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28 maggio 2012 1 28 /05 /maggio /2012 17:16

andrea-girardi.jpgAndrea Girardi, tra il 26 e il 27 maggio 2012, ha corso la 40^ edizione della 100 km del Passatore ed è stato uno degli 880 esordienti nella distanza e in questa specialissima gara. Ha coperto la distanza tra Via de' Calzaiuoli nel centro di Fierenza e la manfreda Piazza del Popolo di Faenza in poco più di 10 ore. L'ho incontrato la mattina presto nell'albergo di Faenza dove entrambi alloggiavamo. Era stanco, dolorante, un po' zoppicante, ma felice di aver compiuto l'impresa.
Andrea Girardi, nella vita è un ingegnere elettronico, mentre da runner ha partecipato per ben tre volte da finisher la Marathon des Sables (2000, 2010, 2012). Ha, inoltre, un personale in maratona di 2h56'. E' anche istruttore di Sci-alpinismo nel CAI e membro del Club dei 4000. Infine, ha partecipato al "Mezzalama"     nel 2001.
Il suo racconto (che segue) dà voce agli oltre 800 esordienti presenti alla Cento del Passatore 2012, nella disciplina 100 km su strada.
Andrea Girardi ha pienamente goduto la sua prima Cento, ha apprezzato il fascino di questa Signora delle 100 km che è entrata nella sua maturità, ma - essendo un trailer di lunghe distanze - non ha potuto non notare la "dissonanza" rappresentata dagli accompagnatori al seguito in auto che intasano la via asfaltata e che l'annebbiano di rumori e di gas di scarico molesti.
Un trailer è abituato alla solitudine della propria fatica e all'autosufficienza e non potrà mai condividere il fatto che alcuni sentono l'imprenscindibile necessità di essere tenuti a balia da uno o più accompagnatori, a danno degli altri - che molto più correttamente - affrontano la 100 km con le sole proprie forze e facendo riferimento a ciò che offre l'organizzazione.
Non c'è dubbio che si sia di fronte a due gare profondamente diverse: la forza e la determinazione di chi la 100 km del Passatore la corre da solo sono incomparabilmente superiori a quelle di coloro che si fanno "accompagnare" e che per di più appesantiscono la fatica degli ardimentosi "solitari" con il loro "egoismo"... 
Bisognerebbbe rivolgere un invito a tutti quelli che alla 100 del Passatore si fanno accompagnare: "Ragazzi, almeno una volta, provateci da soli". 

(Andrea Girardi) Ed anche questa è fatta... Ho deciso di correre il Passatore il mese scorso, quando all'arrivo del tappone lungo della Marathon des Sables alcuni mi hanno detto che avere "quegli" 80 km nelle gambe equivalevano ad avere la preparazione per un'ultramaratona e, quindi, perché non provarci?

Secondo il mio modo di pensare queste gare devono essere affrontate con un pizzico di incoscienza.  Quindi, in un batter d'occhi, la prova da 82 km è diventata il lungo pre-100 km ed eccomi iscritto. Scelta davvero azzeccata: l'ambiente è favoloso e ancora prima di cominciare le vie di Firenze diventano uno spogliatoio a cielo aperto, i profumi delle ragazze alla moda si confondono con le creme per il riscaldamento, concorrenti seminudi danno bella mostra di sè a fianco a turisti vestiti da Ferrè e Armani. 

La partenza è proprio come mi aspettavo: nessuno che fa riscaldamento, tutti assembrati in via dei Calzaiuoli. Partiamo e il cuore, dall'emozione, sale a 120 battiti e dopo pochissimi metri, bloccati nel serpentone, corriamo al rallentatore accanto al Duomo di Firenze, grandissimo, che riempe la vista. Faccio la gara con un amico conosciuto alla Marathon Des Sables, ci teniamo vicini, e poi la forma fisica deciderà il resto, forse correremo/ci sfideremo per 100 km o forse faremo gare diverse. La prima salita [verso Fiesole, al 10° km] è bellissima, la giornata di sole e nuvole bianche ci regala momenti stupendi, con la vista del cupolone del Duomo che, facendosi sempre più piccolo, ci dà la misura dei chilometri che stiamo percorrendo.

L'arrivo a Fiesole è un altro momento mozzafiat: nelle lunghe corse, aspettando, i panorami cambiano e di molto e, qui, di panorami ne cambieremo tantissimi....

In vetta alle Croci (circa al 25° km) inizia la prima discesa e - come viene scritto sul sito del Passatore - possono iniziare i dolori. Una contrattura al polpaccio sinistro comincia a farsi sentire, prima in maniera latente e poi chiara. Riesco a controllarla idratandomi di più e prendendo dei sali.
La gara procede bene e anche la salita al Passo della Colla, conosciuto anche come "Cima Coppi" (48° km) procede su tornanti bellissimi, in mezzo al verde dei boschi e dei pini. L’arrivo al Passo è una soddisfazione, con la luce del sole del tramonto che colora le tende dei  gazebo di rosso.
Prendo la maglia a maniche lunghe e la frontale per affrontare la seconda parte della corsa, un piccolo ristoro e via.
La discesa è simpatica, purtroppo il dolore al polpaccio non mi permette di spingere, i chilometri sfilano nel cronometro.
Nelle curve devo sempre fare i conti con le numerose macchine degli accompagnatori, che spesso in carovana fanno l’elastico per seguire il proprio amico che sta correndo. Mi superano e poi si fermano e io le supero.
La notte arriva e a lato della strada allegre tavolate accendono i fuochi per la griglia, offrono acqua e ogni tipo di ben di dio ai concorrenti.
Comincio ad apprezzare i ristori posizionati ogni 5 km che scandiscono la mia progressione verso la fine, rendendo ogni tappa una piccola 5 km.
Il dolore al polpaccio cresce ancora, ma fa parte del gioco; se non fosse il polpaccio sarebbe qualcos’altro a essere dolorante, per cui va bene così…
Nella corsa lunga la cosa che amo è la progressiva capacità di concentrarsi ed estraniarsi dai propri pensieri, ogni immagine nella propria mente diventa come un’onda che piano piano lascia spazio all’onda successiva e, alla fine, diventa impossibile ricordarsi com’era ogni singola onda…
Purtroppo questa sensazione è rovinata dalle auto al seguito degli altri concorrenti, che mi superano e parcheggiano. Devo evitare che mi aprano la portiera addosso, la lucidità mi manca…
Passare nel centro dei paesi è bellissimo, sembra che qualcuno li abbia posizionati apposta ogni 5 km, e piano piano mi faccio sedurre dai ristori, che offrono acqua gasata, ma anche Coca Cola, brodo, caffè caldo, pane e nutella, piadine, uova sode!
Alla fine decido che qualche gara va anche goduta e all’85° chilometro mi faccio fare un bel massaggio al polpaccio che mi fa urlare di sollievo!
Gli ultimi 15 km sono ancora scanditi dai ristori e finalmente quando arrivo al 90° chilometro lo sciame di macchine mi abbandona e resto nel buio con gli altri concorrenti e le loro minuscole luci lampeggianti.
Dieci chilometri sono un’uscita breve al parco del Valentino, immagino ogni singola tacca chilometrica e mi godo il nero della notte.
Qualche concorrente ogni tanto mi supera, ma non penso assolutamente di lasciarmi "ingaggiare" in un duetto.
Faenza dorme quando arrivo, le vie sono assolutamente deserte e incontro ogni tanto qualcuno che mi saluta e mi incita.
All’ultimo chilometro raddrizzo la schiena e cerco di farlo con un’andatura degna di questo nome.
L’arrivo è molto suggestivo, con i volontari e la gente pronta ad accoglierti dopo le grandi fatiche. E’ l’una e quaranta di domenica mattina e sono molto stanco, ma contento.
La gioia di essere arrivato mi impedirà di dormire per molte ore. Un ringraziamento a tutta l’organizzazione e una piccola "maledizione" agli accompagnatori, che mi hanno fatto rimpiangere la bella solitudine del deserto…
La mia libertà è stata un po’ ferita dall’egoismo degli altri.
Comunque ora non mi resta che curare il polpaccio (cotechino) e pensare alla prossima!”

 

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Data di creazione 12/04/2011
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Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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