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25 febbraio 2014 2 25 /02 /febbraio /2014 20:59
Colby Wentlandt, ultrarunner a 12 anni e collezionista di 100 mile race
(Maurizio Crispi) Quello che si vede nella foto è lo statunitense Colby Wentlandt, un ragazzino di 13 anni, figlio di genitori ambedue ultrarunner (il padre ex-Marine). 
Ha completato la sua prima competizione sulla distanza delle 100 miglia (una tipologia di ultramaratona molto diffusa tra Gran Bretagna e USA), quando aveva soltanto 12 anni.
La sua più recente 100 miles l'ha completata in 22h29'21, a 13 anni compiuti: e parliamo di 100 miglia, cioè di 160,60 km!
Ora ha 13 anni e continua a partecipare a ultragare podistiche, sempre accompagnato dai suoi genitori.

Che un ragazzino tra 12 e 13 anni abbia compiuto simili imprese è una cosa straordinaria, ma per alcuni versi discutibile (soprFB a lui intitolata "Mi piace collezionare gare di 100 miglia"!
Infatti, senza volere approfondire troppo (il mio essere psichiatra mi indurrebbe ad arrgomentare parecchio), bisogna capire quanto di questa "passione" e propensione di Colby non siano state indotte da genitori troppo ossessionati dalla corsa sulle lunghe distanze o che, senza attivamente spronare il figliolo in questa direzione, si ponevano come un esempio da emulare a tutti i costi.
Se così fosse, Colby sarebbe stato coartato in una dimensione che, essendo delle corse a piedi sulle lunghessime distanze, è superspecializzata e che, quindi, agisce come un fattore frenante o irrigidente di un sistema nervoso che deve ancora continuare a maturare e di un corpo che essendo anche lui nella fase della crescita viene ad essere brutalmente condizionato a specializzarsi in un unico gesto atletico.


Ma se pensiamo ai ragazzini keniani che, per andare a scuola e poi tornare a casa, macinano decine di chilometri ogni giorno, in fondo non ci sarebbe nulla di strano.

Colby Wentlandt, ultrarunner a 12 anni e collezionista di 100 mile raceBisogna capire se - e quanto - Colby si diverte a correre le lunghissime distanze e se il suo sviluppo psico-fisico non ne è stato eccessivamente condizionato. Dalle molte foto che si possono vedere nalla pagina facebook a lui dedicata di cui abbiamo dato il link sopra (Colby Wentlandt - Ultra Runner), si vede che in tutte le circostanze di corsa è sempre accompagnato dal padre e da altri adulti e che, in talune circostanzte, l'esperienza della corsa viene in qualche modo mascherata e "mitigata" nel senso che gli adulti con lui indossano buffi capelli da clown e così via.

Colby è sempre sorridente, anche se sembra un ragazzino piuttosto timido ed introverso.

Ancora una volta, tuttavia, le osservazioni che si possono fare dall'esterno, non sono univoche. Il sorriso può essere di circostanza e gli adulti attorno a lui più che mitigare l'esperienza della 100 miglia, la mistificano in qualche modo in modo tale da farla apparire una cosa diversa.


L'importante è che Colby si diverta, che possa sentirsi libero in ciò che fa e che, soprattutto, possa conservare il piacere formativo del gioco e la sua creatività.

Una cosa del genere in Italia, non sarebbe mai potuta accadere.
L'organizzazione delle ultramaratone britanniche e statunitensi è molto più alla buona e non rigorosa come quella delle corrispettive gare italiane.


Colby Wentlandt, ultrarunner a 12 anni e collezionista di 100 mile raceIn GB e USA, chiunque può iscriversi ad una gara di ultramaratona e indossare il pettorale con tutti i crismi: non c'è bisogno di alcun certificato medico e non occorre nemmeno di essere iscritti in un club podistico. Viene fatto appello al senso di responsabilità individuale e alla capacità di autovalutazione e autoregolazione di coloro che aderiscono ad un certo evento podistico.

E in questi due paesi, in queste gare da 100 miglia (che sono, ripeto, molto diffuse), ci sono certamente quelli che corrono per realizzare i tempi, ma la maggior parte di coloro che si iscrivono, lo fa soltanto per divertirsi.

Mi auguro che Colby possa sempre divertirsi come sembra esserlo nelle molte foto che ho avuto modo di vedere.

Magari, un giorno, potrebbe anche diventare un campione di ultramaratona, ma anche se dovesse continuare a correre soltanto per divertirsi e per stare bene potrà andare bene egualmente.

 

Leggi il seguente articolo: 12 year old Colby’s first 100-miler

 

Colby Wentlandt, ultrarunner a 12 anni e collezionista di 100 mile race 

 

Video su Facebook, mentre Colby completa con il suo papà la sua prima 100 miglia

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commenti

I
...perfetto, hai espresso con termini appropriati un concetto che avrei espresso grossolanamente con una frase del tipo: i bambini devono fare i bambini, devono giocare con i bambini. E' una realtà<br /> falsa, senza confronto, lui è circondato da adulti che lo trattano da bambino...dove sono le scazzottate, i litigi..i "ma non è giusto.." i "ma io non ci gioco più con te"..<br /> tutte esperienza di relazioni sociali, le prime, che dvi imparare a gestire. si impara a perdere, a vincere...io ho avuto la fortuna di fare tanti anni di sport di squadra, la pallavolo in qs caso:<br /> negli anni della pre-adolescenza, poi adolescenza, il confronto col gruppo diventa fondamentale per la crescita. Esperienza sportiva ma soprattutto umana bellissima che mi ha condizionato molto per<br /> il resto della vita!!<br /> <br /> mioddio, l'ultramaratona è uno sport "da vecchi", da persone mature, che scappano, che cercano, che scavano.<br /> Che a volte corrono per non pensarci e a volte corrono per magnificare la natura.....<br /> ma un povero bambino...lasciatelo giocare a nascondino, a "maschi contro femmine".<br /> Per non parlare degli effetti devastanti a livello fisico di simili performance su un fisico così giovane. Avraà ancora le ginocchia a 20 anni????<br /> che amarezza!!!
Rispondi
I
noi giocavamo a guardia e ladri.....ed eravamo felicissimi...
Rispondi
U
<br /> <br /> Beh, sì.<br /> Credo che questo bambino, per quanto felice possa apparire nelle foto, ha perso precocemente la felicità e la gioia dei giochi.<br /> A volte le scelte espresse da ragazzini così piccoli che, apparentemente, indicano una fortissima volizione, sono dele non-scelte, nel senso che sono indotte in modi sottili (e mistificanti) dai<br /> propri genitori. Sono in altri termini delle scelte "etero-dirette" (e su questo sono sicuro che Trabucchi avrebbe molto da dire!).<br /> Se, ad esempio, i tuoi genitori sono dei fanatici dellultramaratona che vanno sempre a correre per ore e ore, che non parlano di altro se non di corsa, che ogni santo sabato e domenica vannoa<br /> partecipare ad un ultra e portano te figlio sempre con sé, quale altra alternativa ti rimane, se non emularli per essere come loro ed intanto stare con loro, e da loro ricevere anche dei premi,<br /> come effusioni ed abbracci extra se ti comporti da bravo ometto in una gara di 100 miglia? <br /> <br /> <br /> <br />

Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

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Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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