Oggi, 28 agosto 2014, è stato il 20° giorno di viaggio lungo il Cammino di Santiago per Elena Cifali e Rosario Maccarone, accompagnatodallo spagnolo Pedro Caceres. Una vera e propria"Compagnia del Cammino", in marcia verso Santiago de Compostela. La meta è sempre più vicina e, nel corso della tappa odierna, i tre pellegrini hanno camminato per 33 chilometri da Ferreiros a Palas de Rey, cittadina gallega di circa 4000 abitanti.
( Elena Cifali) Ventesimo giorno di cammino da Ferreiros a Palas de Rey sempre con Rosario e Pedro per 33 km.
Ormai manca davvero poco, un pilastrino con su scritto 66 indica la distanza che ci separa da Santiago.
La distanza si accorcia e proporzionalmente aumenta la "pena" - così chiama Pedro quel sentimento simile ad un magone che ci attanaglia.
Cosa ci fa uno spagnolo con due siciliani chiacchieroni come me e Rosario?
Gliel'ho chiesto e la sua risposta è stata: "Io con Elena e Rosario vado in capo al mondo".
Sono rimasta stupida da questa risposta. Se è vero che io e Rosario siamo partiti insieme è pur vero che lui si è unito a noi in maniera naturale, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.
Io non credo assolutamente che il cammino vada fatto in solitudine, non credo nella meditazione a tutti i costi. Non credo nel mordi e fuggi degli incontri. Credo piuttosto che tutto ciò che è accaduto, che è arrivato, che mi è stato stato donato in questi giorni me lo sono meritato.
Ognuno ha ciò che si merita, lo si dice spesso no?
Ebbene io ho meritato splendidi giorni di sole, il verde dei prati e l'azzurro del cielo.
La pioggia, il freddo ed il vento. Ho meritato l'odore acre e pungente dello sterco delle mucche, i bagni disordinati degli alberghi, le camerate stracolme, la puzza delle scarpe delle decine di pellegrini.
Ho meritato l'abbraccio forte e caloroso della hospitalera volontaria nell'albergo di Burgos, le risate di Carlo e Silvia, la compagnia di Alessandra a Maneru, l'ammirazione di Dave, la gioia di vivere del bimbo nella pulperia, lo scodinzolio dei randagi, quando allunghi loro un biscotto.
Ho meritato il mal di schiena per aver dormito su una branda sfatta, il mal di testa per la perdita di sonno, il vicino rumoroso e il russare di decine di altri pellegrini.
Ho meritato 20 volte l'alba e 20 volte il tramonto.
Ho meritato di sentirmi piccola ed inutile, tanto a fare i grandi sono bravi tutti.
Sono una persona testarda, ho sempre creduto in me stessa e in ciò che faccio, ma più di ogni altra cosa ho creduto che sopra di me qualcosa accade che io lo voglia o no.
Stanotte dormo tra le lenzuola dopo 20 giorni di sacco a pelo.
Cosa c'è di strano ? Nulla, solo che, dopo una lunga privazione, riesco a provare il piacere di farlo.
Il piacere delle piccole cose, il piacere di riuscire a capire la differenza tra essenziale e superfluo.
66 km significano 2 giorni di cammino, significano ancora 2 giorni di assoluta libertà fisica e mentale.
Camminare verso Santiago significa abbandonare le barriere che sono solo dentro di noi.
Adesso spengo tutto e dormo, sette ore di sonno mi separano da altri incontri, da altra felicità.
Ma diamo voce anche a Rosario Maccarone: 20° giorno e mancano 65 km alla fine del cammino. Oggi rinchiuso nel mio poncho mentre veniva giù una pioggia battente pensavo a tutte le persone straordinarie conosciute lungo il cammino. Ognuno di loro aveva intrapreso questo viaggio chi per un motivo personale, religioso, di conoscenza oppure per accompagnare una persona a cui non poteva a dire di no e per essere rimasto affascinata da questa esperienza unica. Carlo e Silvia, lui un vulcano lei la persona più tranquilla di questo mondo. Lo svizzero gigante buono che con passo flemmatico arrivava con due ore di ritardo ma arrivava. Alessandra una bella signora milanese con cui abbiamo condiviso una serata di risate a Manero, una delle più belle serate del cammino. Alberto, Andrea, Silvia, Giorgio un gruppo di ragazzi di località diverse del Nord Italia conosciutesi durante il cammino, a sentirli sembravano amici d'infanzia. Non mi dilungo con i nomi, ma ogni giorno incontri persone di cui poco dopo sei già amico: é questa la magia del cammino che ti da quello di cui hai bisogno. Io e Elena abbiamo incontrato Pedro che è rimasto con noi mentre gli altri chi è rientrato prima o chi ha un programma di cammino diverso dal nostro: forse noi corriamo un po' troppo, ma ognuno deve stare al suo passo. Alla fine, ad ognuno di loro dico grazie per i meravigliosi momenti che abbiamo trascorso insieme resteranno nella mia mente e nel mio cuore. Per fare il cammino non serve partire con qualcuno, ma basta poco uno zaino, un sacco a pelo e due cambi; e tutto il resto te lo da il cammino, non sarai mai solo con te ci sarà sempre qualcuno che era destino che tu lo incontrassi. Ultreya!
Leggi il resoconto di tutte le tappe
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