Francesco Caroni, già nella squadra azzurra 100 km e con ottimi risultati nelle ultra su strada (dalla Strasimeno all 100 km del Passatore, passando per la 50 km di Romagna), con belle stagioni tra il 2009 e il 2010, è stato contagiato dalla passione per il trail e l’ultratrail.
Anzi, dichiara che “Correre in natura su sentieri Trail è la sua vera passione”.
Stare in montagna, essere a contatto con luoghi in cui si è immersi in una natura ancora incontaminata: questo è il senso della scelta che ha fatto di dare la preferenza al trail in genere (e poi all’ultratrail, in cui ha travasato la sua attitudine a impegnarsi nelle ultramaratone) e di abbandonare – con la propria famiglia – la vita ordinata, metropolitana, nelle periferie di Torino per stabilirsi, in Toscana, a Castelnuovo Berardenga, dove si era recato a correre la splendida Ecomaratona del Chianti e dalla cui bellezza era rimasto folgorato, tanto da dire subito con un forte trasporto istintivo ed emozionale: “E’ qui che voglio venire a vivere”.
Detto fatto: dal sogno, Francesco Caroni è passato alla sua realizzazione, mettendo sù casa proprio in quella terra generosa e dal sapore ancora antico, con ritmi di vita più lenti e rasserenanti di quelli a cui ci abitua la metropoli (e di cui, frequentemente, senza nemmeno rendercene conto, diveniamo schiavi e dipendenti al tempo stesso) e costruendo in contemporanea un suo lavoro autonomo, proprio nelle vicinanze, dando forma all’altra sua grande aspirazione di “...non essere sottoposto a nessun padrone”.
Trovandosi in terra di Toscana gli è stato facile polarizzare le sue scelte verso il trail e l’ultra-trail – dopo l’esperienza intensa del 2010 della partecipazione al Mondiale 100 km di Gibilterra e gli intensi allenamenti stradaioli che l’hanno preceduta. “Quello è stato un anno faticosissimo” – racconta Francesco, ricordando il duro impegno cui si era sottoposto.
Nell’ultimo scorcio di tempo – in questo primo ritaglio del 2011, in particolare – Francesco, oltre a prediligere gli allenamenti “in natura”, ha privilegiato la partecipazione alle gare trail. È fresca la sua partecipazione – con ottimi risultati – al circuito invernale di trail tosco-romagnolo, promosso assieme a vari organizzatori locali da Enrico Vedilei (Winter-Trail tosco-Romagnolo) e all’Ecomaratona dei Monti Cimini, dove è arrivato primo ex-aequo con Marco D’Innocenti.
Ex-aequo? Sì, nelle gare trail e ultrtrail, questo capita di frequente, perché si strutturano tra i contendenti in lizza per le prime posizioni relazioni di solidarietà e di mutuo soccorso per fronteggiare situazioni di gara a volte difficili. E, a volte, gli atleti in testa, preferiscono dar prova tangibile di questa solidarietà reciproca che si è accesa in corso di gara: questa è una delle più autentiche e tangibili manifestazioni del cosiddetto “spirito trail”. Ne sono prova gli arrivi alla pari di Marazzi e Schneider nell’Abbots’ Way 201°, oppure quello altrettanto toccante dei due uomini arrivati in terza posizione alla Abbots’ Way 2011, i due corridori-amici Nicola Bassi e Filippo Canetta.
La recente impresa all’Abbots’ Way 2011, conferma la vocazione di Francesco Caroni per l’Ultratrail, vocazione che è assieme motivata dalla molla agonistica e dalla passione sviscerata per l’impresa trail in sé e, più in generale, per il “vivere” trail.
Pur essendo presente anche per un test di valutazione valido ai fine della selezione degli “azzurrabili” per il Campionato del Mondo 2011 IAU Ultratrail (che avrà luogo a Connemara in Irlanda), con l’osservazione di Enrico Vedilei soprattutto nella prima delle due tappe, Francesco Caroni, giunto secondo di tappa giornaliera dietro a Lorenzo Trincheri, il giorno dopo era allo start per godersi la seconda tappa da Bardi a Bobbio, tappa che ha vinto, aggiudicandosi anche il primo posto sul podio dell’Abbots’ Way in due tappe, dando prova di generosità e passione.
Alla domanda, se parteciperà alla 100 km del Passatore di quest’anno, Francesco Caroni risponde:“Non so. Ma non prevedo di esserci. L’obiettivo – il mio desiderio – è quello di essere convocato al prossimo mondiale di Ultratrail a Connemara. Quindi, starò a vedere. Ma, se penso all’anno scorso e ai massacranti allenamenti su strada che ho dovuto sostenere nella preparazione al Mondiale 100 km, alla fatica mentale che ho dovuto sostenere, non penso che – allo stato attuale – sia nell’elenco delle mie priorità”.
Francesco Caroni fa parte – pur vivendo lontano da Bergamo della compagine Runners Bergamo, un un gruppo sportivo sempre più trasversali ed “inter-regionale”.
Nei confronti dei suoi compagni di squadra Francesco mostra sempre quella generosità che fa parte della sua indole.
Queste le sue parole di bilancio finale della sua partecipazione e di quelli di altri della sua stessa squadra alla Abbots’ Way: A prescindere dai risultati personali e di squadra (ma quanto siamo competitivi...) sono rimasto entusiasta di poter condividere ed apprezzare la fatica di quelli che hanno continuato per la tappa unica. A chi ho potuto offrire una birra, spero rigenerante, a chi ho raccolto la "bumba" finita in terra, chi ha condiviso la pasta o minestra (io le ho prese entrambe)......si è fatto chiacchere, risate, si è smorzata la tensione e la fatica di chi avrebbe continuato e anche di chi (io) avrebbe dovuto proseguire il giorno dopo: vedendo l'entusiasmo e la caparbietà dei ragazzi e delle ragazzee su tappa unica non potevo far altro che caricarmi”.