Prosegue il Cammino dei siciliani Elena Cifali e di Rosario Maccarone. I due continuano a procedere alacremente e di conserva e nella tappa del 14 agosto 2014 hanno camminato per 38 km da Navarrete a Santo Domingo de la Calzada, un grosso comune spagnolo di 6.780 abitanti situato nella comunità autonoma di La Rioja, legato al Cammino di Santiago fin dalle sue origini nel secolo XI (Calzada significa, infatti, "carreggiata" e, per estensione "sentiero" o "cammino"). Rispetto agli altri Pellegrini il loro passo é celere, da maratoneti che invece di correre camminano a passo svelto, portando con sé con la propria attrezzatura. Superati i Pirenei che si sono già lasciati alle spalle, il loro percorso si distende lungo una piana che pare non aver mai fine, ma si tratta pur sempre di un altopiana, dove l'aria è più rarefatta e il cielo più azzurro e trasparente.
Affiora la questione se il Cammino sia "spirituale" o meno. Difficile dirlo.
Chi percorre la via ha delle motivazioni diverse, come si può evincere anche leggendo le molteplici memorie e resoconti di esperienze lungo il Cammino di Santiago, dalla più laica a quella più trascendente. E, senza dover ricorrere a parole grosse come "spiritualità", la cui ricerca può essere -in effetti - solo appannaggio di pochi, L'esperienza del cammino dovrebbe quanto contenere in sè una ricerca di interiorità - ed aprire le porte ad essa - attraverso l'esperienza diuturna della fatica e della solitudine a contatto un sentiero percorso in passato da decine di migliaia di pellegrini e al cospetto di un paesaggio naturale che, nella sua desertitudine - negli intervalli tra una cittadina e l'altra - può avere in sé qualcosa di grandioso e di mirabile.
Ma ciascuno è ala ricerca di qualcosa o semplicemente desideroso di vivere un'esperienza che, comunque sia, è intensa e coioinvolgente (il viaggio è in sé importante, ancor più che la meta in sé).
Non si può certamente dire che per il fatto di essere in cammino verso Santiago de Compostela sia "spirituale": ciò che conta é la disposizione d'animo, il fatto che si possano fare degli incontri lungo la via con altri con differenti motivazioni, oppure l'attivarsi improvviso di slittamenti e di movimenti interiori, a contatto con la solitudine e con limmensità del paesaggio, con l'ampio cielo vuoto, con il canto del gallo al primo mattino.
Forse, è controindicato - ai fini dell'esperienza - essere in due che camminano di comune accordo: èla stessa differenza tra il fare un viaggio - qualsiasi - da solo o in compagnia.
La compagnia ti impedisce di perdere il contatto con il luogo da cui provieni, di "perderti" in un certo senso con l'allentamento momentaneo dei vincoli: solo la solitudine e l'elaborazione silenziosa di ciò che ti accade può attivare dei potenti movimenti trasformativi interni. La compagnia, in un certo senso, rende ciechi e sordi ed impedisce di "vedere" veramente e, nello stesso tempo, di ascoltare il proprio cuore.
Bisogna essere capaci di lasciar andare la propria sicurezza e ritrovarsi sulla strada da soli e vedere cosa succede a questo punto.
Il punto centrale, probabilmente, è questo: la necessità di attivare un diverso "registro" interiore e per poterlo fare occorre essere da soli materialmente o anche da "soli in compagnia".
E con questa tappa e con questa questione si entra nel vivo del Cammino di Santiago.
(Elena Cifali) Partiti da Navarrete, dopo 38 km siamo arrivati nel primo pomeriggio a Santo Domingo de la Calzada.
Il loro procedere lentamente ci invita ad accelerare il passo, mal sopportiamo qualcuno avanti.
C'è poco da fare, siamo maratoneti.
Fianco a fianco, senza sentire la reale necessità di allontanarci l'uno dall'altra.
I momenti di silenzio sono davvero pochi e, solitamente, durante le prime ore del pomeriggio, quando la digestione prende il sopravvento e il sole picchia forte sopra le nostre teste.
Superati i Pirenei, durante i primi giorni, le zone con gli alberi alti e folti sono davvero poche. Il paesaggio è spesso monotono, ma non per questo poco bello.
Le prime ore del giorno ci regalano la visione di un cielo che mi sembra più alto, ma di un azzurro diverso da quello siciliano.
Le città sono simili alle piccole cittadine della provincia di Catania, stesso stile e stesso traffico.
I piccoli borghi invece sono stupendi, calati o scavati tra le pietre bianche.
Qualcuno dei miei amici continua a chiedermi quanto spirituale sia il Cammino.
Be'! oCiascuno di quelli che scelgono di attraversare questa esperienza (che per alcuni é anche sofferenza) lo fa per un motivo personale, ma sul fatto che il cammino sia prettamente spirituale inizio ad avere seri dubbi.
La strada è ancora tanto lunga, 565 km a Santiago: chissà, magari il Santo ha in serbo per me qualcosa che ancora non ho scoperto!
Leggi il resoconto di tutte le tappe
- Il mio Cammino di Santiago. E' iniziato il viaggio di Elena Cifali. La prima tappa da Saint Jean Pied de Port a Espinal
- Il mio Cammino di Santiago. Oggi tappa di 35 km da Espinal a Pamplona
- Il mio Cammino di Santiago. Il viaggio prosegue! La terza tappa da Pamplona a Mañeru: in anticipo sulla tabella di marcia
- Il mio Cammino di Santiago. Quarto giorno, da Mañeru a Los Arcos
- Il mio Cammino di Santiago. Quinto giorno di viaggio per Elena Cifali e i pellegrini siciliani (13.08.2014)