Alla 1^ edizione della 6 ore Clarentina hanno partecipato i partecipanti non sono stati tantissimi, assommando assieme gli atleti iscritti alla gara indivisuale, a quella a staffetta e alla staffetta per diversamente abili.
Ma pur pochi sono stati "buoni", perchè sono stati i pionieri di un'ultramaratona siciliana "a tempo" (specialità 6 ore) fossero atleti con già esperienze di ultramaratone nel carniere (come Elena Cifali oppure Salvo Crudo) o atleti esordienti in questa specialità di ultra o nel campo delle ultramaratone in assoluto. Vincenzo Ferro che ci ha inviato il suo racconto relativo alla sua partecipazione alla 6 ore Clarentina - come Eleonora Suizzo - aveva già corso una gara che molto si avvicina per caratteristiche ad una Ultra (e che è stata la Supermaratona dell'Etna da 0 a 3000 2013).
Ma Vincenzo Ferro - come Eleonora Suizzo - con la sua partecipazione alla gara alla 6 ore clarentina è entrato decisamente nel territorio delle ultramaratone.
Ed ecco, di seguito, il racconto della sua iniziazione nella specialità di Ultra "6 ore".
(Vincenzo Ferro) Ho sempre inteso lo "spirito del runner" non legato all'individualismo e all'antagonismo, ma bensì alla condivisione e al sano agonismo, e la 6 Ore Clarentina ne è stata la vera dimostrazione. Una manifestazione aperta a tutti e dove tutti hanno onorato la propria presenza.
Personalmente è stata la prima volta che ho partecipato ad una prova simile e non posso nascondere la iniziale curiosità e l'emozione finale che ho provato. La gara è stata bellissima, insieme ai soliti compagni di corsa, a tanti altri magari alla loro prima esperienza come Gabriella, ed anche per la presenza di veri campioni come Tatiana, Graziella, Manuela, Santi, tutti però consapevoli di dare il proprio contributo per la vittoria dello sport.
Partire nel bel mezzo del pomeriggio di una giornata assolata di luglio poteva fare pensare ad un inizio guardingo e sotto tono; invece da subito Michele, sempre in testa sino alla conclusione, incomincia ad imporre un ritmo sostenuto pari a quello degli staffettisti, che si sono cimentati ognuno per un'ora lungo l'anello in asfalto dell'impianto sportivo, insieme ai campioni della handbike Juan, Carlos, Ivan, Giuseppe, Alessandro e Salvo.
Correre in un circuito ha riservato nuove sensazioni diversamente a quanto provato durante le gare finora disputate; è stato piacevolissimo essere sostenuti dall'incitamento di quanti stavano ai bordi della pista e dai ragazzi e bambini dell'assistenza che ad ogni giro si prodigavano ad offrire un bicchiere d'acqua, una spugna imbibita, e tutti gridavano ai propri cari "Forza mamma! Forza papà!".
La pista è stata divisa in due parti: in quella esterna sfrecciavano i ragazzi della handybike, mentre nella corsia interna, alla partenza, c'erano posizionati davanti gli staffettisti della prima ora e a seguire gli impavidi individuali della 6 ore.
Appena partiti, tutti dietro Michele e Vincenzo, proseguivamo in gruppo, Elena, Salvo Crudo, Salvo Piccione, ed Eleonora Suizzo, anche lei alla sua prima esperienza del genere.
Sull'onda di quest'aria di festa e noncurante del gran caldo ho proseguito costante ad un ritmo elevato, sicuramente troppo per le mie potenzialità, tantè vero che dopo due ore e quaranta minuti di gara avevo già percorso circa 30 km e doppiato più volte Salvo C. ed Elena che, alla luce dellae loro precedenti esperienze in altre podistiche "a tempo" (tra il 2012 e il 2013) andavano ad un passo più lento, e la stessa Eleonora che aveva accusato una "crisi" intorno alle due ore.
Ma, all'improvviso, attorno alla terza ora quando tutto sembrava tranquillo, è scattato - senza alcun preavviso - il mio momento di crisi, e dire che poco prima Salvo P. rimasto sulla scia, superandomi, mi aveva detto: "Stai attento, Enzo, adesso viene il difficile tra la terza e la quarta ora!".
Da quel momento, sono divenuto assiduo frequentatore della zona di sosta/ristoro bene organizzata: biscotti, frutta, acqua, integratori, coca cola, mandorle.
Prendo di tutto! E gli amici a bordo pista che mi vedono passare allegramente camminando e masticando mi salutano calorosamente e affettuosamente "Ma vinisti pi mangiari!?.... curri!!"
In questo momento della gara in tanti mi passano abbastanza veloci, anche Elena, Salvo, ed Eleonora, ma il susseguirsi delle soste fa sì che tutti siano sempre lì insieme a me, quasi ad aspettarmi ad ogni giro e, di fatto, non resto mai solo.
E' proprio in questi momenti che assapori il senso della corsa, quello spirito di cui parlavo all'inizio.
Tutti sono con te, e ti sostengono dal primo sino all'ultimo, come del resto avevo fatto prima con quelli dietro. Qui, intravedo il senso di condivisione delle proprie sensazioni, delle storie di tutti i giorni, ma qui vedo anche uno "scambio" continuo e vitalizzante: di idee, di emozioni, di sentimenti, di pensieri...
Un'autentica dimostrazione di ciò che vuol dire fare sport insieme.
Verso la quarta ora per l'ennesima volta vengo superato da Salvo C ed Eleonora e tutto quello che riesco a dire loro è incitarli "Forza, state andando come il vento!".. e Salvo risponde scherzosamente: "Ci calasti a pasta troppo presto!!!".
Aveva ragione, ma ancora devo farne di esperienza!!!
Finalmente, dopo avere effettuato una lunga sosta, alla quinta ora ricomincio a correre con passo costante e riesco a concludere dignitosamente la gara.
Obiettivo iniziale raggiunto: i 50 km sono stati abbondantemente superati (53,450 cronometraggio TDS).
Dopo una rinfrescante doccia, presso i servizi dell'impianto sportivo, pasta party, grigliata di carne ed anguria per tutti, insieme ai propri cari.
Archivio questa prima 6 Ore con l’immagine del viso stanco ma soddisfatto di Gabriella, ultima staffettista alla sua prima esperienza (finora era stata presente come accompagnatrice di Francesco) che, con un grande sorriso, mi dice: "Enzo, quando la prossima?”.
Lei ha vinto! La corsa ha vinto.
scrivi un commento …