Il piccolo volume di Carola Barbero, L'Arte di Nuotare. Meditazioni sul nuoto, Il Nuovo Melangolo (Collana Nugae, 2016), sta al Nuoto e al Nuotare come "L'arte di Correre" di Murakami sta al mondo e alla pratica della corsa, per quanto l'opera di Murakami sia ben più esplicitamente autobiografica e benché il saggio della Barbero abbia una più forte impronta filosofica e si voglia porrre anche come vademecum spirituale al nuoto.
Nelle parole e nelle riflessioni della Barbero, tuttavia, si intuisce una grande passione per la pratica del nuoto vissuto quotidianamente: al di là dell'ampiezza e della dovizia di citazioni letterarie (saggistiche e di fiction) utilizzate (e in testa a tutti il classico "L'Ombra del Massaggiatore Nero" di Charles Sprawson), senza l'afflato e l'ispirazione derivanti dall'esperienza diretta la Barbero non avrebbe potuto certamente scrivere nel modo in cui lo ha fatto.
Il saggio si articola in una serie di brevi incisivi capitoli, da quello più generale sulle acque, a quelli che riguardano diverse modalità di rapporto con l'acqua (tuffo, apnea) ai diversi stili del Nuoto (Crawl, Dorso, Rana, Delfino), sino al capitolo finale "Traguardo" le cui considerazioni, mutatis mutandis, potrebbero essere benissimo applicate al mondo della corsa sulle lunghissime distanze e che trova esemplificazione eccellente nel piccolo romanzo di Boris Biancheri, La Traversata (per i tipi di Adelphi, una piccola perla da non perdere, se si ama il nuoto, il contatto con l'acqua, ma soprattutto il cimento con le fatiche di lunga durata).
Chi ama lo sport, non dovrebbe assolutamente mancarne la lettura.
Per la sua stessa struttura e per la disposizione degli argomenti si può entrare nel testo da qualsiasi parte, senza necessariamente essere vincolati ad una lettura diacronica.
Segue - a conclusione della trattazione, un'interessante bibliografia ragionale che consentirà al lettore più esigente e più curioso di ampliare i propri orizzonti cognitivi.
(dalla quarta di copertina) Il mare non è la spiaggia con gli asciugamani e le sdraio dove le persone prendono il sole, non è il baretto che vende anguria e bibite fresche e non è nemmeno il bagnasciuga dove si cammina con i calzoni arrotolati. È quella cosa che divide la spiaggia dallo scoglio, l'orizzonte lontano che si cerca di catturare con l'ultima bracciata. L'acqua avvolge braccia, gambe, testa, dando un senso di pace e protezione; allontana le preoccupazioni e i rumori del mondo che si impongono, travolgono, comandano. Un tuffo e tutto scompare: il mondo è messo tra parentesi, fino al prossimo respiro.
L'Autrice. Carola Barbero insegna filosofia del linguaggio all’Università di Torino. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Madame Bovary. Something Like a Melody (AlboVersorio, 2005), Chi ha paura di Mr. Hyde? (il melangolo, 2010), Sex and the City e la filosofia (il melangolo, 2010), La biblioteca delle emozioni (Ponte alle Grazie, 2012), Filosofia della letteratura (Carocci, 2013), (con T. Andina) Ermeneutica, estetica, ontologia. A partire da Maurizio Ferraris (il Mulino, 2016).
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