’10 milioni di corridori nel mondo prendono parte alle maratone’
Si è svolto la settimana scorsa a Durban in Sud Africa (29-31 maggio 2014) - in concomitanza con la"Comrades Marathon" - il 20° Congresso Mondiale dell’AIMS, l’Associazione delle maratone internazionali e delle corse di lunga distanza, che rappresenta 370 tra le migliori gare del mondo in 102 Paesi, tra cui le maratone di Boston, Boston, Chicago, Berlino, Parigi and Tokyo.
Il presidente dell’AIMS, Paco Borao ha dichiarato che il movimento della corsa sta crescendo in tutto il mondo con una stima di 10 milioni di persone che prendono parte a una maratona o a corse di lunga distanza. Il presidente Borao ha commentato: ‘Stiamo riscontrando una crescita forte nel movimento della corsa. Correre è uno sport antico e accessibile e rappresenta una soluzione perfetta per combattere molti dei disagi della salute a livello mondiale, come ad esempio l’obesità. Come molti professionisti nel campo medico affermano in tutto il mondo: “l’esercizio fisico è la pillola perfetta”.
Il Congresso Mondiale si è svolto in occasione della famosissima Comrades Marathon che parte da Pietermaritzburg e finisce 89 chilometri dopo nella città di Durban. La storia di questa gara risale ai tempi di Vic Clapham nel 1921, che potè personificare la fine della Prima Guerra Mondiale e la gara è realizzata per celebrare lo spirito dei camerati caduti in questo conflitto.
Performance atletica: “E’ il cervello l’organo critico”. Il Professore Tim Noakes, esperto mondiale delle ricerche in campo sportivo, ha relazionato al Congresso i suoi studi nell’ambito delle performance atletiche. Ha sottolineato il fatto che la maggior parte degli sprinter di livello mondiale sia originario dell’Africa Occidentale e soprattutto da americani le cui origini sono da ricercare in tale parte, mentre la maggior parte degli atleti che concorrono al top nelle lunghe distanze provengono dall’Africa Orientale.
Il prof. Noakes ha dimostrato attraverso considerevoli ricerche questo ultimo aspetto, che porta questi atleti a dominare nelle maratone di tutto il mondo. In conclusione, molti fattori combinati insieme, permettono agli atleti provenienti dalla regione africana della Rift Valley in Africa, che si suppone sia la culla dell’uomo, un vantaggio fisico, comportamentale e psicologico.
Anche se sembra ci siano delle variabili genetiche che distinguono gli atleti africani dagli europei per esempio, questi fattori non spiegano tutto. In generale, gli europei tendono a essere più alti e ad avere dei muscoli più pesanti. Gli africani dell’est sono invece generalmente di statura più bassa e pur pesando meno hanno considerevoli forza e potenza nella loro muscolatura.
Il professor Noakes ha dimostrato che quanto minore è il tempo in cui il piede del corridore appoggia sul suolo, quanto più veloce è il corridore stesso. Per sostenere a lungo il corridore nella fase aerea avendo un minore tempo di contatto con il terreno, l’atleta necessita di una una grande forza muscolare. Il fenomeno etiope Haile Gebrselassie è stato portato ad esempio. Il prof. Noakes afferma che nonostante Gebrselassie abbia un fisico asciutto, la forza dei suoi muscoli potrebbe essere confrontata con quella degli atleti del sollevamento pesi, che però hanno una massa muscolare ben maggiore.
C’è una correlazione reale tra il successo dei corridori di lunghe distanze africani e il fatto che essi in giovane età corrano ogni giorno per raggiungere le loro scuole e per fare ritorno a casa. Nel 1992 il vincitore della maratona di New York, Willie Mtolo, durante una conferenza stampa raccontò di quando da piccolo correva per trentadue chilometri ogni giorno per frequentare la scuola.
Vivere e correre in altitudine forniscono un grande vantaggio quando le competzioni sono al livello del mare. Il desiderio di raggiungere un successo economico capace di cambiare la vita è un altro dei punti chiave motivazionali per molti atleti africani.
Il prof. Noakes ha anche parlato di un “pericolo di stereotipia” che molti corridori africani hanno prima delle competizioni a causa della loro percepita bravura nelle corse di lunga distanza. La leggenda e la storia della loro eccellenza e del loro essere così forti dà loro un vantaggio competitivo rispetto agli altri corridori.
Calciatori brasiliani, chef francesi e maratoneti africani! Il professor. Noakes ha affermato che anche il cervello influisce molto sul corpo sia per quanto riguarda le informazioni e le motivazioni che trasferisce al corpo. Per questo motivo ha fatto riferimento al grande Sir Roger Bannister, che il 6 maggio 1954 ha corso il miglio in meno di quattro minuti. Quando gli fu chiesto quale fosse il fattore critico per questa performance atletica, lui rispose “E’ il cervello, l’organo critico”.
A Durban i direttori delle maratone di tutto il mondo hanno avuto la possibilità di incontrare e di ascoltare le parole di Blanche Moila, prima donna di colore a sottolineare il valore dello sport in Sud Africa, che per questo fu acclamata dai prigionieri di Robben Island negli anni Ottanta. Moila è un ispiratrice per molti, ma soprattutto per le donne e per la comunità nera quando il Sud Africa lottava per l’uguaglianza e la democrazia. Moila ha sottolineato anche la necessità di modelli forti sul ruolo delle donne e del grande supporto che esse necessitano per ottenere maggiori successi in Africa e nel mondo dell’atletica.
E’ intervenuta anche la medaglia d’argento olimpica Elana Meyer, che ha raccontato delle sue frustrazioni negli anni in cui il Sud Africa era isolato dal resto del mondo sportivo durante l’apartheid e il suo finale sollievo nel poter partecipare e vincere una medaglia a Barcellona nel 1992.
La conferenza ha inoltre potuto ascoltare le parole di uno dei più importanti rappresentanti degli atleti Luis Posso circa la necessità per gli organizzatori di gare e per i media di promuovere le storie che stanno dietro agli atleti africani. Queste storie sono apprezzate e diventano ispiratrici di valori legati al successo nella vita e nell’atletica.
Quest’anno il debutto sulla maratona a Londra dell’eroe olimpico Mo Farah ha permesso di raggiungere un milione di “follower” su twitter.
Cheryl Winn, direttore del comitato organizzatore della Comrades Marathon, ha riassunto con un antico proverbio africano il perché correre sia così importante in Africa:
“Ogni giorno, in Africa, una gazzella si sveglia. Sa che dovrà correre più del leone, altrimenti morirà.
Ogni giorno, in Africa, un leone si sveglia.
Sa che dovrà correre più della gazzella, altrimenti morirà di fame.
Ogni giorno, non importa che tu sia leone o gazzella.
Quando il sole sorge in Africa tu sai che è meglio correre”
Successo elettorale:
Presidente: Paco Borao (Valencia Marathon-Spagna)
Vice Presidente: Martha Morales (Marathon International Tangamanga-Messico)
Tesoriere: Al Boka (Las Vegas Marathon,USA)
Consigliere: Andrea Eby (Vancouver Marathon-Canada)
Consigliere: Fernando Jamarne (Marathon de Santiago-Cile)
Consigliere: Mistugi Ogata, Ph.D. (Fukuoka Marathon-Giappone)
Il 21° Congresso Mondiale dell’AIMS è stato assegnato a: Quito Ultimas Noticias 15 Km, Quito, Ecuador e avrà luogo tra il 2 e il 5 giugno 2016.
Il copyright delle foto è di Francis Kay dello sponsor dell’AIMS, marathon-photos.com
Una è la fotografia dell’AIMS Board: Fila posteriore da sinistra a destra: Gary Boshoff, Fernando Jamarne, Bruno Boukobza, Andrea Eby, Mitsugi Ogata, Mark Milde. Fila anteriore da sinistra a destra: Al Boka, Martha Morales, Paco Borao, Dave Cundy, Hugh Jones
Per altre informazioni contattare:
Peter McLean Responsabile per le PR dell’AIMS a livello globale - peter@prexcellence.com oppure Gordon Sheach gordon@prexcellence.com
oppure Delaine Cools AIMS PR Manager per il Sud Africa delaine@comrades.com
oppure Gary Boshoff AIMS PR Manager per il continente africano gary8boshoff@gmail.com
oppure Alessandra Ramella Pairin AIMS PR Manager per l’Italia e per l’Europa europe.aims@gmail.com
scrivi un commento …