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28 dicembre 2013 6 28 /12 /dicembre /2013 23:09

Il Cammino immortale. Il Cammino di Santiago raccontato da Jean-Christophe Rufin: "Quando sono partito per Santiago non cercavo niente, e l'ho trovato" (Jean-Cristophe Rufin). Il Cammino Immortale. La Strada per Santiago (Ponte alle Grazie, 2013) è un libro non solo per tutti gli appassionati del Cammino, per chi lo ha fatto o lo vorrebbe fare, ma anche per tutti coloro che amano le storie di viaggio.

Jean-Christophe Rufin è uno scrittore molto noto in Francia, dove ha vinto un premio prestigioso, il Goncourt; è persona di estrazione alta (medico, e ambasciatore); è un laico.
Il libro sul suo Cammino di Santiago è stato un successo in Francia, 400 mila copie vendute. In Italia lo ha pubblicato Ponte alle Grazie. La prima impressione è che Rufin sia un bravo scrittore, non solo per il fatto di di saper usare le parole giuste (e questo Rufin lo sa fare egregiamente), ma anche per il saper vedere quello che altri non vedono, o, ancora più spesso, di saper riflettere su quello che è sotto gli occhi di tutti, ma su cui non si è ancora riflettuto.

Esempio, dalle prime pagine del libro: “Andando verso Compostela, l’essenziale non è il punto di arrivo, comune a tutti, ma il punto di partenza. È quest’ultimo a fissare la sottile gerarchia che s’instaura fra i pellegrini. Quando due camminatori si incontrano non si domandano "Dove vai?" – la risposta è evidente – né "Chi sei" giacché sul cammino non si è altro che un povero Giacomeo. La domanda che formulano è "Da dove sei partito?" E la risposta permette immediatamente di sapere con chi si ha a che fare”.

Chi fa solo gli ultimi 100 km dell Cammino, spiega Rufin, è "un cacciatore di diplomi".
Chi è partito dai Pirenei e ha ha camminato più di 500 km, allora è visto con il rispetto dovuto. Rispetto che diventa venerazione per quei camminatori che sono partiti da casa loro [uno dei miei conoscenti nel mondo delle Ultramaratone lo ha fatto, pochi anni fa - ndr], chi è in viaggio da quattro mesi, chi è malconcio ma mostra quel senso di appartenenza a un rango superiore della categoria.

Ottocento chilometri da Hendaye, all’estremo sudovest della Francia, fino alla maestosa Cattedrale di San Giacomo, questo il percorso di Jean-Christophe, lungo il Camino del Norte e il Camino Primitivo: Rufin è un camminatore laico, all’inizio osservatore esterno del fenomeno dei cammini, spesso ironico e dissacrante.
Il libro scorre leggero e fa sorridere.
Ma - man mano che Rufin vive il suo cammino - il punto di osservazione è sempre meno esterno, in una fase centrale l’autore-camminatore ha anche un periodo di forte ricerca spirituale, quando arriva a Oviedo.

Anche lui si accorge come il cammino sia un’altra cosa dal turismo che cerca il pittoresco“Poche decine di chilometri di asfalto ammorbidiscono quella carne ancora troppo dura: il pellegrino è lì per camminare, che gli piaccia o no, che sia soddisfatto o no dei paesaggi! Pipe-line in cemento e fabbriche, lottizzazioni deserte e corsie d’emergenza, rotatorie e periferie industriali sono necessarie per diventare un vero pellegrino, immune da ogni pretesa turistica. Sferzato dalle prove, il camminatore si sente dapprima un po’ suonato. Poi si conforma alla sua sorte. Comincia allora una nuova fase del Cammino: essa non richiede l’entusiasmo, ma l’abitudine e la disciplina”.

Il pellegrino, alla fine, rimane nudo, e Rufin si alleggerisce man mano di tanti orpelli superlui. Già da subito perde il bisogno dell’apparire, si lava poco, si sente simile a un clochard. Poi si libera del peso dei sogni e dei pensieri. Infine si alleggerisce della fede, che aveva provato a cercare nei santuari e negli ermita.
Rufin osserva se stesso, e racconta cosa gli cambia dentro man mano che procede sulCamino. E fa alcune grandi scoperte, una su tutte: Compostela è un pellegrinaggio buddhista. “Partendo per Santiago non cercavo niente e l’ho trovato”.
E' libro per tutti quelli che amano il Cammino di Santiago, per tutti quelli che amano il nuovo modo di camminare, atto di ricerca dei valori del mondo, atto di riflessione sulla propria vita, per tutti quelli che vogliono praticare il "Cammino Profondo".
Dal cammino non si torna uguali a prima, qualunque cammino sia, e Rufin ne è la prova vivente.

 

Il Cammino immortale. Il Cammino di Santiago raccontato da Jean-Christophe Rufin: Dal risguardo di copertina. Con oltre un milione di visitatori dal 2005 ad oggi, Santiago di Compostela è senza ombra di dubbio una delle mete di pellegrinaggio più gettonate dei nostri tempi. Tra viandanti, mistici, coppiette in scarpe da ginnastica e turisti seduti sui sedili di comodi pullman, il medico e autore di best seller Jean-Christophe Rufin affronta il suo personale "apprendistato del vuoto". Ottocento chilometri da Hendaye, all'estremo sud-ovest della Francia, fino alla maestosa Cattedrale di San Giacomo. Tra dettagli concreti, riflessioni storiche e religiose e il desiderio di smascherare gli impostori degli ultimi chilometri, l'autore restituisce al Cammino per antonomasia la sua verità.
Si tratta di una verità fatta di organizzazione capillare ed esasperante improvvisazione; di fango, case sbilenche e meravigliose coste battute dalle onde; di pellegrini solitari ingabbiati in una lunga sequenza di mode e tic alla ricerca di se stessi.
È un percorso che può cominciare ovunque, e finire nella piazza dell'Obradoiro o tra le pagine di un libro. Perché anche se la caratteristica del Cammino è far dimenticare in fretta le ragioni per cui si è partiti, la strada continua ad agire su chi l'ha percorsa.
Si mette in atto un'"alchimia dell'anima" che non necessita di spiegazioni.
Basta partire, lungo i sentieri o sulla carta poco importa. Come Rufin ben sa, il Cammino immortale è fatto per chi va alla ricerca di niente.
Tranne la voglia di continuare ad andare.

 

 

Jean-Christophe Rufin – “Il cammino immortale. La Strada per Santiago”, Ponte alle Grazie, 2013 – 13,90 euro


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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

Archivi

Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Statistiche generali del magazine dalla sua creazione, aggiornate al 14.04.2014

Data di creazione 12/04/2011
Pagine viste : 607 982 (totale)
Visitatori unici 380 449
Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
Mese record 09/2011 (32 745 Pagine viste)
Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
Record visitatori unici in un giorno 14/04/2014 (2695 vis. unici)
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