Ecco di seguito le considerazioni di bilancio della partecipazione italiana al Mondiale (ed Europeo 24 ore su strada) di Gregorio Zucchinali nella doppia veste di Presidente della IUTA (ma in questa spedizione semplice "official") e di segreterio dell'ASD Runners Bergamo (alla cui compagine appartengono alcuni di coloro che hanno vestito la maglia azzurra). Il presente testo è il frutto di una revisione di una nota interna destinata ai componenti dell'ASD Runners Bergamo, concordata con il suo autore.
(Gregorio Zucchinali) Non sempre è festa, nel senso che ciò che è stato possibile ottenere è stato ottenuto.
Necessita farsene una ragione e, accanto alla sfortuna (che non ci ha risparmiati), riconoscere anche il valore egli avversari.
Recentemente a Seregno al mondiale della 100 km (aprile 2012), nonostante che come team leader fossi molto preoccupato (qui in Polonia ero semplice official, mentre Capo delegazione era l'amico Stefano Scevaroli) abbiamo fatto grandi cose, mentre qui a Katowice il risultato finale ha dato comunque ragione ai valori in campo finali in cui comunque l'Italia si è confermata tra le prime 10 Nazioni al mondo (e ancora meglio nella graduatoria europea a squadre, pur senza accedere al podio).
Torniamo dalla Polonia con la conferma del valore di Sara Valdo con 184 km, il personale ottenuto per 100 m da Stefano Montagner che - ricordiamo - lavora in provincia di Bergamo e si allena alla Roncola di Treviolo e che è stato il terzo italiano (ricordiamo che la classifica finale a squadre era calcolata sui migliori tre risultati realizzati dai componenti di ciascun team) , precedendo l'amico Marco Baggi dei Fo di Pe' di quasi 30 km
Da rilevare il personale dell'emiliana Monica Barchetti che nonostante avesse corso con il peso di un recente lutto familiare e in una condizione sua e di Andrea Accorsi molto difficile a causa del terremoto subito ottiene la terza prestazione assoluta italiana di sempre e prima tra le italiane in Polonia.
L'Italia si classifica al decimo posto mondiale maschile coi 3 migliori piazzamenti di Paolo Rovera, Andrea Accorsi ed appunto Stefano Montagner e al decimo femminile con Monica Barchetti, Virginia Oliveri, Monika Moling
Ben 7 infortuni dovuti - ritengo - soprattutto dal fondo del percorso particolarmente duro (ne hanno sofferto, ad esempio, anche i due vincitori della scorsa edizione ed i giapponesi) che hanno falcidiato la formazione italiana e soprattutto fermato i nostri elementi di punta Ivan Cudin e Monica Casiraghi (indebolita per un problema sopraggiunto appena prima della gara ed acuitosi in corso di svolgimento della competizione), Annemarie Gross.
Non avevano potuto essere della partita dei "pezzi da 90" il Tiziano Marchesi (ASD Runners Bergamo) per problemi lavorativi ed Ulrich Gross per infortunio, ma visti i valori in gioco espressi dalle altre compagini nazionali - almeno in ambito maschile - il risultato dell'oro di Brive-Le-Gaillarde era di difficile ottenimento per Nazioni, possibile in campo individuale.
In campo femminile si poteva ambire ad una medaglia prestigiosa sia individuale che per Nazioni.
Sta di fatto che la presenza di un'équipe medica coordinata dal dottor Citarella del CTR di Reggio Emilia, dei fisioterapisti coordinati da Stefano Punzo hanno fatto sì che si siano "limitati" i danni.
Si è sperato a lungo che Ivan Cudin raggiungesse lo statunitense Morton e lo superasse e solo l'infortunio l'ha fermato. Esaltante per molto è stata la "cavalcata" di Monica Casiraghi che, dalla terza stava raggiungendo la prima posizione visto che anche la giapponese al secondo posto si era fermata e la campionessa francese Cécile La Fontaine si era messa zoppicare vistosamente, per poi fermarsi
L'appuntamento del prossimo Mondiale 24 ore è ora in Olanda a maggio 2013.
Ringrazio gli amici che ci hanno accolto oggi all'aeroporto di Orio al nostro rientro ed in particolare Fabio Pansera.