Il 29 novembre 2015 si è svolta la 32^ edizione della Firenze Marathon, da sempre una delle più amate dagli Italiani, con oltre 10.000 alla partenza e con circa 8200 finisher di 60 nazionalità diverse (il contingente più numeroso - 1824 atleti - costituito com'è ovvio dalla gente di Toscana che sempre generosamente risponde all'appello).
Molti i Siciliani presenti e, tra questi, la ragusana Marinella Barbagallo che ha corso qui "per inseguire i suoi sogni".
Molti podisti scelgono un proprio motto personale che fanno imprimere su T-shirt e canotta. E quello di Marinella Barbagallo è appunto questo: "Io corro per inseguire i miei sogni".
E quando si seguono i sogni, anche se accidentalmente si cade, ci si rialza e si prosegue.
(Marinella Barbagallo) Corro per inseguire i miei sogni... E ieri, 29 novembre 2015, uno dei miei sogni l'ho raggiunto!
La mia preparazione in vista dell'impegno con la Maratona di Firenze è stata tormentata da una periostite che voleva impedirmi di partecipare, ma ho vinto io e alle 9.15 di domenica mattina ero allo start pronta a partire e a correre bene...
Lo sparo e si parte!
Sono nell'ultima griglia, ma so che nonostante il rallentamento iniziale raggiungerò' il mio obiettivo, perché lo voglio con tutta e stessa!
Ce la farò ne sono certa...
Supero centinaia di persone (siamo più di 10000) e raggiungo il primo ristoro, poi il secondo ed il terzo.
Senza nemmeno rendermene conto ho percorso 15 km.
Incontro Salvo [Piccione, da Marsala, ndr], e che ridere! Ci scattiamo un selfie, mentre corriamo: ma poi io vado avanti.
Mancano ancora tanti km all'arrivo perché 42 sono veramente tanti, ma la strada dietro di me si allunga e quella da affrontare è sempre meno.
Sto bene non sento fatica o stanchezza solo gioia e felicità per essere li.
La folla numerosa ai lati della strada mi incita dicendomi "Vai-Vai" e io vado come un treno.
Mi godo ogni attimo, ogni chilometro e tutto attorno a me è solo festa.
Arrivo in piazza della Signoria, siamo al 35° km: ormai è fatta il traguardo è vicino e io sto ancora bene, nessun muro dei 30 o dei 35 ha ostacolato la mia corsa.
Centinaia di persone mi invitano ad andare avanti ed io ringrazio, salutando e sorridendo a tutti; tutt'intorno regna un'atmosfera magica e surreale, ma inciampo e cado a terra.
Resto giù incredula e dolorante, ma la gente mi incita ad alzarmi e a continuare e così faccio!
Mi rimetto in piedi e riprendo a correre più forte di prima verso il traguardo.
Gli ultimi 100 metri sono duri, ma con le lacrime agli occhi taglio il traguardo.
Eccolo il mio sogno realizzato: la medaglia è mia!
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