Elena Cifali dedica questo piccolo scritto alla bimba dei vicini di casa che ha appena 10 mesi di vita.
Il suo nome è Emma.
Che belli quei giorni che gratto via ad una vita da Super.
Quei giorni lontana da campi d’atletica e senza le scarpe da running ai piedi.
Giorni normali.
Quei giorni in cui abbandono il mio essere randagio per farmi coccolare dai primi raggi del sole, dal calore di un bacio, dalla stretta di un abbraccio.
Passeggiare, fare la spesa, chiacchierare senza necessariamente avere il fiatone.
E poi dedicarmi alla cucina. Preparare quel pesce che ha il gusto del mare e dei ricordi lontani.
Quei giorni in cui la frenesia dei chilometri, del cronometro svanisce come per magia.
Quei giorni ammorbiditi dal sorriso della bimba che ho visto nascere.
Mi faccio rapire dalla gioia delle sue prime note, tenendole la mano paffuta, stancandomi nel tenerla in braccio.
Quei giorni in cui guidare un passeggino diventa la priorità sulle ripetute da 1000 mt.
Che dolci questi giorni, sinonimo di normalità.
Il cuore di pietra si scioglie. I miei occhi incontrano gli occhi del futuro.
Il mio essere severa, inclemente, pignola col mondo esterno svanisce al cospetto di questo fagottino rosa.
Quel profumo di Bimba, quella pelle morbida, intatta, quel candore e quella purezza mi rapiscono.
A volte non servono legami di sangue per amare come figli dei figli che non sono i nostri.
L’amore, nelle sue infinite forme, nasce, si nutre, cresce.
L’amore, quello che non è imposto da niente e da nessuno, quello disinteressato e sincero, ha il nome dei bimbi.
Il nome della mia giornata da normale, senza Mizuno ai piedi, senza Garmin al polso, senza sudore ad imperlare la fronte è Emma.
scrivi un commento …