Battista Marchesi - per gli amici Tista - sta compiendo una grande impresa, memorabile, qualsiasi ne debba essere l'esito. Ci sta provando e ci ha provato negli anni precedenti. Questa volta potrebbe essere quella buona, ma non bisogna mettere il carro davanti ai buoi. Bisogna vivere alla giornata, prendendo le cose come vengono: alcune giornate sono solari (non solo climaticamente, intendo) altre sono tristi e nebbiose. In alcuni giorni, tutto procede liscio, in altri tutto pare spigoloso ed inceppato.
Nei giorni in cui piglia male, il peso della fatica è ben maggiore. La tabella di marcia si fa tirannica e può sembrare di non farcela più. E' proprio allora che bisogna combattere i demoni interiori che appesantiscono il passo. Eppure Tista - che è da solo per la maggior parte del tempo - deve continuare ad andare, perchè c'è un programma giornaliero da rispettare, una "media " da mantenere.
Tista si fa coraggio e continua a rispettare il programma quotidiano, ma magari si fa taciturno, ombroso, poco incline al dialogo, proprio in quei momenti in cui la sua fatica potrebbe essere alleviata da un'occasionale incontro, da un visitatore che si aggrega a lui per un pezzetto di strada, da una chiacchiera fugace ed estemporanea.
Occorre rispettare la mutevolezza dei suoi stati d'animo e non bisogna farlo sentire in colpa, quando non è disponibile a stare in contatto, eppure anche quando Tista si fa "musone" rimane importante la possibilità di un silenzio condiviso oppure quella della accettazione e della condivisione dei suoi stati animo: sicuramente a lui allora peseranno di meno e di meno ipotecheranno la leggerezza dell'andare.
Bisogna tenere conto di questo e dovremmo sempre indirizzare a Tista un nostro pensiero di solidarietà e di supporto, una parola di incoraggiamento: sarebbe bello se - proprio adesso che Tista sta entrando nel vivo della sua impresa con quasi 6000 km percorsi in 73 giorni (e quindi a un ben più di un quarto della sua impresa) - chi legge queste righe e i resoconti della sua imprese volesse inviargli delle lettere (mail) di solidarietà.
Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi che va a trovarlo una volta alla settimana le stamperà e gliele porterà.
Questo è il suo indirizzo mail: grassivitaliano@yahoo.it
(Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi, 11^ cronaca del 15 maggio 2012) Arrivano mano nella mano, sbarcano presto sull'isola senza farsi vedere. Sono preparate per fare la corte. Ci sanno fare, è il loro mestiere, ci provano con tutti, è difficile resistere al loro fascino malefico. Molti ci cascano ma Tista è irreprensibile, non si lascia abbindolare. Ha faticato una giornata e solo a tarda sera è riuscito a cacciarle via, non è stato facile resistere. Prima di andarsene hanno lasciato il loro biglietto da visita dove c'era scritto: in caso di bisogno contattare la Signora Febbriciattola e la Signora Maldigola, molto conosciute non solo a Montisola.
"Per carità, manca pure di contattarle - sbuffa Tista - meglio solo che stare un giorno con loro".
Nonostante il bel sole rinfrescato da un vento fresco, oggi Marchesi non è di buon umore. Si vede in viso, non ha voglia di niente. E' un giorno decisamente in "No". Non è facile nemmeno per lui difendersi da questi attacchi, anche se ci è abituato. Solo in serata tirerà un sospiro di sollievo, riassaporerà il buon umore e si sentirà decisamente meglio.
Durante la giornata nasconde bene il malumore. Agli altri che importa, non devono sapere, sono cose personali.
E subito la prima prova. A Peschiera incontra Giovanni Agnesi, settantaquattrenne alpinista (felpa grigia) che ogni giorno va su e giù per l'isola con l'amico Maurizio al fianco, si allena, aspettando il fine settimana, perchè alle sue scalate da brivido non vuole rinunciare.
Non c'è tempo di ascoltare la sua ultima arrampicata, poiché il tempo non perdona e per forza bisogna andare. Non è maleducazione - cercate di capire - a Tista è concesso il tempo solo per un sorriso e una stretta di mano.
Anche Tullio, simpatico pescatore Carzanese, ottantun anni compiuti, ormai lo sa, lo incontra tutti i giorni, vuole offrirci un caffè nel suo bar, ma oggi non si può, il caffè proprio non va giù. Solo due parole e Tullio torna alla sua macchina del caffè, sembra un vero barman, anche se dopo, come ogni giorno la sua barca lo aspetta: lui sempre pescatore è, anche se ora pesca per passione e quando il pesce non c'è, nella rete i pesci lui ce li mette ugualmente ma solo con la sua “immaginazione”.
Tista riprende il suo viaggio. Pure lui si serve della propria immaginazione per ricordare a se stesso che 73 giorni ormai sono sfumati portandosi con loro i seimila chilometri.
E' informato anche il Battelliere del traghetto ancorato a Carzano che, sbigottito non sa più che dire: “...seimila chilometri non li percorro nemmeno in macchina... in un anno, però”.
Cammina e cammina, ma ogni tanto anche lui vuole la sua panchina, cosa fa solo lui lo sa, si concentra, si riposa, mah!
Ne trova un'altra, a Menzino in via dei Lampascioni, c'è persino la tettoia, ma che fa? Non piove e c'è il sole, si siede e aspetta, aspetta il Bus dell'isola. Sa bene che non potrà salire, non ha il biglietto e nemmeno l'abbonamento, qui i portoghesi son mal visti.
"Ero andato in comune - dice Tista - ho chiesto l'abbonamento, ma solo per fare ogni tanto un giro turistico, e sai cosa mi ha risposto una giovane scrivana? Ha detto: 'Lei ha un visto speciale: deve correre tutti i giorni, ma sui nostri Bus. Niet!Niet!'. "
Ho capito! Ho capito! Me ne vado, vado in Colonia là almeno mi diranno di si", ha ribattuto Marchesi.
Si vede che non si sente bene, non si capisce se scherza o fa davvero, in Colonia ci andava da piccolo, ma ora ha fatto il suo tempo, non lo vogliono più.
C'è qualcuno, invece, che lo vuole ancora: la Colonia senza età, dove possono andarci tutti, basta essere invitati. Le loro fusa sono l'invito per Tista che non ha resistito.
"Sono in 40 e vivono lì, sono dei gatti, vivono a Sensole, ma non sono soli, c'è lei, Elena Dalmeri, quarantatrè anni e da dieci loro fedele custode che però dice 'Non voglio arrogarmi tutto il merito, altre due amiche collaborano con me'".
A Tista torna il sorriso per un momento, anche se oggi non è in vena di scherzare: "Perché non trova quattro gatti, cara signora, potremmo cantare insieme quando passo di qua la canzone. Quarantaquattro gatti in fila per sei col resto di due... Si ricorda, quella dello Zecchino d'oro, i suoi felini la ricorderanno senz'altro”.
Una smiagolata e via, la giornata volge al termine, ma non bisogna distrarsi sulla strada, poichè i motorini in circolazione - “...addirittura duemilacinquecento, secondo alcuni” sono la nota dolente dell'isola.
Sono gli stessi Montisolani a lamentarsi: “Sì, è vero, i motorini sono necessari, ma correre come matti non è affatto necessario; anzi, serve solo a mettere a repentaglio la sicurezza non solo degli isolani, ma anche dei turisti che noi accogliamo con piacere. Ci si mettono pure gli 'smarmittatori' - aggiungono impermaliti gli intervistati - quelli si divertono a far rumore, e questo non si dovrebbe fare".
Tista sopporta, anche lui un turista, un turista appiedato e tollerante, ma per lui il rischio è costante, non solo quello dei motori.
scrivi un commento …