaino nuovo, così faccio prima. Compro della curcuma.
06 novembre 2015, venerdì. Piove, la gamba destra sembra essere guarita ed anche la spalla sinistra sembra andare meglio. Cammino senza meta per il paese. Riposo.
07 novembre 2015, sabato. Mi sveglio alle 2,33 dopo essere andato a letto alle 22,30. Sono le 3,18 e sono ancora sveglio e decido di mettermi a scrivere. Oggi cammino con il mio gruppo, alle 6,45 parte l’autobus che mi porterà allo start point. Faccio colazione con due amiche incontrate casualmente. Sono le 8,30 si parte. Ci aspettano 17,200 km che termineremo di camminare alle 11,30 compresa una cake stop di gruppo. Che divertimento l’allungo finale, 40 minuti veloci veloci. La temperatura è quasi estiva, alcuni temerari fanno il bagno. Si cammina a sinistra, sembra che qualcuno dei miei compagni abbia ancora le idee confuse. Ma come biasimarli. In Italia sono milioni a confondersi fra destra e sinistra.
08 novembre 2015, domenica. Giornata dedicata al riordino del mio laboratorio/esposizione ed alla costruzione di un prototipo di porta borraccia per il mio zainetto. Domenica splendida, sole caldo che invita per strada. La tentazione è forte ma l’allungo di sabato mi costa il ritorno di un leggero indolenzimento. Ho la sensazione che la mia gamba destra pesi più della sinistra.
Una settimana, due anni diversi per raccontare lo stesso uomo. Lentamente i miei cambiamenti maturano, li faccio miei, li domino, acquisto in consapevolezza e voglia di fare, di andare. La mia oasi a volte si tramuta in un torrido deserto, ma sono sempre per strada. Sempre per strada, caro Maurizio.
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