Ci ha lasciati sabato 8 febbraio 2014, dopo lunga e dolorosa malattia, il lumezzanese (Brescia) Giuseppe Togni, presidente onorario del Club Super Marathon Italia e decano dei super-maratoneti italiani con 761 maratone corse in carriera, all'età veneranda di 87 anni (avrebbe compiuto gli 88 il prossimo 20 settembre).
L'orologio delle maratone si era fermato per lui a 761, ma sin quasi agli 85 aveva tenuto botta, anche se le sue ultime partecipazioni erano state, in un certo senso onorarie, e atto di presenza.
Dopo un anno di dolorosa malattia, dunque ci ha lasciato, il ''mitico'' supermaratoneta della storia dell'atletica bresciana e italiana, conosciutissimo da tantissimi atleti amatori, appassionati di maratone e lunghe distanze, e loro decano e punto di riferimento, per l'approccio generoso alle gare, anche quando la sua forma e le sue capacità performative, per via dell'età, presero a declinare.
Nato a Treviso Bresciano nel 1926, dopo alcuni anni dedicati allo di sci di fondo, intorno ai 50 anni, si dedicò pienamente al podismo nella società dell'Atletica di Lumezzane.
Affascinato dalle lunghe distanze, anno dopo anno, incomincia a percorrere e annotare molteplici maratone nel suo taccuino.
In questi quasi 40 anni di carriera atletica il suo elenco di maratone finite si è fermato a 761, ed è ancora tutt'oggi il record italiano.
Ha ottenuto numerosi successi nelle categorie amatoriali.
Per ricordare gli ultimissimi: Campione italiano master per categoria d'età di campestre a Polpenazze nel 2012, Campione mondiale master di categoria di maratona a Riccione nel 2007, e non bisogna dimenticare il suo record personale sulla maratona, conseguito in anni più giovanili, a Monaco di Baviera, in 3h8' alla bellezza di 62 anni.
Conosciuto da tutti, in ogni parte d'Italia, ci aveva conquistato per la sua semplicità, simpatia e tenacia.
Il mio ricordo personale di Giuseppe Togni. Ho un vivido ricordo di Giuseppe Togni. Cominciai ad incrociarlo e a correre accanto a lui, quando le mie prestazioni in maratona cominciarono a declinare e, quindi, mi ritrovavo tra gli ultimi: invariabilmente dalle spalle arrivava Giuseppe e con il suo piccolo passo, il bustino lievemento proteso in avanti, occhi vivaci e barbetta bianca, mi superava e proseguiva per la sua strada, dopo aver scambiato qualche parola.
Una volta alla Maratona di Marengo (forse nel 2004), in attesa dello start, mi feci raccontare da lui gli inizi della sua pratica delle maratone e ne raccontai anche in un mio scritto (sulla Maratona di Marengo, appunto).
Poi, nelle poche maratone a cui partecipavo, in confronto alle sue molteplici partecipazioni (pressocchè ogni domenica), esaminavo la rassegna delle sue foto e dei supoi trofei di carriera di supermaratoneta che esponeva in occasione del pasta-party e nella zona di consegna dei pettorali.
Giuseppe amavo essere fotografato, nelle foto di gruppo e con singole persone: voleva che tutto fosse ben documentato, perchè era sua intenzione comporre un "libro", mettendo assieme una miscellanea di articoli di giornale e di foto.
Qaundo già si usavano le tecniche digitale, mi chiedeva di fargli avere le foto che gli facevo: ogni volta che potevo lo fotografavo volentieri.
Ma poichè lui era assolutamente anti-tecnologico, la spedizione delle foto non andò mai a buon fine. E di questo mi rammarico.
Buone corse, Giuseppe, dove ti trovi adesso! Sono sicuro che, dove sei con la tua presenza bonaria e il tuo sorriso sincero e lo sguardo limpido, troverai tante maratone da correre; e che ci guarderai correre le nostre, contento per quello che hai fatto e per come sarai da noi ricordato.
Vai al video in cui si vede Giuseppe Togni alla Maratona di Brescia, ancora 4 anni fa
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