(Maurizio Crispi) A partire dale 12.00 del giorno 8 sino alle 12.00 del 9 si svolgerà a Katowice (Polonia) il Campionato del Mondo (ed Europeo) 24 ore su strada (individuale e a squadre).
Le delegazioi sono tutte arrivate: si respirà un aria di internazionalità e l'eccitazione che precede un'importante evento sportivo.
La delegazione italiana, guidata da Gregorio Zucchinali (presidente IUTA) e da Stefano Scevaroli (segretario IUTA e Consulente tecnico FIDAL per l'ultramaratona) é partita dall'aeroporto di Orio al Serio per Cracovia il 5 settembre e rientrerà in Italia, lunedì 10 settembre.
La vigilia dei Mondiali IAU di ultramaratona è come sempre densa di eventi.
Nella giornata della vigilia (7 settembre 2012), quindi, nei pressi del Centro sportivo polivalente, adiacente alla residenza studensteca, la struttura individuata dal Comitato organizzatore (COL) per ospitare the "Athletes' Village, si sono svolte nell'ordine le diverse manifestazioni previste (protocollari perché si svolgono secondo uno schema individuato dalla IAU che si è consolidato nel corso degli anni).
Alle ore 14.30, ha avuto luogo la conferenza di presentazione stampa dell'evento, con i rappresentanti della IAU e quelli del COL, seguita dall'importante momento della Conferenza tecnica (Technical Meeting), nel corso della quale gli organizzatori locali (assieme al Direttore dell'evento, in genere un componente del CD IAU: solitamente Lisbeth Janssen), illustrano punto per punto le caratteristiche del percorso ed alcuni dettagli organizzativi e di regolamento (e rispondono a tutti i quesiti posti dai tecnici delle diverse delegazioni nazionali).
Tra l'uno e l'altro momento, secondo una tradizione ormai da tempo consolidata, vi è stata la presentazione degli atleti più in vista e quotati che, a tutti gli effetti, si possono considerare i "favoriti" della competizione.
A seguire, a partire dalle 17.00, nella vicina palestra e nello spazio antistante, ha avuto luogo la Cerimonia di apertura (opening ceremony) del Campionato del Mondo 2012 (ed Europeo), preceduta dalla colorata ed emozionante "Sfilata delle bandiere" e delle delegazioni nazionali.
Il momento che precede la sfilata delle bandiere è come sempre vivace e colorato: é quello in cui tutte le delegazioni nazionali si fotografano e si fanno fotografare, con foto individuali, foto di gruppo in tutti i mix possibili (si scatena anche un certo spirito ludico e gioioso), con foto in cui ci si fa immortalare assieme agli avversari di domani in un'atmosfera rilassata e di amicizia che precede la fase dell'antagonismo e della contrapposizione, della sana aggressività competitiva che verrà sfoderata e messa in campo da tutti gli atleti per dare il meglio di sé in una disputa che ha tutti i toni del torneo cavalleresco di un tempo.
Un vero colpo d'occhio è stato vedere, tutte le delegazioni schierate in ordine all'interno della palestra, ciascuna con i colori vivaci della sua divisa e le tante bandiere (oltre a quella ufficiale che li precedeva): ben 271 gli atleti iscritti per un totale di 35 nazioni rappresentate: nel dettaglio 162 sono gli uomini e 109 le donne.
La massa di persone schierate era ben più imponente se si considera che, oltre agli atleti, erano presenti tutti gli official (responsabili di delegazione, consulenti tecnici, team sanitario e di supporto).
Dopo i discorsi di rito e l'apertura ufficiale del Campionato del Mondo 24 ore di corsa IAU (ed Europeo), da parte del Presidente della IAU in carica Dirk Strumane ed una splendida esibizione acrobatica di una donna-funambolo, vi è stato un un ulteriore momento di convivialità con il pasta-party, offerto dal COL a tutti gli astanti. Ottimo l'umore della delegazione italiana, quest'anno al gran completo: rispetto al numero massimo di atleti previsto per ciascuna delegazione (18 membri-atleti: 9 uomini e 9 donne), gli atleti italiani sono quasi al massimo possibile (17, con 8 donne).
Lo stato d'animo è buono e pieno di attese, anche perché - come è già stato detto - il Campionato del Mondo 24 ore già in programma per il 2011 non venne più disputato, per un'improvvisa rinuncia da parte degli organizzatori che si erano candidati, sicché nel corso del 2011 i nostri specialisti della corsa di 24 ore non ebbero modo di sperimentarsi.
Gli Italiani, quest'anno, usufruiscono di un supporto tecnico ben più ampio che nelle edizioni passatte del Campionato del Mondo 24 ore: infatti oltre ai masso-fisioterapisti che già si sono consolidati nel supporto agli atleti italiani, si aggiunge la presenza di personale sanitario (due medici) che fanno allineare l'Italia, a nazioni come la Francia o gli USA, nelle cui delegazioni il Medico é stata già presente da anni.
L'attesa é grande: nella composizione della delegazione degli atleti, vi sono anche delle "matricole" che, per la prima volta, indossano la maglia azzurra, come Andrea Accorsi, Vito Intini o Sara Valdo.
Anche Maria Ilaria Fossati, pur non matricola in senso assoluto in quanto ha già portato i colori dell'Italia in precedenti Campionati del Mondo 100 km, è a tutti gli effetti matricola in un IAU 24h World Championships.
Capitani della delegazione degli atleti e portabandiera sono stati designati quest'anno, Monica Barchetti (sia per il merito sportivo - é titolare della MPI 6 giorni su strada - , sia per le sue presenze in nazionale, ma soprattutto perchè è un'atleta-simbolo, duramente provata dal recente terremoto nell'Emilia, ma instancabile nello sport malgrado le pesanti vicissitudini di vita) e Marco Baggi (per il numero delle sue presenze in nazionale).
Ivan Cudin, Bronzo Mondiale e Oro Europeo nel 2010 (in quell'occasione realizzò la Migliore prestazione italiana di specialità tutt'ora imbattuta), é in buona forma, ma prudentemente non si esprime circa gli esiti della gara e nemmeno fa previsioni su una sua possibile partecipazione alla Spartathlon 2012 (che si svolgerà a fine settembre) alla quale è stato già preventivamente inviato dagli organizzatori.
"Per adesso, pensiamo al Campionato del Mondo - ha detto il Friuliano, con il suo consueto sorriso - poi, si vedrà. Certo è che comunque vada la gara di domani, i tempi per il recupero per la Spartathlon sono piuttosto stretti, quindi non so - replica prudentemente Ivan Cudin che é stato vincitore per due annii consecutivi (2010 e 2011) della durissima ultramaratona greca - Nel crso dell'anno ho avuto qualche piccolo infortunio, ma si tratta di piccole cose, e nel complesso la forma é buona, anche se il nostro nutrizionista [Luca Speciani] ritiene che io abbia perso nel corso dell'anno un po' di massa muscolare".
Ilaria Fossati, esordiente nella 24 ore mondiale, è tranquilla: ha già diverse esperienze di partecipazione al Mondiale 100 km. "Sarà un'esperienza nuova - dice - tutta da vedere e da scrivere". Ilaria, come sa chi l'ha seguita nella sua carriera azzurra, è una dura, una che non molla mai e che cerca di portare avanti la sua gara al meglio possibile.
Grande gioia quella di Vito Intini che vede con la partecipazione a questo Mondiale coronato il suo sogno di ultramaratoneta, nato quasi per caso (e un'esperienza ha tirato l'altra, sino a consentirgli di essere convocato in delegazione italiana per la la brillantezza delle sue prestazioni).
Anche Andrea Accorsi, matricola della maglia azzurra, ma cultore "spinto" dell'ultramaratona, assieme alla sua compagna Monica Barchetti, è felice: la gara di domani rappresenta il culmine di una sua personale ricerca del proprio limite personale nel campo dell'Ultramaratone, una vocazione vera che in lui si è manifestata alcuni anni fa e che lo porta a riercare e a scandagliare di continuo nuove possibilità ed esperienze.
E, magari, visto che oltre ad essere un'ultrarunner, Andrea Accorsi ha la vocazione dello scrittore (con due romanzi e una raccolta di racconti al suo attivo, già pubblicati) è lecito pensare che, in seguito, possa voler distillare l'esperienza di questa sua partecipazione al Mondiale, in un racconto o in un romanzo.
Staremo a vedere: ma tutti quelli che lo conoscono come uomo e come atleta, hanno fiducia in lui e sanno che anche lui é uno che non molla.
In ogni caso, la storia della gara di domani che si svolgerà su di un circuito di circa 1500 metri, lungo il perimetro di un laghetto ubicato in un parco a 6 km dall'Athletes' Village, è tutta da scrivere: le variabili in una gara lunga 24 ore sono troppe e, come sanno i cultori di questa disciplina - a differenza delle gare su strade come la 100 km, il risultato finale è condizionato oltre che dalla forma dell'atleta e da eventuali infortuni che lo possano colpire, anche dalle condizioni atmosferiche: l'atleta in gara deve lottare infatti contro il freddo, l'umido, il vento. E, a seconda dei casi le ore del giorno (oppure quelle delle notte) possono incidere pesantemente sulla qualità delle prestazioni.
Quindi staremo a vedere.
Intanto, un caloroso "In bocca al Lupo!" a tutti i nostri atleti.
Il sito della IAU, dove sarà possibile seguire in tempo reale l'andamento della gara, con i risultati parziali di ora in ora. Le foto che corredano l'articolo sono di Maurizio Crispi