Il bergamasco Lucio Bazzana è un grande dell'ultramaratona italiana ed è un atleta che, negli anni passati, ha più volte indossato la maglia azzurra nei Mondiali 24 ore su strada.
A Seregno, il 22 aprile 2012, ha partecipato al Campionato del Mondo Master e, al traguardo, lo attendeva il genero con la nipotina che gli è corsa incontro all'arrivo. Poi, tutti quanti sono rimasti ad aspettare la figlia di Lucio che, dopo alcune ore, avrebbe completato (nella gara open) la 100 km.
In particolare, della sua carriera podistica da ultramaratonenta, ricordiamo il 2008, perchè quello fu l'anno in cui conquistò la MPI (Migliore prestazione italiana) nella 6 giorni podistica in occasione del Festival dell'Ultramaratona ad Atene.
Nel paragrafo che segue si trova ciò che fu scritto sul sito web della IUTA in quell'occasione.
Il bergamasco Lucio Bazzana, forte ultramaratoneta e più volte titolare della squadra azzurra 24h, la scorsa settimana ha conquistato la nuova Miglior Prestazione Italiana della specialità della 6 giorni su strada, ad Atene in Grecia - fra l'altro - di passaggio, in occasione della 3^ edizione del "Festival Internazionale dell'Ultramaratona di 7 giorni".
In particolare, Bazzana ha percorso - fino al sesto giorno (cioè, sino alla conclusione della 6 giorni podistica su strada) - 741 km, piazzandosi al 5° posto di questa speciale classifica.
Con tale risultato Bazzana ha migliorato la precedente MPI di specialità, che apparteneva ad Aldo Maranzina con 723,200 km (conseguita il 18-24 novembre 2001 a Colac, in Australia e dove il l'ultrarunner triestino si classificò 3° assoluto).
A completamento della gara che - nella sua interezza - durava sette giorni, Bazzana ha corso 854 km, piazzandosi nella classifica finale al terzo posto, dietro al vincitore, il tedesco Schwerk (1.012 km) e all'altro tedesco Juergen (900 km).
Per chi non conoscesse bene Bazzana, ricordiamo che egli ha indossato molte volte la maglia della Nazionale Italiana della 24 ore e che è stato uno dei pochi Italiani ad aver concluso la "mitica" Atene-Sparta (Sparthatlon: 246 km, con tempo limite di 36 ore) dove, in un'edizione, arrivò addirittura 8° assoluto. Oltre a ciò, si può ricordare la sua "speciale" partecipazione - pochi anni addietro - alla 100 km del Passatore, quando per festeggiarne la ricorrenza della 25° edizione, volle percorrere in solitaria - alla vigilia - la distanza da Faenza a Firenze da cui, dopo una piccola pausa per rifocillarsi "spartanamente" e
per il tempo di un breve riposo, ripartì allo start, assieme a tutti gli altri partecipanti, per fare ritorno a Faenza.
Quando, l'anno successivo, ci fu il Mondiale 24 ore a Bergamo (2009), inspiegabilmente - per le alchimie dei selezionatori - non venne convocato (benché avesse titoli e numeri): peraltro, la squadra maschile quell'anno non andò bene secondo le previsioni e i desideri. Bazzana che sentiva di essere a fine carriera (anche se dopo diversi anni è ancora sui campi di gara che onora con generosità, anche se con minori velleità di posti smaglianti in classifica) ci avrebbe tenuto tantissimo ad essere parte del team e a correre, indossando la maglia azzurra, nella sua Bergamo. Non gli fu possibile, benché sicuramente, in considerazione della sua tempra, non avrebbe deluso nessuno e, anzi, avrebbe contribuito a raccogliere qualche piccola soddisfazione in più...
Dovunque vada nelle gare di ultrarunning, Lucio Bazzana è seguito dalla sua compagna che gli con dedizione gli fornisce assistenza (a volte c'è anche un cagnolino che ogni volta che lo vede passare lo guarda pieno di tensione e di desiderio perchè abitualmente va a correre con lui), spesso con un furgone (che è quello stesso che lui utilizza per la sua attività lavorativa) oppure nel posto fisso di ristorio. O sulla fiancata del furgone, se l'assistenza - essendo la gara in linea - è mobile, o in corrispondenza del posto di ristoro fisso, Lucio appende sempre il canonica ritratto del Che, su di un "lenzuolo" di discrete proporzioni: il Che gli fa da assistenza "spirituale" (ne porta l'immagine miniaturizzata anche sul fronte del berrettino con visiera che indossa durante la corsa), in quanto - a mio modo di vedere - il Che fa parte del Gotha della sua personale mitologia di personaggi ispiratori. Lucio Bazzana è una grande persona: se lo incontrate in una gara, parlate con lui.
E' uno che, se si supera il suo aspetto di uomo laconico e di poche parole, ha tanto da raccontare (ma sempre con molta modestia e senza mai parlarsi addosso).
Il video sulla preparazione per la 1000 km di Atene