E, alla fine della 100 km del Passatore, mentre Piazza del Popolo di Faenza si va svuotando e quando, alla frenesia, all'eccitazione, al rullare delle voci amplificate che annunciano il rosario degli arrivi e che, poi, chiamano i premiati a salire sul podio, incitando il pubblico all'applauso e all'ovazione, seguono il silenzio e una calma quasi da meriggio messicano, fatta di strade vuote e assolate, finestre e portoni chiusi, nessuna auto in giro, si può cogliere qualche improvviso tocco di surrealtà, come la giustapposizione d'un fantasma tutto bianco, dal volto spettrale e, seduto accanto, un extracomunitario, integrato, che - nel suo giorno di riposo - si gode un attimo di riposo sui gradini del grande porticato.
Entrambi i personaggi seduti casualmente l'uno accanto all'altro accanto a creare una nota di mistero e di surrealtà che suggella gli ultimi momenti della 100 km appena trascorsi (e già entrati nella storia), mentre al centro della piazza rimane una struttura vuota, il palco dove si sono avvicendati con i loro passi stanchi i tanti che hanno concluso la gara, lo speaker, le tante personalità, dove sono stati espresse gioie, dolori, emozioni, tutte intense e brucianti.
E, ora, solo il silenzio di questa struttura vuote e senza più anima, ma anche dei grandi loggiati, ombreggiati da grandi tende bianche appena un po' ammainate, in attesa, domani, deill'arrivo degli smontatori: anche se, già da subito, sono in azione i pulitori del Comune per liberare il piano stradale e i porticati, con ramazza e con l'ausilio di mezzi meccanici, delle scorie che si sono formate.
Ma questa quiete strana, il silenzio, la calma innaturale sono la pausa necessaria, l'inizio della ricarica della molla che giungerà al massimo della sua tensione il prossimo anno, nel 2012, con l'arrivo dei vincitori, prima dei top runner e, poi a seguire, di tutti gli altri, anch'essi vincitori.
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