Francesco Caroni (ASD Runners Bergamo) ha partecipato - a distanza di poco più di mese dal Mondiale di Seregno 100 km su strada (22 aprile 2012) - alla 100 km del passatore (40^ edizione) che si è svolta dal 26 al 27 maggio.
La sua partecipazione è stata anche determinata dalla ricerca di una soddisfazione che con la partecipazione al Mondiale non era arrivata (in termini personali, anche se come team sì). Ha sentito l'esigenza di riscattarsi; arrivando sino in fondo, senza pensare esclusivamente alla componente agonistica e rientrando così pienamente nello spirito della gara. Alla fine, è stato premiato: 7° assoluto, ma 5° degli Italiani in gara, con un crono finale abbastanza soddisfacente. Ma ciò che per lui ha contato veramente in questa sua partecipazione e nell'esperienza di finisher al traguardo di piazza del Popolo di Faenza sono state le emozioni e le sensazione che il percorso di gara gli ha regalato e che fanno sì che la 100 km del Passatore acquista indiscutibilmente le caratteristiche del viaggio e della viandanza.
Ecco di seguito il suo racconto.
(Francesco Caroni) Che viaggio! Eh si perchè una 100km non può non essere definita come tale. E il Passatore per me resta IL VIAGGIO.
Se dovessi descrivervi le emozioni che si provano a correre questa gara penso che non basterebbero neanche 7h18'. Già, perchè anche ora a distanza di due giorni, le emozioni si susseguono senza sosta alternando flash di estrema soddisfazione ad altri di dolori lancinanti.
Ma la conclusione è sempre la stessa: una soddisfazione unica.
Questo viaggio parte da lontano.
E' la scelta di rifarsi per un mondiale andato assai male. Di mezzo ci si è messa l'allergia che ha pregiudicato non poco il tutto, ma come si dice....sono una testa dura e quindi... Passatore sia, ugualmente.
Massaggi con Rodolfo, il mio super-massaggiatore, presso il centro SAN RAFFAELE in quel di Foiano: una garanzia.
Ho preparato la borsa in modo maniacale: completo da gara BROOKS, il vecchio ID ELITE giallo fosforescente per essere più visibile anche nell'oscurità, RAVENNA per unire alla leggerezza anche un discreto supporto del gesto.
Per l'integrazione ho a lungo pensato a qualcosa di alternativo e, quasi quasi, mi sarei portato una bella bottiglia di Chianti classico de LA CASACCIA poi pensandoci bene sono giunto alla conclusione che sarebbe stato meglio brindarci.
Gli accompagnatori eccezionali tutti. Mia moglie Federica è energia allo stato puro, Giuseppe tranquillità assoluta, Laura il perfetto “angelo custode” al fianco dell'atleta, Giovanni, beh lui alla fine ha fatto da portavoce per incitare il pubblico ed accenderlo anche se devo dire bisogno non ce n'era.
E poi......IL VIAGGIO.
Si parte per questa super affascinante competizione che come sempre è innanzitutto una prova con se stessi. La compagnia è ottima e si corre in scioltezza fino alla Vetta le Croci poi da li ho capito che l'allergia, che pensavo passata, l'avrebbe fatta da padrone. E così è stato.....già in discesa mi mancava l'aria per nn parlare poi della salita alla Colla dove i polmoni mi si sono letteralmente infiammati. Ma tant'è ero in ballo quindi balliamo. In discesa ho recuperato benissimo tranne poi accusare la mancanza di ossigenazione precedente che al chilometro 56 mi ha procurato un crampo violentissimo al polpaccio destro. La sofferenza è stata atroce non mi era mai capitata una cosa del genere... Mi hanno risuperato sia Daniele che Antonio.....ma non potevo mollare, se mi ritiro è per qualcosa di estremo. Qualcuno mi ha anche detto che questo lo era. Boh! Comunque, dopo essermi tirato per benino ho ripreso la mia, diciamo così, corsa. Fino al 75km, grazie al percorso favorevole, sono riuscito a recuperare e superare chi mi precedeva fino ad arrivare a 300 metri dal mio amico Dimitry [il russo Tziganov]. Poi, però, il conto mi si è presentato con tutti gli interessi.
Non potendo correre in spinta con i piedi mi si sono indurite le cosce ed è stato veramente duro arrivare, soprattutto quando ti vedi risuperare e capisci che di fiato ne avresti ancora, eccome, ma i muscoli... Beh! Quelli erano già in macchina non fosse stato per il mio cuore. Comunque, poi, si arriva.
Si esce dall'oscurità per giungere nella luce di Faenza.
Che emozione: sempre meraviglioso. E qui...
Ma a questo punto occorre fare un REWIND.
Si, si, rewind.
Già questo viaggio non è solo agonismo. C'è qualcosa di veramente unico e speciale che pervade tutta la manifestazione.
La partenza con Pirì [Pietro Crementi, personaggio storico della 100 km del Passatore e Direttore della corsa] che insieme al suo Passatore scappa via, inseguito dai primissimi, per aprirci la strada fino a Faenza.
La moltitudine di gente lungo il percoso. Tutti tifosi di tutti. Anche gli accompagnatori stessi tifavano ed incitavano gli “avversari-amici”. Gruppi di bambini festanti che urlavano il tuo nome e chiedevano speranzosi un “5”, e qualcuno di questi aveva anche imbastito anche un suo specialissimo mini-ristoro: commovente.
E poi, l'incitamento dei personalissimi sostenitori, che a posteriori ho saputo aver sofferto più di me nel vedermi correre in quello stato: veramente super, anzi SUPER.
E quando correvamo nel buio della calante notte ecco comparire come per magia, la magia del Passatore, famiglie intere, gruppi di amici tutti prontissimi a dare il loro sostegno: una bella spinta verso il traguardo che quando sei nelle mie condizioni sembra non arrivare mai. E poi, eccola Faenza, il Passatore è già arrivato, ma con le sue luci e il calore della gente ti abbraccia in un modo talmente caloroso che non si può non commuoversi. E il bello è che questa accoglienza viene tributata a tutti.
In particolare, mi ha colpito tantissimo l'abbraccio umano di Gregorio con la sempre mitica bandiera dela mia super specialissima società: i RUNNERS BERGAMO.
E poi il ringraziamento accorato di Pirì con quell'abbraccio caloroso di chi conosce quello che provano i corridori, le persone, lungo tutto questo viaggio.
Però, come dicevo all'inizio, il tempo per descrivere tutte le emozioni non basterebbe mai.
Ancora adesso scrivendo queste poche righe riaffora ad ogni parola un ricordo speciale che tengo per me nel mio cuore, ringraziando tutti perchè senza di voi questi non ci sarebbero. Questo è senza dubbio un arrivederci al 2013. Potete contarci!
Firmato: Francesco, uno dei tanti.
Foto di Maurizio Crispi, ad eccezione della prima in alto di Daniele Silvioli