Il 1° novembre 1960 terminate le Olimpiadi di Roma da pochi mesi, Bollate (Milano) ospitò il più grande evento sportivo della sua storia: la 100 kilometri di marcia, un avvenimento che ha fatto epoca in città coinvolgendo l'intera comunità, con la partecipazione dei più foprti marciatori del mondo reduci dall'esperienza dell'Olimpiade romana.
Per la prima volta la Rai trasmise la corsa vinta da Donald Thompson, l’impiegato inglese che aveva vinto anche la 50 km alle Olimpiadi di Roma. L’italiano Abdon Pamich si piazzò invece al secondo posto.
"Da allora però la corsa fu sospesa" - racconta Paolo Nizzola che con Giordano Minora e la cooperativa l’Alverare ha organizzato una mostra sull'evento (che venne inaugurata il 1° novembre 2010, in occasione del cinquantenario - facendo ricerche negli archivi Rai, della Gazzetta e tra i molti cittadini di Bollate che ancora oggi ricordano con entusiasmo quel giorno.
Di seguito un breve filmato con le immagini dell'epoca e, ancora a seguire, un articolo comparso su IlGiorno.It in occasione del cinquantenario di quella marcia che scrisse una bella pagina di storia dello sport.
"100 km di marcia" 50 anni dopo una mostra rievoca l’evento
Nel 1960 la città di Bollate fu coinvolta nella manifestazione che fu ripresa dalla Rai. L’Amministrazione sogna di riproporre nuovamente la celebre marcia
(Giulio Dotto, da IlGiorno.it) Era il primo novembre. Sono passati 50 anni da quel giorno che per la città segnò l’evento sportivo più importante della sua storia. Da piazza San Francesco alle 5.30 partì infatti la gara internazionale "100 km di marcia" che vide impegnati i nomi più prestigiosi dell’atletica mondiale, reduci dalle Olimpiadi di Roma, disputatesi solo qualche mese prima.
Ieri mattina [1° novembre 2010], nella fabbrica Borroni di via Matteotti è stata inaugurata una mostra in ricordo dell’evento. Da oggi però la rassegna viene trasferita nell’atrio del palazzo comunale, dove rimarrà aperta per venti giorni. Questa manifestazione fino al 1959 era stata organizzata a Monza, ma nel 1960 la città si ritirò. Vincenzo Torriani, patron del Giro d’Italia insieme alla Gazzetta dello Sport, puntò allora su Bollate. Il Comune accettò e così tutta la città si mosse per organizzare l’evento.
Amministratori, sacerdoti, medici, società sportive, insegnanti di inglese per fare da interpreti e semplici cittadini si attivarono per ospitare la gara. La banda cittadina dovette imparare gli inni di tutte le nazioni presenti e non avendo quello svedese se lo fece mandare direttamente da Stoccolma.
Per la prima volta la Rai trasmise la corsa vinta da Donald Thompson, l’impiegato inglese che aveva vinto anche la 50 km alle Olimpiadi di Roma. L’italiano Abdon Pamich si piazzò invece al secondo posto.
"Da allora però la corsa fu sospesa" racconta Paolo Nizzola che con Giordano Minora e la cooperativa l’Alverare ha organizzato la mostra facendo ricerche negli archivi Rai, alla Gazzetta e tra i molti cittadini di Bollate che ancora oggi ricordano con entusiasmo quel giorno.
"Quando mi hanno proposto la rievocazione di questa gara, ho subito pensato che la nostra Cooperativa Alveare fosse in sintonia con lo spirito dell’iniziativa. Allora ci fu una mobilitazione comune proprio in nome di un obiettivo specifico: lo stesso valore solidale che anima la nostra attività sul territorio» afferma Elio Carissimi presidente di questa onlus finalizzata all’inserimento nel lavoro di persone svantaggiate. Alveare per l’occasione ha realizzato un’agenda per il 2011 ispirata all’evento di allora,
Presenti al taglio del nastro il sindaco Stefania Lorusso con i rappresentanti della giunta comunale e il pittore Paolo Fabbro che, per ricordare la manifestazione cui presenziò in prima persona, ha donato al Comune una sua opera raffigurante la corsa di Don Thompson. "Ricordo benissimo quel giorno anche se ero piccolo – racconta Carlo Costa, presidente del consiglio comunale -.Il nostro sogno ora è di riproporre quell’evento sportivo incredibile e affinchè ciò accada lancio un appello a tutte le società sportive e al Comune stesso".
di Giulio Dotto