Il corridore di mezza via di Alex Geronazzo: un bel percorso di vita oscillante tra diario e romanzo
Il corridore di mezza via (Albatros, 2011) è la prima opera di narrativa pubblicata da Alexander Geronazzo, noto come speaker ed animatore di numerosi eventi podistici friuliani e non solo.
Il Corridore di mezza via è un libro anomalo e non facilmente classificabile: tratta di corsa, ma nello stesso tempo parla di molto altro. E' un romanzo, eppure nello stesso tempo non lo è, perchè assomiglia piuttosto ad un diario, ma è anche enunciazione di scelte di vita e percorso formativo. Scritto con una prosa scorrevole, viene proposto dall'Autore come romanzo, nel quale si enuncia - tra presente e passato - una tranche della storia di vita di Pino Venanzio runner di mezz'età con la passione per la montagna e per i luoghi ancora relativamente incontaminati dei monti friuliani (con una puntata sull'Appennino tosco-emiliano che descrive una partecipazione del Pino alla prima edizione della Abbots' Way), ma è in realtà il bel diario di vita dello stesso Alex Geronazzo che si intravede appena dissimulato dalla finzione letteraria del suo personaggio, anche perchè la storia ricalca punto per punto esperienze realmente vissute dallo stesso Alex, a partire dalla passione per la corsa sin da giovanissima età (sia come runner sia come speaker di eventi podistici), a quella per la camminate in altura (che si sposa con l'accettazione del rispetto della montagna e della natura, armonizzate in filosofia di vita), sino a quella - recentissima - per il Nordic Walking che lo ha portato a diventare istruttore in questa disciplina (dopo un felice incontro con Pino Dellasega), in cui è come se il camminatore/escursionista - attraverso l'estensione degli arti superiori fornitagli dalle bacchette-protesi - ritornasse a camminare a quattro gambe, in un magico ritorno, da adulto, al gattonamento dell'età infantile.
Il libro (in verità non opera prima in assoluta di Geronazzo che aveva già dato alle stampe un volume di poesie "DiVerso... InVerso, edito nel 2008) è nato da un progetto web - un vero e proprio work in progress, con una serie di puntate successive - approdato successivamente alla pubblicazione a stampa dopo aver ricevuto oltre diecimila visite e, contestualmente, adattato per la messa in scena teatrale dall'attore Franziskus Vendrame, con l'aggiunta di musiche, canti, atmosfere sonore.
Il volume è stato presentato anche alla vigilia dell'Abbots' Way 2011 a Pontremoli, nello storico Teatro della Rosa. Una presentazione-spettacolo, per la verità, che ha ricalcato - o meglio - sintetizzato alcuni dei momenti topici della spettacolazione che Alex Geronazzo ha creato partendo dal suo libro, con la collaborazione di Franziskus Vendrame, autore di una delle due prefazioni che corredano il volume.
Questa la presentazione nella quarta di copertina
Un libro come un lungo, tonificante cammino, con momenti di accelerazione e altri in cui invece i tempi si dilatano, tra panorami sorprendenti che si scoprono poco a poco, cime che si intravedono e poi quasi si toccano, e perfino abissi che si schiudono improvvisi dinnanzi al passo che si stava per compiere. Uscito dalla penna di un commentatore "on the road", Alexander Geronazzo, del canale "orale", di cui in qualche modo è figlio, questo testo conserva un'eco profonda, nell'attenzione al racconto cronachistico. L'autore "viaggia" accanto al suo protagonista, Pino, appassionato di montagna, e alla sua compagna Gian, attraverso gli affascinanti sentieri delle Prealpi. Gli sta accanto in ogni loro uscita, come un commentatore invisibile, li vorrebbe mettere in guardia dagli ostacoli a volte, altre incoraggiarli. Geronazzo fissa così sulla pagina una sorta di "radiocronaca", che però sa andare anche molto a fondo.
L'incipit. Sentite la mia idea... Lasciate da parte tutto ciò che di reale e materiale avete addosso e calatevi nella parte dei bimbi d'una volta che si lasciavano "cullare" dai racconti dei nonni... Questo dovrebbe essere...Io seduto su una poltrona a dondolo , a fianco d'un caminetto acceso...Il rumore scoppiettante del castagno secco che arde sopra il braciere...e voi, adagiati sulle vecchie poltrone, ricoperte da antichi plaid a quadrettoni, poste a semicerchio di fronte al narratore...una teiera fumante e un pò di voglia di sognare, viaggiando con la fantasia, nelle altrui spoglie, in posti reali dentro una storia inventata e romanzata...magari colorita con gli errori tipici della frenesia di chi vuol scrivere di getto, per non scordarsi il pensiero che transita nella sua mente. Ah, quasi dimenticavo, se siete lettori pretenziosi, allora pensateci bene...Io sono un misero operaio, scrittore solo nel momento in cui digita sulla tastiera...Non ho pretese, siatene partecipi...
Insomma, la proposta che l'autore ci fa nel suo incipit è quello di voler leggere il suo libro, come se si trattasse della collezione di una serie di racconti raccontati da un nonno davanti al camino, copme si usava fare un tempo, nelle lunghe serate trascorse daventi al tepore del focolare domestico.
In effetti, ogni brano può anche essere letto autonomamente e si può entrare ed uscire nella tessitura narrativa in ogni punto, leggendo "Il corridore di mezza via", a partire dalla fine o da metà, e poi saltando a pie' pari a metà, in un gioco continuo di rimandi.
A fare da collante è l'oscillazione continua tra presente e passato di Pino Venanzio ("avatar" di Alex Geronazzo), che tra una corsa e una camminata (condivise con la moglie e con amici), compie un suo percorso esistenziale decidendo di avvicinarsi un po' di più alle montagne friuliane, eleggendole a suo domicilio esistenziale, dopo averle sperimentate come teatro di corsa.
In questo senso, il libro di Geronazzo è un grande omaggio ai luoghi di cui - per il tramite di Pino Vennzio - egli mostra di essere un appassionato conoscitore: sono davvero splendie le pagine in cui si descrivono alcuni dei luoghi della Grande Guerra, con ruderi di fortificazioni, gallerie strappate alla dura pietra della montagna, ossari, sepolture dedicate al Milite Ignoto. Per non parlare della lunga camminata sino alla singolare - gigantesca - statua del Cristo Pensante di Monte Castellazzo (che è stato oggetto d'un libro dal titolo "Il Cristo pensante delle Dolomiti. La storia, il trekking e il misterioso richiamo di Medjugorje" scritto da Pino Dellasega, istruttore di Nordic Walking e autore di una delle due belle prefazioni che corredano "Il corridore...".
Per saperne di più sulle molteplici attività di Alex Geronazzo è possibile visitare la sua pagina web
Nel video che si può vedere a questo link, Alex Geronazzo viene intervistato da Donatella Boldo, per Radio Belluno. Sullo sfondo, le immagini ufficiali fotografate dal photo artist Paolo La Placa e le note della Premiata Forneria Marconi.
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