Il giornalista britannico Adharanand Finn, collaboratore per numerose testate come The Indipendent,Runner's World UK e The Guardian, è anche un runner appassionato e ha coltivato un sogno: quello di allenarsi e correre con i Kenyani nei loro luoghi.
E' stato così che, per realizzare questo sogno, assieme a tutta la famiglia (moglie e due figli) si è trasferito in Kenya per prendere casa negli altopiani, rimanendo lì per sei mesi interi e condividendo sue giornate sia con i campioni in erba sia con campioni già affermati.
Non si è limitato ad osservare la fabbbrica dei campioni di Eldoret e dintorni, ma ha preso ad allenarsi lui stesso, con rinnovata assiduità, con un obiettivo specifico: al termine della sua permanenza in Kenya, correre una maratona (la scelta è caduta sulla Maratona di New York), con un crono inferiore alle 3 ore (considerando che, sino a quel momento, il muro delle 3 ore era risultato per lui invalicabile).
Dalla sua esperienza di osservazione "partecipante" è scaturito un bellissimo libro che si legge con passione e tutto d'un fiato: e anche il lettore non praticante del running potrà trovarvi motivi di interessse.
Il titolo italiano (Nati per correre) si discosta da quello originale inglese che era "Running with Kenyans": ma il titolo originale inglese viene ripreso ed ampliato nel sottotitolo che fa: "La mia avventura in Kenya per scoprire i segreti degli uomini più veloci del mondo" (Sperling&Kupfer, 2012).
Come si legge dal capitolo che fa da epilogo, l'obiettivo che Finn si è posto sarà raggiunto, con un netto abbatimento dei suoi personal best precedenti nei 10.000 metri, nella Mezza e nella Maratona.
Dunque, la conclusione è che la "fabbrica dei campioni" ha funzionato anche lui. Ma il senso del libro va ben al di là del racconto di come Finn sia riuscito ad abbattere i suoi limiti della corsa: il suo racconto ci trasmette la meraviglia di essere in questi luoghi e a stretto contatto con questi individui che sia per dotazione genetica sia per abitudini di vita sembrano essere proprio "nati per correre".
Dal risguardo di copertina. Lewa, Kenya: una riserva protetta, fatta di strade sterrate, paesaggi straordinari e animali in libertà; a 1.676 metri, in un clima infuocato tra gazzelle e leoni, si svolge una delle maratone più spettacolari al mondo, che attira corridori e turisti da ogni parte del globo.
Partecipare a questo evento è il sogno di Adharanand Finn, giornalista-runner che decide di trasferirsi nel cuore del Kenya per sei mesi, allenarsi per i 42 chilometri più importanti e duri della sua vita e... carpire i segreti dei leggendari e invincibili campioni keniani.
Insieme con la moglie e i figli si reca a Iten, un piccolo centro noto per essere la "fabbrica dei corridori"; qui, dove gli atleti invadono le strade e impediscono alle macchine di passare, entra in contatto con un ex campione di maratona e inizia la sua avventura sportiva tra usanze misteriose e lunghe ore di preparazione.
Nel Paese degli elefanti mangerà solo il cibo locale, dormirà nei campi d'allenamento, intervisterà i grandi allenatori. Tra un fartlek (l'alternare un minuto di corsa veloce a uno di jogging) e il correre a piedi nudi, tra bevande inimmaginabili e alimenti dal potere rigenerante,
Adharanand riuscirà a capire ciò che studiosi e ricercatori venuti da tutto il pianeta non hanno ancora scientificamente compreso: il segreto degli uomini più veloci al mondo.