(Maurizio Crispi) Alla 42^ edizione del 100 km del Passatore (24-25 maggio 2014) hanno partecipato anche gli Scariolanti di Ravenna. Una partecipazione massiccia.
Il loro nutrito gruppo, coloratissimo e folclorico con quelle camice di un giallo vivo, l'aspetto antico di alcuni con baffi a manubrio e cappellacci di varia foggia e naturalmente le carriole di legno come quelle degli antichi Scariolanti a cui si rifanno (e dei quali tengono viva la memoria e le tradizioni), e le musiche romagnole con cui accompagnano il loro incedere ha avuto l'onore di partire per primo, subito prima degli handybiker ed è stato il gruppo che compatto è arrivato per ultimo, quasi alla fine della lunga teoria di runner e camminatori. Quale migliore finale per la 100 km del passatore?
Gli Scariolanti non hanno preso parte a tutte le edizioni della 100 km del Passatore: sono tuttavia una presenza che, di quando in quando, si fa sentire e che sottolinea le radici romagnole della 100 km più popolare in Italia.
Prima di quest'edizione (2014), gli Scariolanti sono stati presenti nelle edizioni del 1984, 1988,1997, 2002.
Ma, ovviamente, non hanno partecipato soltanto alla 100 km del passatore: il loro carnet è ricco di partecipazioni nazionali ed internazionali. Il loro fiore all'occhiello è stato - esattamente allo scadere del centenario - il compimento di una grande marcia sino ad Ostia dove si sono ricongiunti idealmente e concretamente con gli eredi dei braccianti e degli scariolanti romagnoli.
Sono una presenza importante, perchè si muovono sempre tutti assieme, come gruppo compatto e solidale di persone che, divertendosi, portano avanti una tradizione fortemente sentita in Romagna. E' una passione la loro? "No - rispondono - un impegno culturale, sociale, civivo; un senso morale che ci impone di presentare questo gruppo ai giovani perchè sappiano, ai meno giovani perchè non dimentichino".
Chi erano gli Scariolanti? Gli scariolanti erano braccianti che trasportavano la terra per mezzo delle loro carriole durante i lavori di bonifica, gli ultimi lavorarono negli anni ’40 nei territori del Reno e del canale di Burana, mentre nei secoli precedenti erano attivi in tutto il Ducato di Ferrara. Venivano arruolati ad ogni inizio settimana: alla mezzanotte della domenica suonava un corno, chi voleva avere il lavoro doveva mettersi in cammino verso gli argini, dove avveniva l’arruolamento. I ritardatari erano respinti.
La storia degli Scariolanti di Ravenna. Alcuni podisti, ormai non più competitivi, decisero, al termine di una 100 km., di cambiare modo di correre. Uno di loro lanciò una battuta che, subito si trasformò in progetto: “Perché’ non facciamo la prossima 100 km. con le carriole? Sono state per tanti anni il simbolo della fatica, potrebbero diventare delle compagne di viaggio fantastiche!” Era il 1984, centesimo anniversario della partenza dei braccianti romagnoli in direzione Ostia (grandi opere di bonifica), 10 carriole spinte da 10 atleti partono da Firenze in direzione Faenza.
L’effetto fu sconcertante, l’entusiasmo incalzante, il risultato fantastico!
Siamo nati così, qualcuno dice un po’ per caso, altri, sono convinti che la scorza dura e la perseveranza, degli antichi scariolanti, abbiano lasciato un segno cromosomico indelebile.
Per circa 11 anni, quel gruppo di amici, ha continuato a presentarsi al via delle più importanti “corse lunghe” accompagnati dalle fedeli carriole.
Poi, come in tutte le famiglie che si rispettano, si cresce e s’incomincia a pensare in grande.
A questo gruppo, per compiere il definitivo salto di qualità, mancavano alcune cose, una capatina all’estero, una maratona propria, poi, superate queste asperità, ufficializzare la propria posizione. Abituati ormai a guardare in alto, e fiduciosi nei propri mezzi, affrontarono il primo obiettivo. La maratona più appetibile era sicuramente New York. Si consolida il rapporto con alcuni “esterni”, che, anche se non corrono, hanno le caratteristiche mancanti; prende così forma l’ossatura del futuro “gruppo culturale”.
In collaborazione con UISP Maratone Internazionali, si parte per la “grande mela”. Il gruppo de “gli scariolanti di Ravenna”, in 5 giorni riesce ad attirare su di se l’attenzione di migliaia di atleti provenienti da tutto il mondo. Alla conferenza stampa interviene il Console italiano dello Stato di New York, dott. Mistretta, sono ricevuti all’Istituto Italiano di Cultura, in prima fila alla presentazione della maratona di Roma (che successivamente apriranno), ancora in prima fila alla Marcia della Pace (di fronte al palazzo dell’ONU), dove galvanizzano letteralmente i 50.000 presenti.
Il secondo obiettivo, è messo in tavola appena rientrati dagli Stati Uniti. Considerato, che l’arma migliore per farsi conoscere, è proporsi anche come organizzatori, nasce il progetto “una maratona per Ravenna”. Collegando il lavoro di bonifica compiuto dagli antichi scariolanti, alla nascita del Parco del Delta del Po’, sette facinorosi studiano un percorso che, come spettacolarità, in Italia, non ha precedenti. Un’esperienza fantastica, il 15 giugno 1997, con partenza da Comacchio ed arrivo a Casal Borsetti, è la 1^ Maratona del Parco del Delta del Po’. Sullo slancio della prima edizione prende corpo anche la seconda, il 3 maggio 1998, ma le dimensioni sono ormai tali da suscitare forti dubbi sul proseguimento dell’impresa. Nasce così un gruppo di lavoro che permette, non solo di continuare, ma di migliorare il progetto iniziale. Ne fanno parte, in primo luogo, le istituzioni ravennati, l’agenzia GRANDITALIA, ma la parte organizzativa rimane saldamente in pugno a “Gli Scariolanti di Ravenna”. Il percorso, tracciato da due veterani “scariolanti” racchiude, da un lato, le caratteristiche salienti del paesaggio ravennate, già presenti nelle precedenti edizioni, dall’altro, il passaggio in rassegna degli 8 monumenti scelti da l’UNESCO come patrimonio dell’umanità. Un percorso meraviglioso, che, unito all’ottima organizzazione de “Gli Scariolanti di Ravenna”, portano la Maratona di Ravenna Città’ d’Arte al grado di “Internazionale” in soli 3 anni.
Il canto degli Scariolanti
A mezzanotte in punto
si sente un gran rumor:
sono gli scariolanti
lelill-lerà
che vengono al lavor.
Volta e rivolta
e torna a rivoltar;
noi siam gli scariolanti
che vanno a lavorar.
A mezzanotte in punto
si sente una tromba a sonar:
sono gli scariolanti
lelill-lerà
che vanno a lavorar.
Volta e rivolta ecc.
Gli scariolanti belli
son tutti ingannator,
che j’ha ingannà la bionda
lelill-lerà
per un bacin d’amor.
Volta e rivolta ecc.
Foto di Maurizio Crispi