(Andrea Furlanetto) Come in ogni recente edizione delle Olimpiadi, la squadra di casa (UK) sta mettendo a segno un clamoroso bottino e non è semplice dire se questo è uno splendido ritorno del Regno Unito al posto che gli spetta (in fin dei conti lo sport moderno è stato codificato quasi tutto da loro), oppure l'ennesimo fuoco di paglia come quello della Spagna e della Grecia, clamorosamente rientrate nei ranghi, dopo i fasti delle Olimpiadi domestiche. La stessa Australia, che ha lavorato molto bene a suo tempo, ha un ottimo numero di medaglie ma i pochi Ori la mettono un po' in ombra. Su questo stesso filone, ritengo che sarà molto interessante vedere che cosa accadrà tra quattro anni in Brasile. Difficilmente i locali si accontenteranno di fare da ospiti silenziosi, portando via poche briciole come oggi (solo 8 medaglie, di cui 2 d'oro, per una popolazione di quasi 200 milioni di abitanti).
Abbastanza utile è anche svolgere un paio di considerazioni su Stati Uniti, Cina e... Unione Sovietica. Se si sommassero oggi le medaglie vinte dalle 15 Repubbliche originate dalla fine dell'URSS, si arriverebbe alla cifra di 79 medaglie complessive, di cui 21 d'oro. Interessante notare che in questo momento la Cina ne ha 64 e gli Stati Uniti 63. Ognuno dei 15 Stati ha seguito una strada diversa e pompato risorse in misura differente nell'apparato sportivo. Quel che è certo, è che nessuno ha destinato risorse paragonabili a quelle che vi destinava il PCUS. La popolazione ex-sovietica, peraltro, ha mantenuto nei confronti dello sport un atteggiamento simile a quello precedente al 1989 e continua ad imporre la superiorità tecnica e fisica, nonché culturale.
Proprio l'osservazione di quest'onda lunga, mi porta all'ultima osservazione, relativa alla Cina. Lo sport moderno in Cina è cosa recentissima, così come lo è l'esistenza di una moderna rete infrastrutturale per il trasporto di persone e merci. Ora, qualcuno legittimamente si chiederà: "Quanta grappa ha bevuto Andrea stasera?". Ebbene, bevo raramente superalcoolici e questa sera ho bevuto solo mezzo litro di birra, quindi sono terribilmente lucido.
I cinesi hanno iniziato a costruire autostrade nel 1988. Ad oggi, ne hanno costruito circa 85.000 km, di cui 11.000 nel 2011. Come si può notare, c'è una certa accelerazione e nell'ultimo anno è stata aggiunta al network più di una volta e mezza dell'intera rete autostradale italiana (che è pari a circa 6.650 km). I cinesi, insomma, pianificano. Pianificano il territorio, pianificano la popolazione, pianificano la cultura, pianificano lo sviluppo in tutti i campi.
Certamente, il più delle volte con metodi antidemocratici e socialmente inaccettabili dal nostro punto di vista, però pianificano.
Questo per dire che le medaglie cinesi con il passare del tempo aumenteranno pesantemente, perché il processo di fabbricazione di medaglie d'oro è iniziato anche dopo il 1988 ed arriverà alla sua piena maturazione attorno al 2020.
Da allora in poi, il numero di medaglie vinte da atleti cinesi sarà - probabilmente - vicino al 30% del totale, cioè un 5-10% in più dell'incidenza della popolazione cinese su quella mondiale, proprio in virtù del sistema di selezione e formazione sportiva che i Cinesi hanno messo in atto.