Grazie alle modifiche introdotte lo scorso anno, il percorso della 100 Km delle Alpi si conferma bello e veloce, nonostante due salite, quella verso Alice a metà percorso (Km 50) e lo strappo finale della Montjovet, a pochi chilometri dal traguardo.
(Enzo Caporaso) “La 100 Km più bella del mondo”. Spesso basta iscriversi ad una qualsiasi gara sulla distanza in giro per il mondo per ascoltare un’affermazione di questo tipo. La voce viene naturalmente messa in giro dagli stessi organizzatori che, fedeli al proverbio: “Ogni scarafone è bello a mamma sua”, sono convinti che più belle della loro gara non ce ne siano.
Anche gli organizzatori della 100 Km delle Alpi, non sfuggono naturalmente a questa convinzione, ma analizzando a fondo i loro “perché” viene quasi da credergli. La 100 Km delle Alpi, si sviluppa su un percorso in linea tra le città di Torino e Saint-Vincent.
Partire dal capoluogo sabaudo alla volta della Valle d’Aosta che abbraccia rapidamente con le sue maestose e avvolgenti cime il “viaggiatore” è già di per sé un buon motivo per credere alla verità dell’affermazione, se aggiungiamo poi l’infinità di sorprese che si incontrano lungo il percorso ecco allora farsi largo l’idea che allora non è poi così azzardata l’affermazione.
Uno scrigno di tesori enogastronomici, culturali, d’arte e divertimento, questo è ciò che aspetta partecipanti ed accompagnatori della 100 Km delle Alpi, agli occhi dei quali,
chilometro dopo chilometro, si sveleranno le meraviglie dei Comuni attraversati, fatte di tradizioni secolari, tramandate di generazione in generazione.
Comuni che non riducono certo la loro ospitalità ai giorni della corsa, ma che anzi sono una vera e propria miniera di eventi da vivere durante il corso dell’intero anno. Leinì, Feletto, Rivarolo, Agliè, Vidracco, Vistrorio, Alice, Lessolo, Borgofranco d’Ivrea (fraz. Baio Dora), Quassolo, Tavagnasco, Carema (Piemonte), Pont Saint-Martin, Donnas, Arnad, Verrès,
Montjovet, Saint-Vincent (Valle d’Aosta), ognuno di questi comuni è custode di tradizioni e bellezze che vengono generosamente offerte a tutte le persone che intervengono alla gara, siano essi atleti o accompagnatori. La carovana della corsa non limitandosi come spesso accade in altre “100 Km più belle del mondo” ad un passaggio sui territori comunali ma attraversandone direttamente i centri storici, offre l’opportunità di godere a piene mani di tutte queste bellezze oltre che di scoprire perle assolutamente rare come ad esempio il Tempio di Damanhur a Vidracco.
Discorso a parte meritano le bellezze naturali, i paesaggi montani della Valchiusella, il lago di Alice Superiore che il percorso costeggia nella discesa verso Lessolo, il verde della vegetazione che si tuffa nella Dora, con le sue insenature, le sue cascate, i ponti che la attraversano, fino all’ultimo, quello che di fatto segna il passaggio dai territori piemontesi a quelli della Vallée alla quale si accede superando il sottile diaframma che unisce Carema e Pont Saint Martin.
Tutta questa strada per arrivare a Saint Vincent, la città riconosciuta come la capitale della “Riviera delle Alpi”, una qualifica merito della straordinaria posizione geografica, per una centro capace di offrire un’ospitalità unica, con una ricchissima offerta culturale fatta di spettacoli di ogni genere, le terme, il casinò. Tradizione, cultura, arte, natura, ospitalità attendono dunque di essere valutate al fine di capire la veridicità dell’affermazione circa labellezza di questa corsa, ma prima di esprimere il giudizio finale, non dimentichiamo che è proprio sulle strade che uniscono Torino e Saint-Vincent, che nel lontano 1963 prese il via la prima ultramaratona corsa in Italia.
Questa di dare vita a fenomeni, tradizioni, leggende è tipica del dna di Torino, la città dove è nata l’Italia, l’automobile, lo slow food, l’ultramaratona consegnando in questo modo alla storia, la legittima eredità di precursori.
Se avete letto con attenzione risulterà ora anche a voi come la definizione di 100 Km più bella del mondo sia in fondo meritata, tuttavia, se ancora vi resta qualche dubbio, regalatevi una gita fuori porta in uno qualsiasi dei Comuni attraversati dalla corsa o meglio, venite a correre la 100 Km delle Alpi diventerete voi stessi testimonial della “100 Km più bella del mondo”.
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