(foto e articolo di Maurizio Crispi) La corsa - come si sa - soprattutto in occasione della partecipazione ad eventi collettivi - è occasione di socializzazione con altre persone con cui condividere la stessa passione, ma anche situaazione che offre l'occasione di presentarsi come gruppo compatto, con tutti i consueti riti dell'appartenenza (e, in maniera bonaria, dell'esclusione).
Questo spiega la passione che hanno alcuni per la foto di gruppo sociale prima della partenza della gara, con tutti che indossano i colori del proprio gruppo sportivo.
O anche il fatto che, per comune strategia, si decida di procedere compatti, per tutta la durata della gara.
In questi casi c'è la volonta di lanciare un messaggio che può esseere a favore di una causa sociale, di un'azione di solidarietà, oppure - semplicemente - si vuole pubblicizzare e diffondere un particolare stile di vita.
Due immagini colte alla StraPalermo dello scorso 20 marzo 2016, servono a rappresentare appunto due immagini di gruppo podistico decisamente agli antipodi.
Nella prima si vedono tanti volti sorridenti di runner che corron portando ciascno un palloncino colorato di blu: questi runner che corrono compatti e solidali offrono agli astanti un bel modo di intendere la corsa, andando avanti lievi come i palloncini che trasportano e portando avanti, all'attenzione di tutti, la causa dei bambini disabili e soprattutto di quelli portatori di autismo.
Correre compatti e leggeri, rinunciando magari ad una corsa solitaria e performativa, per sostenere con più forza la solidarietà e le proprie idee, e soprattutto i diritti dei più deboli.
Nell'altra, invece, si trova rappresentata una sorta di Jungle Patrol in assetto da "combattimento" con tutti i runner rigorosamente nei ranghi..
E questo è un possibile modo di intendere la corsa... in stile militarizzato (e interpretando la corsa in modo spartano, addirittura alcuni indossando calzature five finger), con tanto di capo manipolo...
De gustibus non est disputandum... si può solo osservare e apprezzare il fatto che il mondo sia tanto vario.
Nell'ambito delle corse palermitane e siciliane, quello che - tra me e me - io chiamo the Jungle Patrol offre una buona rappresentanza dei frequentatori di una palestra di Palermo o di Partinico (Body Gym o Sportime Partinico: ma potrebbe trattarsi anche di sponsor che forniscono l'abbigliamento tecnico) è ormai una presenza costante e quasi follklorica.
Partecipazione compatta e gioiosa (forse anche un po' caciarona) in un caso, partecipazione disciplinata, vigile e silenziosa e nell'altro caso.
Ma in entrambe le formazioni quello che spicca è il senso di appartenenza, ad un gruppo aperto e permeabile nel primo caso, ad un gruppo chiuso, come lo schieramento "a testuggine" dell'esercito romano dei tempi antichi, poco permeabile agli scambi con l'esterno.
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