Oscar Pistorius mercoledì 11 dicembre 2012 a Doha (capitale dell'Emirato del Qatar) gareggerà contro un cavallo purosangue. Sarà una sfida puramente dimostrativa con lo scopo di mostrare che un uomo con le protesi di carbonio può compiere delle imprese straordinarie.
Alcuni hanno commentato dicendo che in questo sforzo di apparire più "normale" dei normodotati, Oscar pistorius corre il rischio di entrare nell'agone circense, scadendo a fenomeno da baraccone.
Quelli che fanno simili affermazioni non capiscono molto e non conoscono alcune particolarità della storia dell'Atletica, in cui la sfida dell'uomo contro cavallo affonda le sue radici e che è punteggiata di episodi analoghi sia nelle brevissime distanze che richiedono scatti fulminei, sia nelle distanze più lunghe e nell'endurance. Vorremmo ricordare che ogni anno si corre nel Galles una "classica" sulla distanza di 22 miglia, in cui la sfida è degli uomini contro i cavalli montati (vai all'articolo: Man versus horse marathon. La "classica" gara di 22 miglia che contrappone uomo e cavallo).
E vorremmo anche citare un'aneddoto più volte raccontato da Pietro Mennea che talentuoso runner sin da ragazzino veniva ingaggiato per correre (sulla distanza di 50 metri o giù di lì) contro le auto (e Mennea, quando racconta di questi episodi della sua storia giovanile, afferma: "E il più delle volte ero io a vincere").
La sfida contro un purosangue arabo nasce per promuovere la campagna “Assolutamente Capace”, promossa al Doha Goals Forum, che vuole evidenziare il contributo che le persone con disabilità possono dare alla società, nel quadro dello spirito di questa iniziativa annuale sotto l'alto patrocinio dell'Emiro del Qatar che si propone di promuovere il progresso dei popoli attraverso le pratiche sportive.
Ecco le parole del sei volte campione paralimpico che ai Giochi di Londra ha avuto l'opportunità di competere sia nei Giochi olimpici che in quelli paralimpici: “Sono fermamente convinto che una limitazione fisica non è tale se serve a sviluppare maggiormente le proprie capacità”.