L'8 settembre 2014, si è spento, dopo lunga e sofferta malattia, affrontata coraggiosamente, Manfredi Salemme, per molti maestro di vita.
Quello che segue è il ricordo accorato dell'amica Elena Cifali.
(Elena Cifali) Qui è già notte, ma voglio pensare che lì dove sei tu adesso ci sia sempre Luce.
È stato un lungo giorno, e tra poco sará trascorso.
"Non mollare mai!"
Me lo hai detto mille volte e io mille volte ti ho ascoltato.
Il tuo parlare così diverso dal mio, il tuo accento, il tuo modo unico di imitare il mio dialetto.
Il conforto di quell'incontro, di quell'unico abbraccio.
Il pranzo insieme e poi le nostre lettere, tante, lunghe, piene, stupende.
In una di queste mi scrivesti che io e te eravamo molto simili. Quelle parole rimasero scolpite nella mia mente e oggi, più che mai acquistano un senso:
“… credo che non si debba essere egoisti, che la nostra esperienza, la nostra filosofia di vita debba essere di dominio pubblico. Nel mio caso, ora che sono malato di cancro, credo che trasmettere a quelli che si trovano nella mia stessa situazione la forza, l’energia, la lotta, la passione, le motivazioni, la grinta e la serenità sia meglio che trasmettere rassegnazione, pianto, sconcerto e SPERANZA!"
In particolare la speranza. Alle persone che mi hanno detto: "Pregherò per te", sai cosa ho risposto? No, grazie, prega per i deboli, per quelli che sperano e stanno fermi, prega per quelli che si piangono addosso. Io vado da solo! Ho una mia teoria, abbiamo tutti una "data di scadenza", non possiamo cambiarla, quando arriva arriva. Il cancro? l'ho consegnato ai medici, loro se ne devono occupare, io ho altro da fare!".
E così ieri, senza avvisarmi te ne sei andato.
Non mi hai salutata, Manfredi!
Avevamo tanti progetti, e abbiamo fatto in tempo a realizzarne solo uno.
Hai curato la pubblicazione del mio libro e te ne sarò sempre riconoscente. Ti avrei chiamato questo stesso giorno per raccontarti del mio Cammino di Santiago e per chiederti come si fa a sopravvivere a così tanta gioia e dolore mischiati insieme.
Sono sicura che tu avresti avuto quelle risposte che adesso mi mancano e che mi tormentano da giorni.
Invece, te ne sei andato, lasciandomi tra la dolcezza del ricordo e l'amarezza del tempo che scorre senza fine.
Manfredi, caro ragazzo mio, amico impareggiabile, padre affettuoso, guida e maestro. Tutto questo e molto altro sei stato e resterai sempre per me.
Ti devo tanto: l'amore, l'affetto, la passione con la quale mi hai insegnato mille cose.
Vorrei solo urlare il mio dolore, la mia rabbia ... ma a che servirebbe.
Ti feci una promessa e la manterrò a qualsiasi costo.
Lavorerò per ADMO e anche da lassù resterai sempre orgoglioso di me.
Tu non mi lascerai mai... Non te ne dimenticare.
Ti voglio bene!
Ciao Manfredi, ragazzo mio.
Manfredi Salemme è nato a Portovenere il 10 luglio 1947. Viveva a Cogorno con la sua famiglia. E' divenuto Testimone dell'ADMO. E' stato un grandissimo camminatore, portando a termine numerosi cammini in Italia tra i quali: Nel 2005 -L'Alta via dei Monti Liguri Nel 2008 - Il sentiero Italia Nel 2009 - La via alpina Ha scritto dei libri che possono essere ordinati online dal suo blog. Il suo blog che ha tenuto aggiornato anche durante l'evolversi della sua malattia Profilo di Marcello Salemme su Facdebook
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