In Sudafrica, nei pressi di Pretoria, si è svolta il 30 novembre 2013, la 45^ edizione del Eagles Muller Potgieter Memorial (15 km - 10 km e 5 km Fun Run), organizzata dal Voortrekker Monument Draf en Stap Klub, all'interno del Voortrekker Monument Heritage Terrain. MUller Potgieter che, da 45 anni, si commemora in questa gara fu un podista sudafricano che, nella sua prima (ed unica) partecipazione alla Comrades (la "mitica" ultramaratona sudafricana sulla distanza - anomala - di 88 km che vede ogni anno migliaia di partenti, se non decine di migliaia) si classificò 4°, per essere ucciso drammaticamente l'anno successivo.
Come per tutte le gare sudafricane, la manifestazione si è svolta di sabato, con partenza alle 6.00, per evitare le ore più calde della giornate [qui, in Sudafrica, in questo periodo dell'anno siamo in Estate ed ieri - in particolare - la temperatura ha raggiunto attorno a mezzogiorno i 33° gradi, tanto per rendere l'idea].
Il punto di partenza è, secondo tradizione, collocato ai piedi del Voortrekker Monument, un severo e immenso edificio cubico, eretto nel 1949 per ricordare - celenrativamente - "The Great Trek", quando gli Afrikaner (ovvero i Boeri) scontenti della politica inglese che nel 1833 con lo Slavery Abolition Act aveva decretato la fine di ogni forma di schiavismo, nel 1838 decisero di migrare a Nord con i loro carri tirati da buoi, alla ricerca di nuove terre dove insediarsi (e fu così che nacque Pretoria - capitale del Transvaal, oggi non più esistente con questa denominazione, ma divenuto la odierna regione del Gauteng, e oggi capitale politica del SA - che ricevette il nome da Andries Wilhelmus Jacobus Pretorius, politico e militare boero, ispiratore della grande migrazione.
Se la gara prende il via ai piedi del grande monumento che rappresenta un pezzo di storia ormai lontano della Repubblica Sudafricana, significativamente attraversa il " Freedom Park", inaugurato in anni recenti (forse nel 2005), che si propone l'ambizioso compito di raccontare l'intera storia storia sudarficana, ma soprattutto di celebrare la lotta per la libertà in Sudafrica, i suoi morti (con "the Wall of Names") e soprattutto il grande - anche se non facile - percorso della Riconciliazione, tracciato da Nelson Mandela.
Come segno tangibile di ciò, anche se ancora c'è ancora tanto da mettere a posto, in questa gara podistica, come in tante altre manifestazioni di corsa (e in genere sportive) contemporanee nel Sudafrica, si vedono bianchi e neri gareggiare assieme, gli uni accanto agli altri, cosa che prima sarebbe stata del tutto impensabile.
La corsa, che ha avuto nel 2012 oltre 1100 partecipanti, è una delle più "gettonate" gare sudafricane sulla distanza di 15 km.
Atmosfera festosa con una grande varietà di runner dai più veloci a quelli lenti che impiegano tutto il tempo massimo per percorrere la distanza.
Alla gara sono ammessi anche i cani al guinzaglio, tantissimi gli ultra-anziani, molti anche i bambini (la maggioranza dei quali ha preso parte con i genitori alla Fun Run) la cui presenza ha accresciuto le note festose della gara podistica.
Ma - nel compilare queste notazioni - mi rendo conto che, pur a distanza di oltre 11.000 chilometri dalla mia terra, gratta gratta, non ci sono molte differenze. L'atmosfera è quasi identica: ma tutto sembra essere più fresco, quasi ruspante, con una prevalenza forse dello spirito delle nostre non competitive: i ha la sensazione che la gente - il popolo sudafricano che corre - si sia dato appuntamento qui solo per divertirisdi e partecipare ad una bella festa. Ciò non toglie che i primi a classificarsi hanno corso come le scheggie.
Foto su Facebook - nella pagina "Ultramaratone, Maratone e Dintorni" realizzate da Maurizio Crispi
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