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15 giugno 2014 7 15 /06 /giugno /2014 07:10

Etna Walking. 10 ore di passione: un'intera giornata a spasso per l'Etna

Ecco di seguito il racconto di una bella avventura di trekking all'esplorazione dell'Etna, compiuta di recente da Vincenzo Ferro. Un'avventura avvicnete, ma che ci tiene con il fiato in sospeso. "Intera giornata a spasso per l'Etna": uno spasso ardimentoso che mostra non solo le bellezze delle "Muntagna", ma anche i suoi tranelli e le sue insidie e che dovrebbe invitare chiunque decida di cimentarsi con essa e andare alla sua scoperta di non essere mai da solo.

(Vincenzo Ferro) E se vi dicessi che fino a sette mesi fa non avevo vissuto il vulcano? Si è proprio vero!! La prima volta che ho assaporato l’Etna è stata con Giuseppe, ancora prima che fosse l’alba di una fresca mattina di novembre 2013.
Da quell’esperienza indimenticabile ho incominciato a non poterne fare a meno: corse, passeggiate camminate, con il vento, la neve, il freddo, la pioggia, il sole; e sempre con gli amici runner Elena, Salvo, Giuseppe e i nuovi amici del CAI di Belpasso dall’inizio  di quest’anno.
Eppure ad oggi l’uscita del 6 giugno 2014 la ricorderò in modo particolare.
Tutto è cominciato alle 9:00 quando ci siamo ritrovati insieme, eravamo in sette, al Rifugio Sapienza. La giornata si presentava calda e le temperature rigide di qualche giorno prima che mi avevano accompagnato con Elena a perlustrare le fumarole lungo l’ex-piano della Torre del Filosofo, rimanevano un lontano ricordo.
In meno di due ore di camminata eravamo arrivati davanti il nuovo cratere di Sud Est e ci siamo mischiati ai numerosi turisti stranieri trasportati dalle camionette degli operatori della funivia.
Una breve sosta e giù di corsa fino al piano di monte Escrivà, dove ci siamo divisi: mentre gli altri hanno continuato la discesa fino alle auto,  io ho proseguito da solo la discesa lungo i fianchi della Montagnola. L’obiettivo era quello di arrivare alla sorgente dell’Acqua della Rocca attraversando  la Schiena dell’Asino.
Scendendo dalla Montagnola si apriva davanti a me l’immensità della lunare Valle del Bove, come non l’avevo mai vista. In fondo potevo scorgere i fianchi verdeggianti della Serra del Salifizio, contrapposti al grigiore della lava coprente l’intera valle. Da quel momento aveva avuto inizio la mia avventura in solitario attraverso lo schienale.
Era la prima volta che affrontavo il tracciato.
L’avevo pianificato per bene o almeno ne ero convinto. Lungo la discesa mi è sembrato di galleggiare su un mare di cenere e sabbia fino alla Lapide Malerba dove avevo salutato un gruppo di quattro persone intende a contemplare la Valle del Bove. Il sentiero sulla mappa sembrava abbastanza lineare e continuo... bastava rimanere sulla cresta..  Ma in più tratti ho dovuto arginare e raggirare pizzi scoscesi e ritornare sulla traccia gps.
Erano circa le 13:00 e mi trovavo su un’altura a circa 2.000 metri. Dirimpetto a me i quattro incontrati precedentemente si fermavano per fare pranzo: decidevo di fermarmi anch’io. Cambio maglietta, fresco e asciutto divoro quanto portato da casa, l’acqua del camel ancora rimane a sufficienza.
Riprendo a camminare ma non riesco a vedere il passaggio per superare lo spuntone roccioso: da un lato a strapiombo sulla valle di pietra lavica, dall’altro una pendenza vertiginosa sul canalone verdeggiante. Davanti, oltre il vuoto, il punto di osservazione sopra l’Acqua della Rocca e ancora più avanti monte Zoccolaro: come facevo ad arrivare fin laggiù? Incominciai a scendere verso l’interno; la pendenza era troppo alta per riuscire a stare sempre in piedi ed ero particolarmente contento di avere optato in mattinata per i pantaloni lunghi da trekking al posto dei pantaloncini corti, chissà come avrei ridotto le gambe!
Dopo vari tentativi di intercettare il sentiero della discesa della Rocca decido di scendere dritto lungo la Valle del Tripodo:  in lontananza potevo intravedere la provinciale che scende verso Zafferana.
Posso dire che è stata abbastanza difficile e non nascondo di aver passato qualche momento di sconforto. Il pericolo era sempre in agguato poiché in più punti avevo davanti salti di quota che mi costringevano ora a risalite faticose, oppure a scendere lungo tratti a pendenza da paura.
Confesso che ho provato una sensazione di sollievo quando arrivato oramai sul tratto pianeggiante ho notato la presenza di una bustina  di plastica di merendina! Erano le 14:45 ed ero giunto sulla provinciale. Anche se in ritardo rispetto al tabellino di marcia preventivato  ancora c’era abbastanza  tempo per proseguire ed esplorare un tracciato sulla mappa che attraverso il mare di lava del 1792  mi avrebbe portato a contrada Sciamorolupo, sotto Monte Cicirello per poi proseguire fino a Trecastagni.
Il sole alto picchiava caldo, nessun riparo all’infuori del cappellino. Tutti i tipi di pollini raccolti durante la discesa del Tripodo ed il sudore mischiato alla polvere facevano si che camminassi scortato da uno sciame di mosche ed insetti vari di cui, dopo sei ore di camminata riuscivo a non avere più cura.
Seguire la traccia del gps non era per niente facile poiché non c’erano punti di riferimento particolari ma gli “omini di pietra” scorti di volta in volta mi indicavano la retta via difficilmente visibile poiché non percorsa da tempo.
Dopo un ora di camminamento il contesto lavico lasciava  il posto ad una vegetazione più o meno fitta dove non riuscivo a scorgere il sentiero, e come non bastasse il gps era andato in tilt!  A quel punto decido di ritornare sui miei passi e dopo un’altra ora mi ritrovavo ancora sulla provinciale all’altezza del Piano del Vescovo.
Erano le 17:00 ed incomincio a salire verso il Rifugio Sapienza.
Arrivato ad un certo punto odo delle voci provenienti dal ciglio opposto della strada: e con grande stupore scopro di essermi imbattuto  nelle persone che qualche ora prima avevo incrociate lungo la Schiena dell’Asino.
Dopo cinque ore e mezza di camminata in solitario, anche se non  troppo stanco, era una sensazione piacevole potere condividere qualche parola con loro. Erano un gruppo di “esploratori” che accompagnavano dei  ragazzi venuti dalla Lombardia il giorno prima e che subito avevano intrapreso l’esplorazione della nostra “Muntagna” ed in particolare la “Grotta dei tre livelli”.  
Tanta è stata la loro disponibilità a portarmi con loro quanta immediata la mia accettazione, spinta dall’incoscienza, ad intraprendere un nuovo viaggio.
Chi l’avrebbe mai detto!
Avevo l’occasione di scoprire un nuovo mondo e non l’ho fatta scappare. Insieme a Ennio, Marcello, Carmelo, Mara, Bruna ed altri (in totale dieci persone) ci siamo introdotti nella grotta con adeguate imbracature, caschetti protettivi e luce led alla scoperta di un mondo meraviglioso.
Anche questo è un aspetto bellissimo che ci offre l’Etna e non mancherò di ringraziare questi ragazzi per l’opportunità che mi hanno concesso. 
L’uscita in cifre: 10 ore di cammino alla luce del sole e delle lampade led, 32 km di percorso su strada, ghiaia, sabbia, roccia, lava, terra, 1 paio di scarpe da trail running distrutte, l’esplorazione della Grotta dei tre livelli , e soprattutto la conoscenza di nuove magnifiche persone.
Grazie!

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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