
La 2^ edizione fu per gli atleti più onerosa, innanzitutto perchè furono aumentate le quote d'iscrizione sino a $300 (un piccolo patrimonio all'epoca) e, in secondo luogo, per il fatto che, a differenza di quanto era accaduto l'anno precedente, C. C. Pyle non garantì più l'assistenza in corso di gara, né tanto meno l'alloggio e i pasti tra una tappa e l'altra. Ogni atleta (o squadra) doveva provvedere per sé. Alcuni, per sopperire alle necessità e per contenere le spese che altrimenti sarebbero stati enormi, acquistarono un van che attrezzarono appositamente sia per portare tutti i necessari generi di conforto, sia per cucinare sia per dormire (e naturalmente ebbero bisogno di reclutare un assistente che si occupasse di tutte le necessarie incombenze). i britannici Arthur Newman e Peter Gavuzzi che, in quest'impresa, si erano associati seguirono questa strategia, sobbarcandosi ai relativi costi in vista di un guadagno che, poi alla fine, non arrivò mai.
Giusto Umek, invece era assistito da un automezzo ceh faceva pubblicità alla Fernet Branca, come mostra un raro documento fotografico d'epoca.
Purtroppo, pochi lo ricordano, anche nel campo delle ultramaratone.
Venne tagliato fuori dagli annali ufficiali dalla mannaia del radicalismo decoubertiniano che stabilì una netta divisione tra lo sport dilettantistico "puro" e "nobile", tagliando fuori dalle competizioni sulle ultradistanze tanti che nella corsa trovavano (o speravano di trovare) una fonte di guadagno.
Alcuni di questi atleti come Arthur Newman, Peter Gavuzzi e il nostro Giusto Umek andrebbero rivalutati.
Nel suo articolo Marco Martini pone l'interessante questione se Giusto Umek debba essere considerato un "professionista", sia per i premi in denaro ricevuti sia per il fatto di correre come atleta sponsorizzato dal Corriere d'America (nel 1928) e dalla "Fernet Branca" all'edizione successiva (e in quanto tale la decisione presa dalla Federazione di atletica di allora dovrebbe essere giustificata alla luce dei rigorosi parametri di quel tempo) on non piuttosto un "patriota" che portò i colori dell'Italia in una gara estrema, classificandosi 5° alla sua prima edizione e terzo alla sua seconda.
Marco Martini propende per questa seconda "verisone" che renderebbe giustizia a Giusto Umek: "Egli venne definito da Luigi Ferrario «alfiere dei nostri colori in terra americana, ambasciatore di italianità in mezzo agli emigrati» (La Gazzetta dello Sport 1° giugno 1928). E quando, nella competizione del 1929, non fu più in grado di puntare alla vittoria, prese a fare il tifo per Gavuzzi: «Umek sta facendo voto per un successo italiano, riconoscendo in questa (eventuale) vittoria un grande mezzo di propaganda per il buon nome dell’Italia in America» (La Gazzetta dello Sport 8 giugno 1929)" (ib. Marco Martini).

Di Giusto Umek si parla ampiamente in un libro purtroppo non tradotto in Italiano "Running for their lives. The Extraordinary Story of Britain's Greatest Ever Distance Runners" (di Mark Whitaker, 2012) centrato sulle storie di vita e di sport di Arthur Newton e di Peter Gavuzzi che, nelle sue parti centrali contiene il racconto minuzioso delle due successive edizioni della Trans-American Foot-race, costruito dall'autore avvalendosi delle memorie personali di Newton, nonché degli appunti e delle lettere di Peter Gavuzzi. E, ovviamente, si parla molto di Giusto Umek che, soprattutto nella corsa del 1929 fu un agguerrito avversario di Gavuzzi.
Purtroppo l'autore del libro ha storpiato il nome di Giusto Umek, facendolo diventare "Guisto Umek"... E qualcuno dovrebbe darsi la pena di scrivere all'autore, in modo tale che possa correre l'errore in successive edizioni.
Non solo per i motivi che menziona Marco Martini e cioè che giusto Umek sia stato un autentico ambasciatore dell'Italia all'estero con le sue imprese sportive, ma anche perchè in due anni di seguito ha portato a termine una titanica impresa, classificandosi 5°la prima volta e 3°, alla seconda partecipazione, andrebbe ricordato.
Credo che anche al giorno d'oggi in cui l'ultramaratona in Italia sta vedendo una sua nua rigoglioa fioritura sono pochi gli ultrarunner italiani che abbiano compiuto un'impresa di corsa che si avvicino di un poco solltanto ai due successivi Bunyon Derby. Forse che l'abbiano superato c'è soltanto il nostro "mitico" Lucio Bazzana con la sua sfida dei 100 giorni di corsa con l'obiettivo di percorrere una distanza tra 9000 e 10.000 km.
- Londra-Brighton, 23 settembre, 51 miglia: 1. Horton (GB) 8h27:12.2/5, 2. Umek 8h35:49.2/5, 3. Donato Pavesi (Umek era nettamente in testa ma, colto da crampi a 3 km dalla fine, fu costretto a fermarsi ripetutamente per poi riprendere)
- Londra, pista Stamford Bridge, 30 settembre, campionati inglesi 7 miglia su pista: ritirato
- Manchester-Blackpool, 7 ottobre, gara su strada: 1. Pavesi 8h12:44, 2. Poynton (GB) 8h18:31, 3. Umek 8h20:39
- Birmingham 14 ottobre, 20 miglia su strada: 1. Pavesi 2h48:58, 2. Goodwin (GB) 2h49:59, 16. Umek 3h05:40
- Milano 5-10-1919, km 42: 1. Umek (US Internazionale Trieste) 4h33:00.2/5, 2. Pavesi 4h37:55
- Roma 20-9-1920, km 44: 1. Umek (CS Olimpia Trieste) 3h52:43.2/5, 2. Pavesi 3h58:04
- Bologna 20-9-1921, km 42.750: Umek (US Triestina) ritirato
- Firenze 14-9-1924, km 42.750: Umek (CS Ponziana Trieste) ritirato
- Como 2-10-1927, km 42.750: 1. Umek (Associazione 30 ottobre Trieste) 3h34:25.4/5, 2. Pavesi 3h28:25.4/5
- 24-4-1921: 1. Donato Pavesi 10h04:20.4/5, 2. Umek (libero, Trieste) 10h55:30
- 19-11-1922: 1. Pavesi 9h51:37, 2. Umek (libero, Trieste) 10h14:36
- 11-11-1923: 1. Umek (libero, Trieste) 10h40:24.1/5, 2. Pavesi 10h55:52.1/5
- 23-11-1924: 1. Karl Hähnel (Germania) 9h57:16.4/5, Umek (CS Ponziana Trieste) ritirato
- 15-11-1925: 1. Carlo Giani 11h06:00, Umek (CS Ponziana Trieste) ritirato
- 26-11-1926: 1. Carlo Giani 10h45:00, 2. Umek (CS Ponziana Trieste) 10h51:00
- 6-11-1927: 1. Umek (CS Ponziana Trieste) 10h29:53, 2. Pavesi 10h36:43
- 28-3-1920: 1. Umek (CS Olimpia Trieste) 1h34:55.2/5, 2. Pavesi 1h38:12.1/5
- 30-4-1922: 11. Umek (US Triestina) non cronometrato
Classifiche finali delle due traversate degli Stati Uniti nel 1928 e nel 1929 (dall'articolo di Marco Martini)
Atleta/nazionalità/premio (1928) | Atleta/nazionalità/premio (1929) |
1. Andrew Payne (USA) 25000$ | 1. John Salo (FIN/USA) 25000$ |
2. John Salo (FIN/USA) 10000$ | 2. Peter Gavuzzi (GB/ITA) 10000$ |
3. Philip Granville (CAN) 5000$ | 3. Giusto Umek (ITA) 6500$ |
4. Mike Joyce (USA) 2500$ | 4. Sam Richman (USA) 3500$ |
4. Giusto Umek (ITA) 1000$ | 5. Paul Simpson (USA) 2500$ |
6. William Kerr (USA) 1000$ | 6. Philip Granville (CAN) 2250$ |
7. Louis Perrella (USA/ITA) 1000$ | 7. M.B. Mc Namara (AUSL) 2000$ |
8. Eddie Gardner (USA) 1000$ | 8. Herbert Hedeman (USA) 1750$ |
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