Mentre è fresca la notizia degli atleti azzurri sanzionati per avere eluso i controlli antidoping nel biennio 2011-2012, Emanuela Pagan propone una dolente riflessione che, ispirata alle pratiche anti-doping che uccidono lo sport vero, vuole spingere su di una strada che consenta di recuperare i più autentici valori dello sport, fatto di fatica, di attese, di tanto sudore e di strade da percorrere in salita, senza cedere alla tentazione di cercare facili scorciatoie.
Altrimenti, cosa può insegnare lo sport ai più giovani? Cosa rimarrebbe dei tanto decantati valori etici e morali delle discipline sportive?
(Emanuela Pagan) La realtà è difficile da apprezzare, soprattutto quando riguarda le persone. Vi sono troppe variabili, si vedono solo alcune facce di un poliedro, difficilmente si coglie la visione d'insieme.
Per questo motivo deve cadere ogni forma di giudizio o pregiudizio.
I fatti vanno analizzati con l'oggettivita' di un patologo.
Se esiste un coinvolgimento emotivo l'osservazione diviene sfalsata.
Mi sono chiesta molte volte se sia meglio vivere in una rosea illusione o affrontare una cruda verità.
Mi viene in mente il quadro che ho recentemente visto di Salvador Dalì: "Gradiva retrouve les ruines antropomorphes" in cui una donna formata da fasci di fibre abbraccia una figura apparentemente possente. Osservando è solo un adone con cicatrici e buchi.
Idealmente il loro sguardo è rivolto su una casa in rovina.
Il vuoto e la superficialità sono i mali della moderna società, sempre più diffusi. Il risultato è un mondo di cartapesta, facile preda della prima tempesta.
L'apparire è divenuto più importante di essere. Per questo si ricercano strade sempre più brevi e facili da percorrere.
Le salite sono fuori moda.
Purtroppo, le vittorie si costruiscono con tanta fatica, molte lacrime, fiumi di sudori, ma quando si ottengono sono le gioie più belle.
Lo sport deve elevare la condizione umana e migliorare la sua qualità di vita.
Il rispetto deve partire verso se stessi, automaticamente si estende agli altri.
Chi cerca scorciatoie ha solo bisogno di riempire un vuoto figlio dell'insicurezza. Accettare i propri limiti è difficile. Affrontare le conseguenze dei propri errori comporta notti insonni.
Non esiste la perfezione, è un continuo tendere verso di essa.
Nel film: "La storia infinita", una delle prove che il protagonista Atreiu doveva affrontare era quella di guardare nello specchio che avrebbe mostrato l'essenza della persona, nuda di ogni apparenza.
La società attuale presenta molte occasioni facili e moralmente discutibili. Tutto si consuma in fretta. I sentimenti hanno lo spessore della carta velina. Il cuore è diventato una bandiera nel vento.
La forza di fare scelte controcorrente e poco popolari si può trovare in un sorriso: quello dei bambini mentre corrono.
Ogni persona adulta ha una responsabilità da cui non può scappare: alimentare quel sorriso.
I giovani sono il futuro, la speranza da non tradire.
Questa è la realtà e nessuno di noi può permettersi di diventare un'illusione.
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