Il 30 ottobre 2016 si è svolta, a Capo d'Orlando, la 6 ore Città Capo d'Orlando (alla sua 2^ edizione). La gara che si è disputata su di un circuito di 2000 metri ricavato sul Lungomare Ligabue della cittadina del Messinese, è stata valevole come Campionato Italiano IUTA di specialità 6 ore su strada e ha segnato un capitolo importante nella crescita del movimento delle ultramaratone in Sicilia.
90 sono stati i partecipanti, di cui 14 le donne (vedi le classifiche ufficiali).
Il livornese Marco Lombardi si è aggiudicato il posto più alto del podio con 80,708 km percorsi, seguito da Massimiliano Buccafusca (ASD Club Atletica Partinico) con 77,551 km e da Benedetto Patti (ASD Dilettantistica Club Atletica Mazzara) con l'importo chilometrico finale di 71,687.
La gara al femminile ha visto il predominio di Silvana Modica (ASD Palermo Running) con 62,937 km (14^ assoluta), seguita da presso da Gabriela Chebac (ASD Atletica Sicilia) con 61,629 km (20^ assoluta) e dalla palermitana Lara La Pera, esordiente nella specialità di ultracorsa su strada, che ha chiuso la sua fatica, mettendo nel suo fagotto 61,161 km. (21^ assoluta). Da notare che le prime tre donne sono accomunate dall'appartenere alla categoria F40.
La competizione di ultramaratona è stata vivacizzata da una staffetta 2X3 ore che ha visto schierate sulla linea dello start 7 squadre di due atleti ciascuna.
Infine, a creare ulteriore movimentazione subito dopo la conclusione della 6 ore, sempre sullo stesso circuito di gara ha avuto luogo una competizione di 10 km, valevole come Campionato regionale ACSI Corsa su strada 10 km che ha avuto 63 partecipanti.
La gara clou è stata in ogni caso la 6 ore che ha confermato le ottime premesse della prima edizione sia sotto il profilo tecnico sia sotto quello roganizzativo e che ha posto le basi per una crescita ulteriore e per un eventuale rilancio verso mete più ambiziose.
Di seguito, riportiamo le impressioni di Lara La Pera che, come si è detto, è stata la terza assoluta nella gara femminile.
(Lara La Pera) Per me la sei ore di Capo d'Orlando non è stata una gara, ma una vera e propria festa tra amici. Ho avuto questa sensazione da prima della partenza che è poi rimasta e si è rafforzata durante le sei lunghe ore di fatica.
A questa meravigliosa festa non avrei mai partecipato se non fosse stata una carissima amica ad organizzarla, Cinzia Sonsogno. È grazie a lei, ai suoi collaboratori, alla bellezza e ospitalità di Capo d'Orlando che questa giornata per me resterà indimenticabile.
Ho deciso di fare questa esperienza solo una settimana prima. A spaventarmi non erano le ore di fatica - mi è capitato di partecipare a trail di oltre 120 km - bensì il dover correre avanti e indietro in un circuito di soli due km.
Questo mi metteva una certa ansia, poiché non ho mai affrontato niente di simile e su asfalto non ho mai superato i 50 km [L'esordio di Lara La Pera su questa distanza è stato con la "classica" 50 km di Romagna - ndr].
Diciamo che non mi sentivo mentalmente e fisicamente pronta ad affrontare una sei ore su strada. Ma le mie ansie andavano dileguandosi minuto dopo minuto, passo dopo passo.
Ho affrontato le prime ore di gara con un amico fraterno, Carmelo Santoro... Sapevo che da sola le prime ore sarebbero risultate eterne... ma non è stato così.
Tutt'altro..
Si rideva, si scherzava, il ritmo della corsa era lento, dolce, adatto a ridere e scherzare e a non sentire il peso della fatica che, giro dopo giro, si sarebbe fatto sentire nei nostri muscoli.
Anche restare in quei due km è stato piacevole. Il panorama era incantevole, le isole Eolie ci guardavano da lontano e il cielo ora dopo ora andava mutando di colore fino a regalarci a fine gara un tramonto mozzafiato.
La fatica, l'emozione di circa cento atleti era concentrato in quel piccolo angolo di mondo che per sei ore ci ha uniti.
Sorrisi, battute di incoraggiamento, volti stanchi e sorridenti in quel continuo vai e vieni.
L 'alterata percezione del tempo: dopo quattro ore pensi 'Dai che sta finendo... solo due ore ancora....
Poi, gli ultimi quaranta minuti che sembrano infiniti.
E poi lo sparo finale che ti libera dalla fatica, che libera il tuo corpo dal movimento della corsa che da sei ore stai ripetendo senza sosta.
Fermare il mio corpo è stato difficile... perché da sei ore facevo solo quello: correre.
Non ho mai camminato, ho bevuto correndo, ho mangiato correndo.
indipendentemente dai chilometri che speravo di percorrere, il mio obiettivo era non cedere alla camminata. E ci sono riuscita. L'ho già fatto di persona, per telefono... ma non riesco a non ringraziare la mia grande amica Cinzia per avermi regalato questa esperienza.
Come mi ha detto proprio lei durante la quinta ora eterna... "...dopo che superi questa prova sono poche le cose che non puoi fare".
Questo video clip proviene dalla pagina Facebook, intestata alla ASD Podistica Capo d'Orlando....
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