Tra il 24 e il 25 maggio 2014 si è svolta la 42^ edizione della 100 km del Passatore, da Firenze a Faenza. Tra i partenti (che sono stati pure tutti finisher) un nutrito gruppo della ASD "No al Doping e alla Droga" di Ragusa. Tra questi anche Cosimo Azzolini, brillante runner del Ragusano e ora sempre apiù appassionato per le lunghissime distanze.
Ci ha scritto un suo resoconto della partecipazione ragusana, parlando oviamente anche a nome dei suoi compagni di sodalizio. "Noi c'eravamo!".
Una prova che è stata di sofferenza e di condivisione, di rafforzamento dei legami di amicizia: un'esperienza che ha forgiato i partecipanti tutti esordienti e che ha fatto loro dire, al termine: "Torneremo il prossimo anno!"...
Per quanto riguardo il narratore Cosimo Azzolini, egli ha dato prova di grande capacità di resilienza, perchè malgrado l'insorgere precoce di fastidi, ha voluto tenere duro e fare onore così alla sua prima partecipazione alla 100 da Firenze a Faenza. Ha stretto i denti e ha continuato ad andare, tra dolore e lamenti, ma non ha mollato, alternando la camminata alla corsetta leggera, per concludere - non male per uno che ha dovuto anche camminare a lungo a partire in pratica dal 30° km - in poco più di 11 ore.
La gara del gruppo dei Ragusani ha avuto un bel risvolto, al loro rientro in città, dove il giorno successivo sono stati ricevuti dal Sindaco che si è congratulato con loro per l'impresa appena compiuta (vedi l'articolo: 100 km del Passatore 2014 (42^ ed.). 6 esordienti ragusani e tutti finisher al traguardo di Piazza del Popolo, al loro rientro sono stati ricevuti ed elogiati dal Sindaco Piccitto).
(Cosimo Azzolini) Io, Massimo, Gianni, Angelo, Sergio, Andrea (Ragusa) e Santo (da Palazzolo Acreide) in inverno abbiamo deciso di partecipare alla 100 km del Passatore, per poter dire "Noi c'eravamo!".
Il gruppo siciliano è più folto degli altri anni e grazie a Facebook ci conosciamo quasi tutti.
Ci incontriamo con Cinzia, Vito Massimo, Max, Elena, Salvatore, Marilisa, Eleonora e soprattutto con Inge che, tedesca di Germania, abita a Modica ed è alla sua quarta partecipazione (ma è anche veterana di altre gare ultralunghe): ed è stata proprio lei a mettermi in testa il tarlo del Passatore che poi io ho trasmesso agli altri, quindi la colpa è anche un po’ sua… Grazie a te, Inge!
Mangiamo un po’ di pasta bollita, consegniamo gli zaini per il cambio all’arrivo, nel frattempo arriva Franca con il figlio, Zio Nanni e Zia Graziella, Andrea ed Angela: foto a bizzeffe e tutti, pian piano, ci si incammina verso la partenza.
Veramente non sappiamo come muoverci , ma con noi c’è Inge che come una chioccia porta i propri pulcini in una posizione ottimale.
Tutto pronto sono quasi le 15.00: sparo e... via!
La tattica è semplice: arrivare tutti a Faenza: non si accettano ritiri!
I primi 4 chilometri tutti in pianura, come stabilito, li corriamo quasi tutti insieme.
Dopo il quarto chilometro inizia la prima salita di 12,5 km e già il gruppetto si sfalda, Santo fa gara da solo essendo in condizioni migliore delle nostre, io, Massimo ed Andrea procediamo insieme con un passo tranquillo, poco dietro seguono Gianni, Sergio ed Angelo.
L’andatura è molto blanda si sale tranquilli, sono sereno e consapevole che la condizione non è buona e miracoli non esistono in questo sport, e so pure che prima o poi il dolore al piede si presenterà inevitabilmente, per ora va bene e si sale cercando un po’ d’ombra, ma il caldo non mi dà troppo fastidio.
Ora siamo in due, io e Massimo, mentre Andrea si è leggermente defilato.
Andiamo benino, ci fermiamo ai ristori, beviamo e, quasi senza accorgersene, arriviamo alla Vetta delle Croci (km 16,5) per iniziare la discesa senza strafare perché sappiamo che la strada è ancora tanta.
Alla fine della discesa ci aspetta il traguardo intermedio di Borgo San Lorenzo con i parenti di Massimo e quindi foto e abbracci, ma in un tratto pianeggiante, credo all’incirca al km 22, il piede inizia a farsi sentire ed è proprio li che inizio a pregare Massimo di andare via da solo perché, stando con me, avrebbe dovuto rallentare moltissimo, ma lui mi dice che non mi lascia solo.
Al 28° km il dolore si fa più intenso e inizio già a camminare, costringendo Massimo ad andare da solo, si allontana ma al ristoro del km 30 mi aspetta per incitarmi a non mollare e a procedere insieme per un altro tratto di strada. Ha vinto lui: stringo i denti, certo non è questo il Passatore che immaginavo quando mi allenavo e quando sognavo di arrivare a Faenza, ma - nello sport, come nella vita - non si può pianificare tutto, e forse è meglio così.
Quando arriviamo a Borgo Massimo passa sotto il gonfiabile con sua zia e poco dopo bacia la cugina, c’è un sacco di gente che applaude e che urla, c’è un ristoro si beve, un po’ di uvetta e via...
Inizia subito la salita di 16,5 km che ci porterà da Borgo San Lorenzo al Passo della Colla. E sarà un vero calvario.
Dopo solo pochi metri, Inizio a camminare e il dolore aumenta in salita. Massimo non mi lascia e, per incoraggiarmi, mi dice che va bene anche a questa andatura, anche se so che mente, ma non riesco ad essere molto convincente.
Dopo pochi chilometri, ci raggiunge Andrea che si aggrega alla nostra “passeggiata”, un altro chilometro scarso ed arriva Cinzia che cammina con noi per poche centinaia di metri e in un tratto di falsopiano inizia a corricchiare, seguita da Andrea, in maniera blanda, io vorrei seguirla ma proprio non riesco a correre in salita, ripeto a Massimo di andare ma lui rimane fermo nella sua risposta.
La montagna sale e sembra non finire mai, le pendenze oggi sono impossibili: sembra passato un secolo da quando partecipammo alla 0-3000 scalando il nostro vulcano Etna, non si sale per niente, non guardo neanche il panorama salgo a testa bassa concentrandomi sui miei piedi che sembrano pesare un centinaio di chili ciascuno.
Finalmente si arriva in cima, Passo della Colla km 48, una marea di gente sembra la festa del paese, subito dopo il controllo cronometrico c’è zio Nanni e tutta l’assistenza al completo che ci aspetta, ci cambiamo salutiamo chi va via e iniziamo la discesa.
In discesa, al dolore aggiungo pure il sonoro: inizio a lamentarmi come un bambino, ma tuttavia corro - si fa per dire - ad un’andatura molto tranquilla.
Marradi 65° km. Memorial Ungaro! Ungaro era il nonno d'una ragazza che lavora come cameriera e che abbiamo conosciuto la sera prima e ha partecipato a ben 4 edizioni del Passatore, ma fermandosi sempre a Marradi. Almeno lì, dobbiamo arrivare anche per lui, l’abbiamo promesso alla sua nipotina.
Nei pressi di un posto di ristoro entriamo in un bar vicino e capisco che sono le 21.00 circa perché vedo che in tv sono al 14° minuto di gioco della finale di Champions, ripartiamo e inizio a martellare Massimo per convincerlo ad andarsene: e ci riesco, finalmente, quando siamo all'incirca al km 75, troppo tardi perché lui possa realizzare il crono che avrebbe meritato.
Da questo punto, è iniziata la mia gara fatta di emozioni, molto difficili da spiegare, con lunghi tratti al buio, rumore di ruscelli, sinfonie di rane, e ogni tanto - ai ristori - un the caldo.
Ad una certa ora, mentre mi trovo ad un ristoro, apprendo che Calcaterra ha vinto pure quest’anno. Buon per lui che ha già finito! Io ho ancora un’altro pezzetto da fare.
Ogni tanto si affiancano Andrea ed Angela con la moto e mi domandano del mio stato psico-fisico. Rispondo che sto bene e che non mi fermerò e che continuerò. E difatti continuo, alternando camminata e corsa.
Non c’è vergogna nel camminare! - mi ha scritto un giorno SuperElena. Ed io cammino e come se cammino! Ma pure di tanto in tanto, corro.
Brisighella km 88,5! Ormai, manca poco
Al cartello dei 90° chilometro, decido fermamente di ritornare l’anno prossimo: non ha importanza quale sarà la mia forma, ma devo assolutamente ritornare.
Passano i chilometri e, nell’oscurità, si vede una silenziosa processione di podisti luccicanti che si scambiano qualche parolina, ma che continuano ognuno con il proprio passo.
Si entra finalmente a Faenza. I brividi e la felicità hanno preso il sopravvento sulla fatica ed il dolore, si passa su un tratto con il fondo sconnesso e, finalmente, dopo una semicurva, ecco l'agognata Piazza del Popolo con i gonfiabili e la tabella con il cronometro esattamente come tante volte avevo visto sui video che ci sono in rete. Ed è fatta!
Sono arrivato in 11 ore e cocci!
Ad attendermi all’arrivo c’è Massimo con i suoi zii e cugini, e ci sono pure la medaglia, le foto, le interviste a caldo tra di noi e via.
Ma ora sediamoci un po’! Riposiamoci! Riprendiamoci!
All’arrivo c’è pure Vito Massimo Catania, grande atleta ed uomo, che si mette a nostra disposizione togliendoci i chip, prendendoci gli zaini per il cambio e portandoci del the caldo: veramente un grande gesto che non dimenticherò mai.
Apprendo i tempi degli altri, Santo sotto le 10 ore , Andrea e Cinzia sono arrivati mano nella mano in 10 ore e trenta, il resto della truppa deve ancora arrivare.
Andiamo a fare una doccia e torniamo agli arrivi ad aspettare gli altri.
Arriva Gianni in poco meno di 13 ore e mezzo, Angelo in quasi 14 ore e poi Sergio dopo una decina di minuti.
Complimenti, e ancora foto, medaglie, vino saluti a tutti! Ora a nanna.
È notte fonda quando rientro a Ragusa ed è proprio bello tornare e trovare le persone che ti vogliono bene al punto di non ostacolare mai una passione come la corsa che, inevitabilmente, toglie tempo ed energie un po’ a tutto soprattutto quando si prepara una gara così dura.
Il Passatore è stata una 100 km di amicizia e di consolidamento del nostro rapporto, la condivisione della passione e la determinazione collettiva ci ha fatto superare momenti difficili sia nella preparazione che nella gara stessa, sono contento di aver partecipato a questa ultramaratona con i miei amici senza i quali non sarebbe stata la stessa cosa.
Torneremo a correre la Firenze-Faenza portando magari altri podisti-amici!
Ed ecco gli amici del nostro gruppo ragusano, in ordine di arrivo.
- 677 Monaco Santo 9h58’39”
- 1865 Ragusa Andrea 10h31’02”
- 1352 Ferlanti Massimo 10h52’26”
- 1351 Azzollini Cosimo 11h00’49”
- 1354 Giaquinta Giovanni 13h26’06”
- 1353 Cassarino Angelo 13h59’52
- 1499 Lo Presti Sergio 14h13’03”
Quelloconlabarba
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