L’impresa di Battista Marchesi procede a gonfie vele. Al 17 luglio era pochi passi dal superare gli 11.000 km percorsi. La sua impresa è poliedrica e sfaccettata: ha degli aspetti profondamente avventurosi, ma è anche pellegrinaggio e percorso devozionale, viaggio e momento di incontro con molteplici personaggi, occasione per compiere delle azioni "buone" ed esemplari.
Le foto che ho modo di osservare e che corredano ogni nuova puntata del racconto lo testimoniano.
Ciò che Tista sta portando avanti, oltre al suo valore intrinsecamente sportivo (vorrei proprio vedere chi si sentirebbe di fare quello che Tista facendo), possiede una forza profondamente euristica.
Pur essendo circoscritta ad un ambito geografico realtivamente piccolo, la sua impresa ha il carattere del viaggio, della conquista di territori nuovi, dell’esplorazione: c'è la gioia di chi si affaccia sul mondo, lo guarda e vede che è ancora giovane e pieno di promesse. La sua impresa, per chi ha occhi per vedere e cuore per sentire, fa da contraltare ed antidoto alla pioggia di cattive notizie da cui siamo quotidianamente subissati, ci mostra che con poco, in barba al Pil, allo spread, alla crescita della disoccupazione, alla siccità e agli incendi, con poco si possono fare delle cose straordinarie.
Tista passa attraverso scenari completamente nuovi ogni volta: eppure guardando le indicazioni stradali e la segnaletica, si può vedere che spesso ricorrono gli stessi luoghi, ma ogni volta ciò che cambia è l’itinerario (anche quello mentale e spirituale, così come cambiano gli occhi che guardano alle cose) ed è questo ciò che dà ai chilometri giornalmente percorsi da Tista il sapore dell’avventura.
Esattamente come i viandanti di un tempo, non mancano le puntate “devozionali”: là dove vi sia un santuario o un luogo che possiede delle speciali qualità devozionali, Tista non manca di fermarsi.
E’ come se Tista con le sue gambe, ma anche con la sua arguzia – aiutato dal suo fedele “cronista” nella persona di Vitaliano “Diavolo Rosso” Grassi e da chi occasionalmente lo incontro e si accompagna con lui per pochi o molti chilometri – raccontasse con pazienza da certosino il territorio che attraversa, oltre che se stesso.
Il viaggio di Tista, con gli improvvisi scorci che si aprono sulle vallate e sui centri abitati sottostanti sembra rievocare in qualche modo l’opera di Elio Vittorini sulla Sicilia, purtroppo rimasta incompiuta, Le città del Mondo. Anche là, vi è lo sguardo di un viandante, un carrettiere che si sposta con il suo mezzo a traino animale da un paese all’altro e che, di notte, bivacca lontano dai centri abitati, osservando le luci misteriose di città e villaggi e di ogni posto raccontando storie al ragazzino che si è unito a lui come aiutante, storie che sono anche il distillato di una sapienza antica.
(Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi) Gambe e testa non bastano a Tista per andare avanti, è convinto che ci voglia anche la fede - per chi ci crede. - Ecco perché oggi non si è fatto pregare per pregare a Cepino di Sant'Omobono Imagna, in quella grotta della Madonna della Cornabusa a lui tanto cara.
E' riandato oggi un'altra volta, non si era confidato del tutto, ora è soddisfatto. Si è fatto accompagnare da un amico, Guido Brugali, un triatleta di Osio Sotto in cerca di energie fisiche e spirituali, che gli serviranno per la sua prossima impegnativa fatica: Il giro delle Orobie, ottantacinque chilometri con oltre cinquemila metri di dislivello.
Tista conosce bene questo percorso poiché detenne il suo primato compiendolo in nove ore e zero sei. Solo nel 2005 lo skyrunner Mario Poletti gli tolse la corona.
Clanezzo, punto di incontro con Diego che per una parte del percorso "circa cinquanta chilometri" ha calpestato le orme del Tista. Per arrivare a destinazione quota settecento metri, hanno attraversato i freschi boschi di Capizzone, attraversando il ponte in ferro che mette i brividi. Proprio da qui, dicono si siano gettati a volo d'Angelo gli spericolati amanti del Bungee-jumping con elastico - e a detta di alcuni - la loro paura viene sempre mitigata concentrando l'attenzione verso le acque del fiume Brembo che scorre sul fondo valle.
Superata la località Bedulita, seguendo una strada asfaltata si raggiunge via Papa Giovanni XXIII, che conduce dopo un'irta arrampicata alla destinazione programmata.
Il percorso giornaliero è stato caratterizzato da una decina di chilometri in salita che non hanno per nulla fiaccato lo spirito dei "nostri amici", complice la fresca giornata e l'ottima armonia.
Talmente benefica questa armonia respirata, che il Tista s'è abbandonato a gorgheggi per niente simili a quelli dell'usignolo comunque dimostranti il suo stato di benessere psicologico eccellente. Era...il...tempo....delle...more... è il ritornello che, a bassa voce, per non far sentire le stonature, Tista ha intonato.
Per la discesa a fondo valle, “I tre dell'Ave Maria” hanno preferito sgranchirsi le gambe sul sentiero acciottolato abbellito da numerose Santelle, utilizzate dai pellegrini per le loro preghiere. Curiosa è stata la donna che abbiamo incontrato, (per pudore non ha voluto farsi immortalare), la quale percorreva il tratto sterrato in salita a piedi nudi.
“E' per un voto fatto ma non posso rivelarne il motivo, - si rivolge a noi con tono dimesso. Con reverenza, senza turbare la sua concentrazione devozionale, l'abbiamo salutata.
Guido oggi ha imparato da Tista alcuni segreti, e non solo quelli tecnico-sportivi per affrontare la sua prossima performance: ha recepito anche lo spirito ascetico-contemplativo che Il Tista non solo racchiude dentro di sé ma sa anche trasmettere il Tista.
La candela che ha acceso in quel luogo sacro, rappresenta la sua vitalità, la voglia di non spegnersi, di ardere in continuazione.
Ecco, quindi, l'importanza per la visita di questo tempio, solo qui puoi ricevere il giusto conforto: quel conforto che nessuno ti può dare per quei momenti difficili.
Quando sei stanco e non puoi gridarlo a nessuno.
Quando il sole ti brucia e scotta persino i tuoi sentimenti.
Quando il temporale ti fa spaventare con tuoni e fulmini e...non sai dove ripararti. Quando ti senti stanco e agli altri non importa niente di niente perché sei tu che hai voluto questo.
Quando ti senti solo, e nessuno ti stringe la mano.
Per tutto questo,Tista ne è convinto, “...ci vuole anche una fede profonda, altrimenti puoi raccogliere i quattro stracci e tornartene a casa, di questo ne sono sicuro”.
Con tanta fede unita alla speranza e alla determinazione che lo contraddistingue, Tista segue tutti i giorni alcuni frammenti del Tour de France come fosse il suo.
Fantasia? No, affatto! Realtà. Non ha mai fatto il giro di Francia, ne ha fatti altri, e proprio domani Marchesi abbatterà il muro degli undicimila, distanza equivalente al suo passato giro d'Italia nel 2007 e all'altra corsa verso Capo Nord nel 2005.
E' successo anche a Tista
Dissetarsi accanto ad una roccia ove sgorga acqua fresca “...è la cosa più bella del mondo- dice Tista; e, proprio qui, ne approfitta per raccontare cosa gli è successo la settimana scorsa.
"Ho trovato un portafoglio con documenti e 60 euro. Non potevo certo io riconsegnare il tutto, un conoscente ha fatto questo per me”.
Per essere sinceri, Tista non voleva assolutamente che il fatto fosse enfatizzato e scritto nella sua storia. Invece, è proprio grazie alla sua storia che anche i giovani che leggeranno impareranno l'esempio di non tenere ciò che non ci appartiene, riconsegnarlo non è solo un gesto che oggi sembra essere dimenticato, ma deve essere un gesto da emulare.
Se lo ha fatto Tista, potrebbero farlo anche altri.
Anche oggi è un giorno di meno... Così dice lui
Dopo il commiato a Clanezzo di fine giornata con Diego, via per altri cinque chilometri verso casa con un finale a sorpresa.
Tista è come un cane da tartufi, col suo olfatto individua sempre sportivi di qualsiasi età senza distinzioni fra bravi e meno bravi, tutti entrano a far parte della sua simpatia. Non poteva quindi mancare una presenza femminile.
Lei, trentacinque anni - dimostrati - Marisa Sonzogni di Zogno con sette partecipazioni alla Marcia longa all'attivo.
La prossima settimana ci sarà un appuntamento a sorpresa. Non più santuari o momenti spirituali, Tista combinerà un'arlecchinata.
Di cosa si tratta? Lo racconteremo nella prossima storia.
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