(Maurizio Crispi) Ed ancora una volta mi ritrovo a Faenza: per tantissimi anni da Runner praticante (con 15 partecipazioni alla 100 km del passatore, delle quali in ben sette sono stato finisher al traguardo di Faenza). Ma anche adesso che non gareggio più, continuo ad essere presente a Faenza. IL fascino della 100 km del Passatore è troppo grande per essere soltanto sfiorato dal pensiero di poter mancare una sola volta.
Quest'anno alloggi all'Hotel Cavallino sulla via forlivese, appena fuori da faenza, ma appena a 1200 metri dalla Piazza del Popolo. Appena arrivato, il tempo di posare le mie cose, mi avventuro in una passeggiato verso il centro, secondo una mia vecchia ed inveterata abitudine che è quella di voler padroneggiare i luoghi, misurandomi con i percorsi a piedi che posso praticarvi e costruendo quindi delle mie personali "mappe" di cammino.
La permanenza in un albergo diverso dal solito (e centrale) Hotel Vittoria mi dà l'opportunità di attraversare a piedi un rione di Faenza che ancora non conoscevo e mi porta ad addentrarmi anche in certe vie che non avevo mai percorso prima.
La Piazza del Popolo è animata da una grande ludoteca, piena di colori e suoni, di bimbi e bici. Stando qui nella centrale Piazza del Popolo, punto di intersezione di molte vie di Faenza, si capisce bene - per me che vengo dal Sud - osa significhi traffico veicolare in bici: bici di tutte le fogge e di tutti i tipi, usate da bambini, uomini e donne, giovani e vecchi, pensionati e lavoratori, per tutti gli usi più disparati, dal trasporto dei bimbi e del cane sino a quello di oggetti ingombranti. Per esempio, ho visto passare un paio di volte, uno che addirittura trasportava una scala, tenendola in equilibrio e ben fissata in un modo davvero ingegnoso.
Non ho ovviamente mancato una incursione alla Mostra del Passatore "100x100" che dà al visitatore (che abbia vissutto la 100 km del Passatore da almeno una a qualche volta), delle emozioni uniche ed irripetibili, perché all'interno di un unico spazio espositivo si possono ammirare oggetti ed immagini legati alla sua storia, uno spazio dove è possibile lanciare uno sguardo "sinottico" ed onnicomprensivo ad oggetti che raccontano tutti i 40 anni trascorsi dalla sua "invenzione" e dai suoi esordi quasi pionieristici.
Poi, mentre in piazza cominciano ad allestire i primi gazebo, nel Chiostro della Chiesa di San Francesco, in una sala convegni viene proiettato un film "d'epoca" che mostra come - nelle prime edizioni soprattutto - la sfida della 100 km fosse molto meno "tecnica" di adesso: una gara quasi "artigianale", in cui - con l'eccezione dei primissimi - quasi tutti partecipavano con spirito pionieristico, camminando il più delle volte, senza "supporti" tecnici nè in termini di abbigliamento e calzature, né di alimentazione.
Vedere queste immagini in bianco nero, un po' sfuocate e un po' mosse, dà l'idea che questi pionieri della 100 km fossero delle persone che, mosse da un sogno, si lanciavano in un avventura, in cui ciò che contava veramente era "esserci", partire da Firenze e tagliare il traguardo a Faenza, affrontando la prova con pazienza e stoicità.
E cos'era poi quella rampa di legno da salire all'arrivo in Piazza del Popolo di Faenza? Molto più ripida di quanto non sia adesso: ed incredibie vedere il piglio con cui quei camminatori intrepidi la affrontavano, ma anche la gioia e l'emozione, idetinche a quelle che oggi vedi nei volti dei finisher.
Grande ed emozionante la storia dei primi 40 anni della 100 km del Passatore, dunque, fatta di episodi, aneddoti, imprese, atleti, ma soprattutto di persone, ciascuna delle quali, avendovi partecipato, può dire la sua e ha qualche storia da raccontare. E' questo lo spirito con cui nasce il 4à volume della serie "Io c'ero" che - curato dall'infaticabile Elio Pezzi -racconta i i primi quarat'anni della storia della 100 del Passatore: foto, citazioni, eventi memorabili. E, ovviamente l'Albo d'oro (il registro delle presenze, detto in altre modo) in cui ci sono proprio tutti dai poccissimi che hanno partecipato 39 volte a quelli che hanno al loro attivo 5 conclusioni da finisher.
E' emozionante, scorrendo le pagine del volume, ritorvarsi citato, cogliere al volo una propria frase, oppure ritrovare il proprio nome tra i finisher.
Al Chiostro della Chiesa di San Francesco, dove è la sede di uno dei quattro rioni storici in cui si suddivide Faenza, era anche allestito il pasta party: tavoli e sedie, disposti per il desinare, all'interno di questo vasto e suggestivo spazio, sia sotto il porticato, sia nell'area centrale.
Una banda rockettara, a tratti, allietava i commensali con le sue trascinanti cover.
Volti nuovi (sono nen 880 gli esordienti in questa 40^ edizione) e volti noti: tanti che si riconoscono e si salutano calorosamente, da vecchi amici "d'armi" quali sono.
Il nutrito gruppo dei Russi che, da sempre (da almeno 21 anni) costituiscono la rappresentativa straniera più numerosa e che alcuni anni fa letteralmente dominavano la gara con i propri forti atleti, è presente, guidato come tutti gli anni dall'allenatore della Nazionale russa 100 km che, da sempre, porta qui le sue giovani promesse e talenti per testarli sul difficile percorso della 100 da Firenze a Faenza.
I Russi "hanno la 100 km del Passatore nel cuore", la amano molto - dice il loro allenatore che oggi, in occasione del 21° compleanno della loro presenza qui a Faenza, ha voluto fare omaggio di un piatto di ceramica a Elio Ferri , Presidente della Associazione 100 km del Passatore e a Pirì, Direttore della corsa.
Grande emozione per questo.
Mentre i podisti, che si avvicendavano in continuazione dalle 19.30 in poi, cenavano (pasta, al sugo o in bianco, a scelta, bruschette, dolce, vino a volontà), sono stati presentati alcuni degli atleti di punta della corsa di domani ed è stato consegnato loro il pettorale. Un breve prolusione di Orlando Pizzolato ha accompagnato una parte del desinare degli atleti: sulle caratteristiche del percorso (a favore dei neofiti) e di incoraggiamento per tutti.
Nello stesso modo sono risuonate le parole di Elio Ferri.
Cena ultimata e tutti pronti a ritirarsi nei propri alloggi per radunare le forze prima della grande prova (che arriva ogni anno sempre unica ed irripetibile, con emozioni inedite, anche per chi è stato presente all'appello per molte, molte volte.
Ma le emozioni sono sempre nuove e fresche e la sfida si presenta sempre inedita, perchè non c'è mai niente che si può dare per scontato nella sfida della 100 km.
In bocca al lupo a tutti!!!
scrivi un commento …