Ogni tanto ci dimentichiamo che - nel mondo sportivo - esiste la piaga dei tagliatori, dei "sarti", dei "bombati", degli imbroglioni, insomma.
Chi sa per quale ragione, anche la corsa sulle lunghe distanze - che tuttora si definisce "amatoriale", pur essendolo sempre di meno perché ospita nei suoi ranghi podisti sempre più agguerriti e determinati a correre ogni gara come se si trattasse di una guerra - alimenta questo fenomeno triste e svisante rispetto al più genuino spirito sportivo e al fatto che la pratica sportiva dovrebbe essere fondamentalmente, prima di ogni cosa, un buon cibo per la mente. E d'altronde anche le ultra - per quanto sempre più tecniche e richiedenti allenamenti razionali e costanti con carichi di lavoro sicuramente maggiori rimangono pur sempre la 95% un fatto amatoriale.
Cesare Monetti, al termine della sua partecipazione ad una Ultra di recente nata, in verità - secondo la parola di nuovo conio, mai sentita prima per un'Ultra - una "ecoultramaratona", la "Scorrendo lungo il Liri", sulla distanza di 65 km e valida tra l'altro come Campionato Italiano IUTA 2017 80 miglia, segnala su Facebook, un episodio di questo tipo messo in atto da una "atleta" (il virgolettato ha la sua ragion di essere nel fatto che che chi compie simili azione non è un "vero" atleta, ma solo un impostore nei panni di sedicente atleta).
Episodio tanto più grave se si considera che "Ciabattina" (così la chiama Monetti) con il suo imbroglio si è classificata: ancora una volta si vede come si crei uno spartiacque tra atleti onesti e i disonesti.
Quanto più estremo si fa il correre, tanto più la voglia di prestazioni e di risultati induce molti a ricorrere alle vie brevi per raggiungere il proprio obiettivo: una forma svisata e sviata di volontà di potenza e di dominio, niente di diverso nelle motivazioni più profondo dal ricorso al doping.
Tutto ciò turba l'animo dei molti (che fortunatamente rimangono la maggioranza) che hanno un approccio rilassato alla corsa sulle ultradistanze e che affrontano le imprese soltanto come sfida in se stessi.
Il fatto che la runner in questione usasse i sandaletti che vanno di moda tra i runner "al naturale" e tra coloro che seguono la filosofia di "Born to Run" (Christopher McDougall) è un ulteriore schiaffo agli onesti e agli idealisti della corsa, perché "Ciabattina si è fatta bella di una cosa che proprio non le compete.
Oggi prenderei a schiaffi una donna. Sì, sì... Quella grande stronza che ieri alla "Ultra Scorrendo con il Liri" si è presentata al via facendo la figa con le sue ciabattine infradito dicendo anche a chi la applaudiva: "Dopo le tolgo pure"
Sì certo... hai corso davanti e dietro di me fino al 38 km...con una proiezione per il passaggio maratona sulle 4 ore, come io in effetti sono passato.
Al 38°, in effetti, sei sparita... Poi mi hanno riferito che ti sei presentata al traguardo dopo 25 km, al 65km finish line in 5h30' circa totali...
Ovvero un'ora e mezza solo dopo.
Quarta donna.
Ti hanno beccata controllando il gps.
E ti sta bene.
Fanculo a te e a chi ti ha portato in auto.
Brutta stronza... Le ciabatte mettitele... in spiaggia. Di sicuro le hai tolte...in auto, certo: perché ti facevano male i piedini magari. Comprati un paio di scarpe e vedi di imparare a non barare.
Ecco. 'Sta cosa ce l'avevo qui da stanotte alle 3.00, quando sono arrivato a casa.
PS - Ci sono forti sospetti su altre donne. E andrò a fondo.
Però così le Ultra senza controlli non sono davvero credibili e sono una farsa.
Senza senso... Ma che se ne stia a casa la prossima volta! E' uno di quei comportamenti che rovinano lo spirito genuino del mondo della corsa.
Bisognerebbe che coloro che imbrogliano venissero smascherati più di frequente.
E concordo con Cesare Monetti sul fatto che le Ultra senza controlli (che riguardino tutti e non solo i top runner) non hanno senso.
I controlli ci devono essere eccome!
Io penso che, laddove gli organizzatori non siano in grado di garantire questo aspetto anche - soprattutto - nel rispetto della dignità degli atleti onesti, dovrebbero rinunciare oppure ripiegare su una più maneggevole ultra su circuito, in cui il traffico automobilistico di eventuali accompagnatori non abbia ragione di essere.
In più, secondo la buona tradizione francese, nelle loro ultra in linea, è addirittura previsto l'assistenza, ma da parte di un assistente cui è consentito di viaggiare solo ed esclusivamente in bicicletta, a partire dal 10° km in avanti. E l'assistente in bici deve regolarmente iscriversi alla gara (pagando una sua specifica quota d'iscrizione) e portare un numero di pettorale abbinato a quello dell'atleta che accompagna.
Si abolisce così la piaga delle auto seguito nei circuiti o nei percorsi di gara.
In più, occorrerebbe che gli atleti portassero con sé dei dispositivi che consentissero di evidenziare in qualsiasi momento la loro posizione e lo stato della loro avanzata, in modo tale da potere segnalare in tempo reale eventuali anomalie e poterle poi contestare dati storici della corsa inoppugnabili alla mano.
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Scorrendo con il Liri - Gara Ecoultramarathon
Fra gli altri fiumi che bagnano la regione dei Marsi, si distingue il Liri che nasce da alte montagne presso Cappadocia e scorre verso sud in una valle chiusa nell'una e nell'altra parte da continue
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