Dal 3 ottobre 2011 è in libreria il volume di piccolo formato (25X18, in trasversale, con l'aspetto di un piccolo albumn da disegno), fatto di 80 pagine in quadricromia con 50 immagini e testi manoscritti da originali inediti, dal titolo Le OroVie di Andrea Aschedamini & Davide Sapienza, con prefazione di Max Pavan (Lubrina Editore, Bergamo).
Il volume si può anche reperire online su www.lubrina.it.
Il volume nasce dalla passione del camminare dei due Autori, ma anche da uno sconfinato amore per le Orobie che hanno fotografato e di cui hanno scritto, in taccuini di viaggio.
Il volume si presenta appunto come un taccuino di viaggio corredato di foto: foto d'autore e scatti d'autore dall'Inverno all'autunno, corredate da pagine che sembrano scritte a mano, quasi la riproduzione di pagine di taccuino appunto.
Grande suggestione delle immagini, ma anche delle parole che rinviano ad un'esperienza di rapporto intenso e profondo con la ineffabilità della montagna e con la sua bellezza, colto nel suo "farsi".
Gli autori hanno scritto e fotografato e da questo loro attività è scaturito il libro, ma si potrebbe anche dire che è stata la montagna a scriversi e a fotografarsi e che i due autori siano stati semplicemente un tramite, perchè la montagna potesse esprimersi.
Molto significativamente, il 3 ottobre, lo stesso giorno in cui il libro faceva la sua prima comparsa nelle librerie (la sua "nascita") i due autori hanno intrapreso un cammino simbolico su per la Presolana e, arrivati, sulla cima, hanno depositato il libro in un anfratto, dentro una semplice busta di carta.
Il libro sulle Orobie, così, è tornato alla montagna che lo ha ispirato.
Riporto di seguito una conversazione-intervista con Davide Sapienza, intercorsa con un breve scambio mail.
MC - A proposito, il libro come lo lascerete? All'interno di una protezione? Dentro una scatola impermeabilizzata o nudo e crudo, perchè con le intemperie possa in un certo senso tornare alla montagna che lo ha ispirato e che porta dentro di sè? Documenterete in qualche modo l'impresa?
DS - Faremo qualche foto, si. E anche un piccolo filmato che ti faremo avere sicuramente.
L'idea è di "chiuderlo" in un piccolo contenitore, ci è venuta ... stamane, ma dobbiamo ancora decidere. Siamo fatti così io e Asche ...Certo la tua idea di "farlo tornare alla montagna" mi stuzzica davvero molto... Ti faccio sapere, eccome.
MC - Questa vostra "impresa" di riportare il libro alla montagna, sembrerebbe anche qualcosa che ha a che vedere con il topos del messaggio chiuso nella bottiglia e abbandonata al mare e ai suoi capricci. Oppure mi fa venire in mente un altro topos strettamente correlato, applicato al vettore temporale più che a quello spaziale (a volte sfruttato nei film di science fiction) è quello della "capsula temporale", in cui - all'interno di un contenitore resistente agli assalti del tempo- persone di oggi mettono documenti che li riguardano, testimonianze, manufatti o rappresentazioni grafiche (disegni e altro) su come pensano che sarà il mondo tra 50 o cento anni, in modo tale che le generazioni successive possano avere la sorpresa di trovare queste testimononianza, quasi una sorta di lascito che viene dal passato, e mettersi in contatto di pensiero con uomini e donne del passato che non sono più.
DS - Ciao mi hai letto nel pensiero... Ieri mi ha telefonato RADIO ALTA di Bergamo e lunedì mattina h 8.10 farò una telefonica, durante i preparativi della salita in Presolana qui da casa (ci vivo di fronte...)...e ho chiesto di mettermi Message in a Bottle dei POLICE! Deciderò all'ultimo se lasciare il libro "nudo e crudo" o metterlo in una simbolica busta di carta, con dentro un messaggio... staremo a vedere...
(...)
MC - Come è andata l'impresa?
DS - L'operazione lunedì è andata molto bene. Salita splendida, ti allego qualche scatto fatto al volo senza pretese. Uno dei due soggetti è Asche l'altro l'amico Renzo, nativo di qui, e personaggio veramente unico...
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